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Uno, due e tre: ecco il modulo del nuovo Ambrì

Janne Juvonen resta fino al 2023, assieme a ‘Benji’ Conz. E Duca sonda il mercato. ‘Ora serve pazienza. Poi, forse, si abbasseranno un po’ i prezzi’.

L’assicurazione col casco. ‘Per noi sarebbe troppo rischioso puntare tutto su un solo portiere’
(Ti-Press/Golay)
3 maggio 2022
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Mentre a Zugo ancora si festeggia, in Leventina già si pensa a settembre. E il primo annuncio ufficiale della nuova stagione non passa certo inosservato: via Damiano Ciaccio, partito da Ambrì con un anno d’anticipo (verso Porrentruy, dove ha firmato per una stagione), fino al 2023 a difesa della gabbia biancoblù ci sarà il finlandese Janne Juvonen, ventisettenne ex portiere dello Jokerit arrivato in Ticino per la prima volta a inizio marzo (7 partite di regular season con una media di 93,5% di parate, salita addirittura al 94,7% nei preplayoff) e che dividerà il posto di titolare con quel Benjamin Conz che quella stessa maglia la veste dall’estate 2017.

Il fatto che le 14 squadre di A possano schierare 6 stranieri ha avuto senz’altro avuto un peso. «Sì, indubbiamente quella era una delle condizioni che ha facilitato la nostra decisione – spiega il direttore sportivo dell’Ambrì –. Detto ciò, la nostra strategia è molto chiara: vogliamo avere una coppia di portieri forti. Per noi sarebbe troppo rischioso puntare tutto su uno, come fanno alcune squadre. Con ‘Benji’ e Ciaccio eravamo messi bene, hanno fatto una buona stagione, sennonché nell’epilogo di campionato, quando s’era fatto male Conz avevamo optato per fare ancora l’innesto di uno straniero e Juvonen ha avuto un impatto importante su prestazioni e risultati. Da lì è nata l’idea di tenerlo con noi, a condizione che trovassimo una soluzione per Ciaccio, perché non possiamo certo avere tre portieri. Ora sono contento che sia stata trovata e vada bene a tutti, e tengo a ringraziare Damiano per la professionalità e la comprensione che ha manifestato negli ultimi due mesi, che non devono essere stati facilissimi».

Quanto è stato difficile convincere Juvonen?

Non tanto, direi. Infatti aveva espresso abbastanza presto il desiderio di rimanere: io gli avevo detto che c’era una possibilità, ma prima bisognava arrivare a determinate soluzioni. Devo dire che Janne ha dimostrato grande pazienza, e una volta che gli ho spiegato che una possibilità c’era, sono bastate poche telefonate per giungere all’accordo.

Ciò che sta succedendo in Ucraina ha naturalmente avuto ripercussioni anche sul mondo dello sport in Russia, aprendo nuovi scenari sul fronte del mercato, pensando all’hockey.

Allora: apre nuovi scenari se con ciò ci riferiamo a discussioni, trattative e speculazioni. Però posso garantire che non è così facile come qualcuno potrebbe pensare. Almeno per il momento. Fintanto che ci sono parecchi posti liberi c’è competizione, e tutti ambiscono ai pezzi per così dire più pregiati tra coloro che hanno deciso di partire dalla Russia. Diciamo che questa situazione di offerta superiore alla domanda potrebbe effettivamente far abbassare i prezzi, ma soltanto più in là. Per adesso i costi rimangono molto, molto alti. Senza contare che tante di queste star hanno sì intavolato trattative, ma solo per tenere una porta aperta, senza aver mai escluso che in autunno torneranno in Khl. Anche perché in Russia già hanno fatto sapere che le regole cambieranno: ad esempio i giocatori non verranno più pagati in rubli ma in euro oppure in dollari, e se vorranno potranno anche farsi versare gli stipendi su banche estere.

Eppure, qualche giorno fa un tuo collega diceva che adesso circolano nomi di giocatori di grido che in passato mai si erano interessati a cercare una sistemazione in Svizzera.

È vero, quelli interessati li ho visti anch’io. Ma da lì a dire che poi si arrivi a un accordo... Ripeto: il punto è che le cifre rimangono ancora abbastanza alte, per il momento.

Voi come pensate di muovervi in questi mesi? Che volto avrà il nuovo Ambrì con la formula dei sei stranieri?

Per il momento, per come sta evolvendo la situazione, c’è una buona probabilità che punteremo sull’uno, due, tre: quindi un portiere straniero, poi due difensori e tre attaccanti. Adesso però bisogna dare prova di pazienza: i prezzi di determinati giocatori di un certo calibro inizieranno a scendere man mano che le varie società annunceranno di aver ingaggiato questo o quell’elemento. Perché se i posti a disposizione saranno di meno scenderanno probabilmente anche un po’ i prezzi. Normalmente è così che accade.

Annunciando l’ingaggio di Juvonen, avete anche comunicato il non rinnovo dei contratti di Incir, Dal Pian, Joël Neuenschwander e Hächler. Senza nulla togliere ai giocatori, è un segno che la qualità del contingente è destinata naturalmente a lievitare?

Direi piuttosto che stiamo parlando di giocatori che almeno nell’ultima stagione non avevano propriamente un ruolo da titolari, che hanno avuto comunque alcuni anni per cercare di ritagliarselo e questo non è successo. Adesso dobbiamo cercare di guardare anche un po’ avanti, e cercare di fare un cambio anche generazionale, se vogliamo.