Gli elvetici si portano sul 5-2, ma la Finlandia rimonta e si impone poi ai rigori. Fora: ‘Due buoni tempi poi ci siamo complicati la vita’
Tante buone indicazioni per la Svizzera, in particolare nei primi due tempi e poi un terzo più complicato. Alla fine è la Finlandia che festeggia il successo ai rigori per 6-5.
In particolare sono arrivati buoni segnali dai giovani al debutto come il difensore del Leksand Lian Bichsel, autore di una solida prova, il difensore del Rapperswil David Aebischer (accompagnato dal compagno Nathan Vouardoux) e soprattutto l’attaccante del Davos Simon Knak, autore di un gol e un assist.
A metà gara infatti la Svizzera (per la prima volta il ghiaccio della Swiss Life Arena di Altstetten) conduceva per 5-2, grazie alle reti di Hischier in powerplay nel primo tempo (poco dopo il gol d’apertura di Tikka, arrivato un po’ dal nulla) e di Thürkauf – la sua linea con Herzog e Zehnder è stata la più pericolosa e il bianconero è poi stato premiato come migliore in pista – Meyer, Knak e Fora (addirittura in inferiorità numerica) nel periodo centrale. Nel mezzo la Finlandia s’era vista solo con l’occasione di Aaltonen (autentico miracolo di Waeber, sostituito però a metà gara da Nyffeler, a causa di un guaio muscolare) e con il bel gol di Ruotsalainen. Oksanen nella superiorità numerica successiva rilancia però le quotazioni dei finnici, che si ripresentano nel terzo tempo più determinati, schiacciando così la Svizzera in difesa. Già dopo pochi minuti infatti va in gol Eronen e dopo alcune grosse occasioni Tikka pareggia, al 58’, in sei contro quattro. Pochi secondi prima, però, Hischier aveva colpito una clamorosa traversa. Dopo il nulla di fatto al supplementare ai rigori basta la trasformazione di Oksanen alla Finlandia, anche perché i ferri dicono di no pure a Riedi.
La poca esperienza (non che la Finlandia si sia presentata con molti pezzi da novanta) è forse emersa nell’incapacità di gestire il vantaggio, ma altrimenti la prestazione rossocrociata è stata sicuramente incoraggiante. A Malmö contro Svezia e Repubblica Ceca nel fine settimana serviranno però conferme. Anche se va detto che nelle sette partite di Euro Hockey Tour giocate finora, pur vincendone solo due, in altre tre occasioni gli elvetici sono stati in grado di portare l’avversario oltre il sessantesimo, segno di valere a tutti gli effetti un posto tra le migliori nazioni del continente.
Michael Fora, per l’occasione capitano rossocrociato, riassume così – intervistato dalla Rsi – la prestazione dei suoi: «Nei primi due tempi siamo stati bravi a sfruttare le occasioni avute, mentre nel terzo tempo ci siamo un po’ complicati la vita con qualche turnover e loro hanno preso in mano la partita. È stato un buon esempio per noi, in particolare per i giovani, per capire che le partite non sono mai finite, dobbiamo ricordarci che anche in vantaggio bisogna tenere il piede sull’acceleratore fino alla fine. Tutti hanno fatto il loro lavoro e dato il 100%, c’era un buon ritmo ed è esattamente ciò che era importante per noi. Ci siamo trovati pronti a inizio partita e nei duelli, siamo sulla buona strada e dovremo continuare così anche nel weekend. Avere la "C" mi ricorda quanto va veloce l’hockey; mi ricordo di qualche anno fa quando disputavo i miei primi tornei e ora ci sono tanti nuovi giovani che stanno mostrando buone cose. Inoltre ho un ruolo difensivo anche nel Davos, il che mi aiuta ad arrivare pronto a questi tornei». V.B.