Contro il Friborgo, imbattuto da nove giornate, i ragazzi di Luca Gianinazzi si impongono 5-3: si tratta del quarto successo consecutivo
Non perdeva da nove giornate il Friborgo, era uscito senza punti solo dall'incontro casalingo con il Lugano e proprio contro i bianconeri Sprunger e soci hanno subito un nuovo dispiacere. Il Lugano dal canto suo prosegue la sua striscia vincente giunta ormai a quota quattro.
Rispetto alla vincente trasferta di Bienne l'unico cambiamento operato da Gianinazzi è tra i pali, con il ritorno di Koskinen, dopo tre partite. Dubé conferma in toto la formazione vista all'opera contro il Davos venerdì. Per l'occasione il Lugano veste la sua terza maglia, di colore giallo, che non si vedeva su una divisa ufficiale dal 2010.
Le prime occasioni dell'incontro sono per il Lugano, con Arcobello e Verboon, fermati da Berra. Al 7’ si fa vedere invece il Friborgo, ma Jörg allarga troppo la mira, così come fa (dopo una superiorità numerica non sfruttata) Arcobello al 15’. L'occasione del numero 36 è il preludio al meritato vantaggio bianconero, firmato al 14'55" da Marco Zanetti, che sfrutta il lavoro preparatorio di Ruotsalainen e Cjunskis. Al 19’ Joly in contropiede si fa neutralizzare da Berra il possibile raddoppio, per cui si va al primo riposo con i padroni di casa in vantaggio di misura, sebbene sul 14-3 nel computo dei tiri.
Il periodo centrale si apre nuovamente con il Lugano all'attacco, ma Arcobello da buona posizione non riesce a superare Berra. Lo statunitense e compagni poi non riescono a concretizzare due superiorità numeriche, compito che riesce bene ai friborghesi (fallo ingenuo di Alatalo a gioco fermo), con Sörensen che da dietro la porta gioca di sponda con Koskinen. Il Friborgo la mette sul fisico e con De la Rose e Bertschy si crea due grosse occasioni per portarsi in vantaggio. Ma non appena i ticinesi si riaffacciano dalle parti di Berra si riportano avanti, grazie a Verboon, smarcato nello slot da Fazzini. La reazione ospite è poca cosa e si limita a un tiro di Diaz fermato da Koskinen.
La prima occasione del terzo tempo capita invece sul bastone di Walser, il cui backhand termina a lato, poco dopo i burgundi hanno a disposizione un powerplay, ma il Lugano resiste bene. Il Friborgo spinge a caccia del pareggio, ma a metà tempo la prima linea riesce a rompere la pressione e a confezionare il 3-1 sull'asse Joly-Thürkauf. Il tiro fuori di Diaz fa capire che non bisogna abbassare la guardia e LaLeggia recepisce perfettamente il messaggio, iscrivendo il 4-1 al 52’. Sull'onda dell'entusiasmo i padroni di casa vanno più volte vicini alla quinta rete. Arriva invece la doppietta di Sörensen. Dubé chiama il timeout e mezzo minuto dopo arriva anche il 4-3 di De la Rose, ma dopo un minuto di resistenza Ruotsalainen chiude i giochi a porta vuota.
Lugano - Friborgo (1-0 1-1 3-2) 5-3
Reti: 14'55" Zanetti (Cjunskis, Ruotsalainen) 1-0. 33'45" Sörensen (Wallmark/esp. Alatalo) 1-1. 36'07" Verboon (Fazzini) 2-1. 49'30" Joly (Thürkauf, Carr) 3-1. 51'41" LaLeggia (Carr, Mirco Müller) 4-1. 57'16" Sörensen 4-2. 57'48" De la Rose (Friborgo senza portiere) 4-3. 59'00" Ruotsalainen (a porta vuota) 5-3.
Lugano: Koskinen; Wolf, Mirco Müller; Peltonen, LaLeggia; Hausheer, Alatalo; Andersson; Joly, Thürkauf, Carr; Zanetti, Ruotsalainen, Cjunskis, Verboon, Arcobello, Fazzini; Walker, Morini, Gerber.
Friborgo: Berra; Gunderson, Jecker; Diaz, Borgman; Streule, Dufner; Seiler; Bertschy, De la Rose, DiDomenico; Sprunger, Schmid, Mottet; Bykov, Walser, Jörg; Sörensen, Wallmark, Marchon; Binias.
Arbitri: Stricker, Staudenmann; Cattaneo, Gnemmy.
Note: 6'205 spettatori. Penalità: 2 x 2’ contro il Lugano; 3 x 2’ contro il Friborgo. Tiri in porta: 31-29 (14-3, 10-12, 7-14). Lugano privo di Marco Müller, Canonica, Cormier, Guerra, Granlund (infortunati), Patry (ammalato) e Snellmann (in soprannumero). Friborgo senza Sutter (infortunato). Al 57'16" timeout Friborgo, che gioca senza portiere dal 57'22" al 57'48", dal 57'57" al 59'00" e dal 59'06" fino al termine. Premiati a fine partita quali migliori giocatori in pista, Mikko Koskinen e Reto Berra.