Un Lugano solido e aggressivo torna da Berna con tre meritati punti dopo quattro sconfitte di fila. ‘Vogliamo fare più punti possibil prima della pausa’
Quando Mark Arcobello, con incredibile disinvoltura, centra la porta vuota con quel backhand da una cinquantina di metri, a diciotto secondi dalla fine di Berna-Lugano, sulla PostFinance Arena cala un tombale silenzio. Anche perché i quindicimila tifosi degli Orsi avevano ancora il vivo ricordo di quel puck finito alle spalle di Niklas Schlegel a 1’17” dal termine, un pareggio anche comprensibile alla luce di tutto quanto avevano fatto gli uomini di Tapola negli ultimi venti minuti, che tuttavia non arriverà mai. Infatti Luca Gianinazzi e lo staff bianconero s’accorgono subito che nel preciso momento in cui lo svedese Ejdsell, a furia di spingere, riesce a mettere in rete il disco del 2-2, nel bel mezzo dell’area di porta Joël Vermin sta praticamente passeggiando sul corpo del portiere zurighese del Lugano, che non potrebbe completare la parata neppure se lo volesse.
Qualcuno arriverà a dire che gli Dei dell’hockey si sono infine decisi a riparare il torto del periodo centrale, quando lo stesso Schlegel s’era beccato quell’ingiusta penalità per ritardo di gioco, per un disco sparato fuori che, in realtà, sparisce in tribuna dopo che Sablatnig prova in extremis ad agguantarlo, finendo invece per deviarlo sugli spalti, e in quei due minuti d’inferiorità numerica che non ci sono il Berna riapre una partita che nel primo tempo s’era fatta complicata sul serio per i padroni di casa, dopo il micidiale uno-due bianconero in avvio di serata. Torto o no, quel che è certo è che Fazzini e compagni hanno offerto una gran bella prova sul ghiaccio della capitale, mettendo in seria difficoltà con la loro aggressività un avversario che per lunghi tratti fatica anche soltanto a uscire in maniera pulita dal proprio terzo di difesa.
Felice di ritrovare Dahlström, Canonica e Zohorna in un colpo solo, a Berna Luca Gianinazzi saluta con indubbio compiacimento la prova del trentunenne ceco, che nell’effettivo bianconero è ormai il primo centro in assenza di capitan Thürkauf, il cui ritorno in Prima ha rivitalizzato tutta la linea. Ma non solo: dopo ben 45 punti sul proprio volto, brutto ricordo dell’ormai famigerata discata in faccia in allenamento, il ventottenne boemo ne ha immediatamente collezionati due sul ghiaccio, dapprima deviando sul palo la conclusione di Mirco Müller che ha poi portato rete d’apertura di Joly al 2’47”, incaricandosi poi personalmente di firmare il raddoppio un minuto e mezzo dopo, ipnotizzando un indifeso Reideborn con una finta in shorthand. «Berna è una pista difficilissima, abbiamo sì sofferto ma abbiamo anche dato prova di grande compattezza: questa è stata senz’altro una vittoria di squadra – dice a caldo Luca Fazzini ai microfoni di Rsi –. Stavolta abbiamo forse tirato un po’ di meno ma abbiamo segnato di più, Schlegel ha fatto una gran partita e in generale la fase difensiva è stata ottima. Una reazione importante, la nostra, anche se in realtà già nella sfida persa in casa con il Losanna avevamo dato tutto. Ed era stata dura da digerire, perché quando eravamo sul 2-2 pensavamo di andare almeno all’overtime, e prendere quel gol a quattro minuti dalla fine ci ha fatto davvero male».
Nonostante la solidissima prova offerta ieri, Fazzini frena i facili entusiasmi. «Ci restano due partite prima della pausa, ovvero il Ginevra in casa e poi il Kloten in trasferta, e vogliamo giocarle con questo spirito, così da conquistare il maggior numero di punti possibile». C.S.