Settima battuta d’arresto di fila per i biancoblù, a cui non basta la verve della linea trascinata da Dario Bürgler. ‘Questa sconfitta è dura da digerire’
Ambrì – È il cinquantaduesimo minuto di gioco, quando Inti Pestoni prova l’incursione offensiva ma finisce col perdere il puck nel terzo dello Zugo. Senza fare una piega, gli ospiti rilanciano immediatamente il gioco e in men che non si dica arrivano davanti a Benjamin Conz: uno, due, tre tocchi di ‘prima’ e il disco è in porta. È il quinto gol, che mette fine alle speranze di un Ambrì costretto nuovamente a masticare amaro, visto che è la settima volta di fila (e la nona delle ultime dieci) che i ragazzi di Luca Cereda sono costretti ad abbandonare il ghiaccio con dei musi lunghi così. Triste epilogo di una serata invero iniziata bene per i biancoblù, subito in gol in powerplay grazie alla conclusione di Bürgler al 6’40’’, pur deviata in maniera decisiva dallo sfortunato Geisser, che quel tiro naturalmente lo vorrebbe bloccare.
Tuttavia, l’euforia alla Gottardo Arena dura sì e no quattro minuti: altri due dischi persi, stavolta in zona difensiva (il primo frutto di un’incomprensione tra Heed e Grassi, il secondo di un’opportunità di liberare non sfruttata) e lo Zugo, un po’ dal nulla, passa dall’esser sotto 1-0 al condurre per due reti a una. Ma ciò che è più grave, è che tra il pareggio di Cehlarik e il vantaggio di Kovar non passa nemmeno un minuto. Così come nel periodo tra il provvisorio 3-2 a firma Yanik Burren – il quale si trasforma in attaccante improvvisato, finalizzando l’azione forse più bella dell’intera partita sul fronte biancoblù – e il nuovo pareggio dello Zugo passano appena cinquantacinque secondi. Come dire che, oltre ad avere un po’ troppo spesso qualche problema nella gestione dei dischi, l’Ambrì di questi ultimi tempi fatica parecchio anche nel gestire le situazioni. E tra quelle sbavature mettiamoci anche le due penalità per troppi giocatori sul ghiaccio, costate il 3-4 di Simion a 5 contro 4 al 30’34’’ e pure il 3-6 di Klingberg a 5 contro 3 al 56’10’’, pur se a quel punto il confronto è già chiuso da tempo.
In mezzo a tanta volontà e abnegazione, l’unica linea che pare sul serio in grado di creare pericoli ogni volta che ha il disco è quella inedita trascinata da Dario Bürgler e completata dal ceco Michael Spacek al centro e da Johnny Kneubuehler all’ala. «Questa sconfitta è dura da digerire, al termine di un’altra serata in cui abbiamo messo in difficoltà l’avversario, ma poi ci sono quelle penalità di troppo, come le due per troppi giocatori in pista... Troviamo sempre il modo di farci del male da soli» dice, schietto, il trentaquattrenne attaccante svittese. Che a un certo punto, nel periodo centrale, sul ghiaccio sembra davvero infuriato con i due arbitri. «Ci sono state un paio di situazioni in cui ho protestato, esagerando anche un po’: mi hanno detto di piantarla, sennò mi avrebbero buttato fuori. Ma non voglio dire nulla sugli arbitri: loro fanno il loro lavoro, noi il nostro».
Anche Luca Cereda a un certo punto è stato ammonito da uno dei due giudici di gara. «Non c’è niente da dire su questo. Chi era in pista ha visto tutto – dice il coach biancoblù –. Questo è un risultato severo in un periodo difficile. Il fatto è che ci sono momenti durante le partite che dobbiamo gestire meglio. Ma abbiamo giocato davvero tanto fin qui, la pausa ci farà bene. Anche per recuperare gli infortunati».
Dall’altra parte c’è lo Zugo, ed è già la seconda volta da quand’è arrivato ad Ambrì, un mese fa, che il ventitreenne Dario Wüthrich è costretto (si fa per dire) ad affrontare la società che l’aveva messo sotto contratto, ma che il 1° ottobre aveva accettato di cederlo in prestito ai biancoblù fino a Natale («perché ha bisogno di ghiaccio», la motivazione). Da allora, il possente difensore ha già totalizzato tredici presenze, in una retroguardia in cui continuano a sommarsi le defezioni – l’ultima in ordine di tempo quella di Tobias Fohrler, per la commozione cerebrale souvenir dell’ultimo derby –, dove l’argoviese ha però altresì soffiato il posto a Kilian Zündel, ventunenne austriaco con licenza svizzera in soprannumero anche stavolta: da inizio stagione, quindi in pratica nel doppio del tempo, Zündel ha giocato in totale due partite in meno di Wüthrich. In questi giorni, però, avrà almeno potuto consolarsi con la convocazione nella nazionale austriaca per la Deutschland Cup che andrà in scena a Krefeld, la prossima settimana. Dove ci sarà Zündel, appunto, non invece Dominic Zwerger. Il che è tutto dire.