I bianconeri strapazzano lo Zugo in trasferta e si riportano in zona playoff con una prestazione autorevole. Gianinazzi: ‘Abbiamo vinto da squadra vera’
Il messaggio che il Lugano lancia alle dirette concorrenti (leggasi Davos e Berna) per entrare direttamente nei playoff è chiaro: guardate che noi ci siamo e per superarci bisognerà sudare, e molto! Quel monito i bianconeri lo inviano con un chiaro 5-1 in trasferta, andando a prendersi i tre punti sulla sempre difficile pista dei Tori, dopo aver disputato una gran partita sull’arco dei sessanta minuti, senza andare mai in affanno e colpendo nei momenti giusti. «Abbiamo portato sul ghiaccio un’ottima prestazione – conferma Marco Zanetti –. Abbiamo sempre lottato su ogni disco e siamo stati in grado di dare tutto quello che avevamo. In questo senso, penso di poter dire che la pausa per le nazionali ci ha fatto bene per riprendere le energie e il risultato lo dimostra. Siamo stati tutti sulla stessa pagina e abbiamo spinto tutti nella stessa direzione».
Un primo fattore cruciale del match è stato appunto l’equilibrio dimostrato da tutta la squadra. I cinque gol sono arrivati da cinque marcatori differenti. La cosiddetta “Paradesturm” ha portato due reti oltre che un palo colpito da Joly, ma l’importantissima rete del 2-1 è arrivata per mano di Fazzini, in una seconda linea che ha prodotto pure il quinto gol con Arcobello (il quale, tra l’altro, si è visto infliggere una penalità di partita a posteriori per la bastonata a Wingerli, al 38’). La terza, invece, ha colpito un palo con Zanetti e si è messa in vista con tanta energia. Per non parlare di una difesa mai in affanno. «Siamo stati davvero compatti con tutti i blocchi – continua l’attaccante italiano –. Conosciamo le qualità della nostra prima linea, ma vorrei sottolineare l’ottimo lavoro da parte di tutti. Io, per esempio, sono stato spostato con Ruotsalainen e Cormier e ci siamo trovati molto bene. Ho colpito un palo, sono stato un po’ sfortunato, ma lavorando così sicuramente i punti arriveranno».
Il Lugano ha sempre dato l’impressione di essere in controllo, questo malgrado ci siano voluti quasi 33’ prima di vedere la prima rete. Vantaggio che è durato in verità solo la novantina di secondi intercorsi fra il punto di Joly e quello di Stadler. Un momento delicato, che avrebbe anche potuto cambiare le sorti dell’incontro. E invece il Lugano, immediatamente (41” più tardi), è riuscito a trovare il nuovo vantaggio, poi ulteriormente abbellito da capitan Thürkauf ancora prima della seconda sirena. «Siamo sempre stati in partita – conclude il varesino numero 11 –. Sapevamo che non avremmo dovuto farci sopraffare dalle emozioni. Per noi era una partita importantissima sia come squadra che in chiave classifica. Abbiamo consolidato la nostra fiducia. Ora bisognerà ritrovare le energie per continuare a spingere e dare tutto ogni volta che siamo sul ghiaccio».
Quando si presenta ai giornalisti, Luca Gianinazzi sfoggia il sorriso di chi sa di aver assistito a una gran partita della propria squadra: «Uno dei punti che abbiamo inserito nel piano della partita affisso in spogliatoio è stato ‘top performance’. Quando si vuole vincere degli incontri di un certo livello bisogna offrire la propria miglior prestazione, noi l’abbiamo fatto e siamo soddisfatti di ciò».
A detta dell’allenatore ticinese, non c’è un unico punto che ha permesso di vincere. «Credo sia difficile trovare un singolo fattore in cui abbiamo fatto particolarmente bene. Quello che mi è piaciuto maggiormente è la nostra attitudine di squadra: per tutto il tempo ognuno fa ciò che gli viene richiesto, e alla fine è questo a fare la differenza nella partita e nella costanza durante la partita. Non siamo andati a tratti o a cambi, ma in maniera costante sempre. Quando facciamo così, diventa difficile giocare contro di noi».
Anche Gianinazzi loda lo sforzo collettivo di tutti i suoi giocatori: «È vero che la seconda linea ha fornito punti, ma ogni squadra ha bisogno di 4 linee per vincere, e la partita di stasera (sabato, ndr) ne è stata un buon esempio. Non ci si può aspettare che ognuno produca offensivamente allo stesso livello, quasi nessuna squadra nel campionato dispone di quattro linee tanto attrezzate. Ognuno deve ricoprire il suo ruolo e farlo nel miglior modo possibile. Io ho visto questo mix, dove tutto è stato bilanciato, ed è questo che mi fa guardare avanti con ottimismo».
Per quanto riguarda i singoli, una menzione d’onore va sicuramente fatta per Mikko Koskinen, che ha disputato un ottimo incontro, trasmettendo calma e serenità ai compagni e piazzando pure almeno tre ‘big save’ che hanno contribuito ad annichilire uno Zugo che con il passare dei minuti ci ha capito sempre meno. «A inizio stagione – chiude il trentunenne tecnico – Mikko non ha saputo raggiungere il livello su cui lui stesso avrebbe voluto essere. Ora può giocare con più regolarità e forse è proprio questo che gli ha fatto bene: prima come staff non gli abbiamo mai concesso una vera regolarità, e adesso ci sta ripagando».