Hockey

S’alza il sipario in Nhl, dove gli attaccanti svizzeri sono ‘in’

Nella notte via alla stagione numero 104, con la novità Seattle Kraken. Una decina gli elvetici in lizza, e da noi c’è impazienza per l’esordio di Hofmann

In Nhl, l’ex attaccante di Ambrì e Lugano troverà pane per i suoi denti
(Keystone)
12 ottobre 2021
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È il ritorno alla normalità, in quella che sarà la stagione numero 104 della storia del campionato più bello e ricco del mondo. Con una decina di svizzeri in pista, nessuno dei quali, tuttavia, sarà sul ghiaccio stanotte, quando la trentaduesima e ultima nata tra le franchigie, ovvero quella dei Seattle Kraken, aprirà le danze affrontando i Las Vegas Golden Knights, mentre i detentori della Coppa Stanley, i Tampa Bay Lightning, sfideranno i Pittsburg Penguins di Evgeni Malkin.

Una decina di elvetici, si diceva, guidati al solito da Roman Josi: il trentunenne bernese, capitano dei Nashville Predators e uno dei migliori difensori al mondo, si appresta a iniziare quella che sarà la sua undicesima regular season oltre oceano, in una Lega in cui l’elvetico non ha davvero più nulla da provare, dall’alto dei suoi 446 punti in 680 partite. Il grande sogno di Josi – che, assieme a Nico Hischier e Timo Meier, è una delle prime tre stelle rossocrociate convocate da Patrick Fischer per i Giochi di Pechino, che andranno in scena dal 4 al 20 febbraio – è ovviamente quello di riuscire a conquistare la sua prima Coppa Stanley, ma l’effettivo dei Preds sembra un po’ limitato per puntare tanto in alto. Con Josi che, dall’alto del suo contratto da oltre nove milioni all’anno fino al 2028, rimane il vero pilastro della sua franchigia.

Dopo i portieri e i difensori, però, adesso in Nordamerica sono gli attaccanti svizzeri a essere diventati moda. E il più blasonato tra tutti è senz’altro Nico Hischier, a sua volta capitano, come Josi, ma sulla maglia dei New Jersey Devils, a dimostrazione della considerazione che gode a Newark l’appena ventiduenne vallesano, primo rossocrociato a venir scelto in prima posizione assoluta al Draft del 2017. Dopo una prima stagione giocata per intero, il giovanissimo centro l’anno scorso ha dovuto prima fare i conti con la sua salute, che gli ha permesso di giocare sole 21 partite, in cui ha collezionato soli 11 punti. Decisamente un po’ poco, per un ragazzo che costa alla franchigia dei Diavoli oltre sette milioni all’anno. Quest’anno, Hischier nello spogliatoio si ritroverà un altro svizzero, quel Jonas Siegenthaler che dovrà però lavorare duramente per riuscire ad affermarsi al Prudential Center, in un gruppo che dovrebbe però essere più competitivo dopo l’arrivo di Dougie Hamilton in difesa e con il promettente Jack Hughes che, ormai ventenne, negli ultimi mesi avrà senz’altro fatto dell’esperienza in più.

C’è pure molta attesa per capire cosa riuscirà a fare quest’anno Nino Niederreiter, dopo una bella stagione scorsa condita da 34 punti, di cui 20 reti, in 56 partite. Ed è già la quinta volta in carriera che El Niño raggiunge quella quota a livello di punti, a dimostrazione della grande costanza di rendimento del grigionese, che però non è certo la punta di diamante dell’attacco dei Carolina Hurricanes, che fanno affidamento soprattutto su Sebastian Aho e Andrei Svechnikov. Ciò non toglie che il ventinovenne di Coira è uno dei valori sicuri della Lega nordamericana, pur se per Niederreiter la stagione che si appresta a iniziare avrà un impatto fondamentale sulla sua carriera negli States, visto che il suo contratto (da quasi sei milioni all’anno) scadrà in primavera.

La soglia psicologica delle venti reti

Come El Niño ci sono altri rossocrociati che possono superare quota venti gol in regular-season. A cominciare da Timo Meier, l’appenzellese dei San José Sharks che dopo aver brillato nelle precedenti tre stagioni, in California nel 2020 ha conosciuto un’annata difficile, con soli 12 gol (31 punti) in 54 partite. A differenza, invece, di un altro attaccante in arrivo dalla Svizzera orientale, e pure lui venticinquenne, ovvero Kevin Fiala, che ha portato a termine l’ultimo esercizio con 40 punti in 50 partite. Ciò che non è bastato per negoziare in tutta tranquillità un nuovo contratto con la franchigia dei Minnesota Wild, i quali alla fine hanno evitato di ricorrere all’arbitrato, sganciandogli 5,1 milioni di dollari per la stagione che s’appresta a iniziare. Ma se si pensa che il ventiquattrenne Kirill Kaprizov a St. Paul ha raggiunto un accordo da 9 milioni all’anno fino al 2026, nel caso di Fiala c’è ancora del margine (e lui lo sa).

Infine, ci sono altri tre elvetici da tener d’occhio in attacco. Oltre naturalmente che per l’incontenibile Pius Suter, che dopo aver lasciato Zurigo nella ‘Covid season’ ha immediatamente impressionato, totalizzando 27 punti in 55 match (tanto che i Detroit Red Wings l’hanno immediatamente blindato con un contratto da 6,5 millioni di dollari per due stagioni), a sud delle Alpi c’è grande attesa per ciò che riuscirà a fare l’ex ala di Ambrì e Lugano Grégory Hofmann, che si appresta a fare il suo debutto in Nhl all’età di 29 anni, seguendo le orme di un Gaëtan Haas che, però, nel frattempo ha già deciso di cambiare aria, facendo ritorno nella sua Bienne. Hofmann, che in Svizzera con il passare degli anni ha dimostrato di avere sul serio una marcia in più, sul ghiaccio nordamericano dovrà fare i conti con difensori più attrezzati soprattutto sul piano fisico, mentre nello spogliatoio di Columbus, oltre allo zurighese Dean Kukan, avrà senz’altro il piacere di ritrovare quell’Elvis Merzlikins con cui in Ticino ha giocato per quattro stagioni, tra il 2015 e il 2018, dopo il suo arrivo alla Cornèr Arena da Davos.

A proposito di ex giocatori bianconeri, sul ghiaccio di Chicago il ventiduenne Philipp Kurashev sarà chiamato a portare avanti l’apprendistato iniziato l’anno scorso, dove aveva totalizzato sedici punti in 54 partite, dopo aver lasciato il Ticino cammin facendo, e per il grigionese la principale preoccupazione sarà quella di battersi per il posto fisso. Nessun timore, però, dopo l’annuncio fatto nelle scorse ore dai Blackhawks, che avevano assegnato lo stesso Kurashev e MacKenzie Entwistle al loro farm team in Ahl, a Rockford: si tratta semplicemente di questioni legate alla massa salariale, e di certo nella notte su giovedì Kurashev sarà schierato da Chicago nella sfida d’esordio contro i Colorado Avalanche. Dove, oltretutto, il centro nato a Davos dovrebbe venir schierato in mezzo a Dominik Kubalik e Jonathan Toews..