La selezione di Fischer affronta i Beijer Hockey Games con sei debuttanti e tanti giovani, tra cui Zehnder: ‘Partecipare ai Mondiali è il sogno di tutti’
Dopo sei sconfitte, di cui due dopo il sessantesimo, nei primi due appuntamenti stagionali, la Svizzera si reca in Svezia per il terzo torneo dell'Euro Hockey Tour con l'obiettivo di cogliere la prima vittoria stagionale e mettere fine a una serie negativa che, con gli ultimi due incontri degli ultimi Mondiali, recita otto sconfitte consecutive. Riuscirci non sarà tuttavia per nulla semplice, con una seleziona che conta sei debuttanti assoluti e diciotto elementi (su venticinque) che non hanno mai preso parte a un grande evento. Tra questi ultimi anche Yannick Zehnder, attaccante ventiseienne degli Zsc Lions: «Essere convocato è sempre una grande gioia, voglio portare energia e pressione sulla porta avversaria – racconta Zehnder a colloquio con l'agenzia Keystone-Ats –, diventando così un giocatore faticoso da gestire per gli avversari. Inoltre l'obiettivo è ovviamente quello di tornare a festeggiare una vittoria».
Dopo aver già accumulato sei presenze in rossocrociato, l'ala destra vuole dunque compiere il grande passo, al pari di altri convocati, come Axel Simic, Tyler Moy o Samuel Kreis… «Partecipare ai Mondiali o alle Olimpiadi è il sogno di tutti. Ogni anno abbiamo una grande squadra e riuscire a entrare nella rosa è un grande riconoscimento per le proprie prestazioni».
Per fare un ulteriore passo in avanti nella sua carriera, Zehnder ha lasciato il suo Zugo (un club per il quale sono stati attivi anche suo padre Hardy – come giocatore per tre stagioni – e suo nonno Robert, presidente dal 1969 al 1976), dove ha vinto il titolo nel 2020 e nel 2021, per accasarsi agli Zsc Lions: «Dopo vent'anni nell'organizzazione dello Zugo ho consapevolmente deciso di abbandonare la mia zona di comfort. Mi ritrovavo sempre con le stesse persone, sia sul ghiaccio, sia fuori e questo mi sembrava il momento opportuno per ampliare i miei orizzonti e conoscere nuove persone e filosofie».
Tuttavia il trasloco alla Swiss Life Arena comprende numerose insidie, prima fra tutte l'aumentata concorrenza tra stranieri di grande qualità, star svizzere e una sfilza di elementi usciti dal vivaio dei Leoni. È così accaduto che in sette circostanze Zehnder si sia dovuto accomodare in tribuna. Tuttavia nelle ultime settimane la ruota è girata e lo zugano, nonostante non sia né il pattinatore più dinamico né uno ‘sniper’ è andato a segno in tre delle ultime sei uscite: «La cosa importante è che ho sempre creduto nelle mie qualità, compreso il fatto che sono capace di contribuire offensivamente. Ho lottato e sono costantemente rimasto attivo». Il tecnico Marc Crawford lo ha ricompensato con un minutaggio in aumento e ora è arrivato il riconoscimento anche di Patrick Fischer.
Zehnder non ha trovato grosse differenze tra le due organizzazioni e anche i risultati dello Zurigo, attuale capolista della National League, stanno rendendo tutto più semplice: «Entrambe le società sono al vertice per quanto concerne la professionalità. Sul piano del gioco a Zurigo abbiamo forse un po’ più di libertà nella zona difensiva, probabilmente derivante dalla scuola canadese. Ma l'hockey viene giocato piuttosto similmente ovunque, alla base c’è sempre un buon gioco offensivo, nessuno vuole correre in giro a caso».
Confrontato all'ultimo momento con la rinuncia di due dei pochi leader convocati, quali Denis Malgin ed Enzo Corvi, il selezionatore elvetico Patrick Fischer mantiene un, inusuale per lui, basso profilo: «Vogliamo proseguire la nostra evoluzione come squadra e ottenere una buona partenza nel nuovo anno. Gli elementi più giovani sono chiamati a mettersi in mostra e a raccogliere preziose esperienze, contro avversari di qualità».
La Svizzera debutterà giovedì a Karlskoga contro la Finlandia, prima di recarsi a Karlstad per affrontare i padroni di casa della Svezia (sabato) e la Repubblica Ceca (domenica).