I biancoblù rientrano da Langnau con tre punti d’oro sulla strada verso i preplayoff. ‘Ma restano altre 11 battaglie. Rüfenacht? Fisicamente è messo bene’
Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Nell’Emmental i biancoblù hanno colto un successo importantissimo in ottica classifica, scavalcando proprio i Tigrotti e restando così pienamente in corsa per un posto ai preplayoff. Non solo: il 3-2 della Ilfis in favore dei leventinesi non rispecchia al cento percento l’andamento del gioco, siccome gli ospiti si sono sostanzialmente fatti preferire sull’arco di tutti e sessanta i minuti, in un match dove la qualità generale messa in pista dalle due squadre è stata abbastanza bassa, in cui la prima linea offensiva ticinese si è messa in grande evidenza: Heim ha garantito sostanza e un assist in seconda, Bürgler ha contabilizzato tre punti personali e Formenton ha concluso la serata con una rete in shorthand e un assist. Il canadese, però, preferisce sottolineare la prestazione d’assieme. «Ovviamente sono contento per i punti che ho messo a segno ma trovo comunque che stasera (sabato per chi legge, ndr) abbiamo compiuto uno sforzo collettivo, come squadra. Nella mia linea, ad esempio, non ci sono solo io, e anche Heim e Bürgler hanno offerto una buonissima prestazione. E non va dimenticato che abbiamo disputato un bell’incontro anche sul piano difensivo, benché ci sia sempre qualcosa da migliorare».
Quella di sabato non è stata di certo la miglior prestazione offerta dall’Ambrì, tuttavia a contare è la vittoria. «Ogni singolo punto conta per il nostro obiettivo dei preplayoff – continua il possente attaccante –. Sono contento per questi tre punti ma non abbiamo ancora raggiunto nulla. Sappiamo che ci sono fattori da migliorare e continueremo ad allenarci seriamente per progredire».
A Langnau, è un Luca Cereda comprensibilmente sorridente quello che si presenta ai giornalisti per il dopopartita. «Abbiamo disputato una gara solida e non abbiamo lasciato che loro mettessero in atto il loro punto di forza, vale a dire creare un filtro in zona neutra e poi ripartire in contropiede. È stata battaglia, ma lo saranno anche le restanti undici partite».
Una delle pecche ricorrenti nelle ultime partite era l’entrata in materia, con i biancoblù spesso in svantaggio dopo il primo tempo. È successo anche a Langnau, ma l’1-1 alla prima pausa non rispecchiava la superiorità ospite. «Secondo me la nostra partenza è stata buona – prosegue il coach–. Abbiamo concesso poco anche se loro sono riusciti a colpire alla prima occasione su una nostra disattenzione. Poi hanno avuto due superiorità numeriche ed è per questo che hanno avuto il gioco in mano. Guardando oltre, però, mi è sembrato un primo tempo equilibrato. Il gol in shorthand ci ha caricati per poter girare la partita».
Già, l’Ambrì non si è disunito malgrado lo svantaggio iniziale, e ha saputo mantenere la pazienza e imporre via via il proprio gioco. Superando pure una fase conclusiva inadatta ai deboli di cuore, in cui si è passati dal possibile gol a porta vuota che avrebbe chiuso il match al palo sfiorato da Pesonen, che invece la partita l’avrebbe prolungata. Quella della Ilfis è insomma stata una sorta di prova di maturità per i biancoblù, che in stagione hanno saputo cogliere diversi successi importanti proprio negli scontri diretti. «Se siamo più maturi? Io parlerei piuttosto di costanza. È vero che stasera abbiamo vinto uno scontro diretto, ma se dovessimo perdere le prossime undici serve a poco.
Nell’ultimo periodo stiamo trovando una certa costanza di prestazione che in questo momento potrebbe risultare decisiva, ma guai ad abbassare la guardia: abbiamo vinto una partita e ce ne rimangono altre undici».
Il periodo è di quelli decisivi per le sorti della stagione, e forse quest’anno potrebbe non esserci quella leggerezza tipica di chi non ha nulla da perdere, che aveva contraddistinto la volata finale dei biancoblù nello scorso campionato. «Ne discutevo un paio di giorni fa con alcuni giocatori, spiegando loro l’importanza delle partite della settimana. Allo stesso tempo, però, ricordo anche che quand’ero giocatore preferivo vivere serate cariche di significato come queste rispetto a un’amichevole giocata a metà agosto».
Poi c’è la questione delle forze a disposizione di Cereda: in scadenza del prestito, dopodomani Nando Eggenberger dovrà fare ritorno a Rapperswil, così la mente non può non andare a quel Thomas Rüfenacht che da una settimana, ormai, si trova ad Ambrì per un provino. «Rüfenacht? Fisicamente sta bene, ma naturalmente gli manca il ritmo partita. Noi vogliamo assicurarci per tutte le opzioni che andremo ad affrontare da qui alla fine. Rüfenacht è uno dei pochi giocatori liberi sul mercato, per cui era d’obbligo almeno testarlo». Poi, chissà.