Secondo successo europeo dei bianconeri, che si impone in casa dello Skelleftea. E lancia la sfida di domenica in casa del Tappara Tampere
Ci mette qualche minuto a prendere le misure dell'avversario. Ma poi, quando finalmente ci riesce, il Lugano trova subito i colpi per indirizzare sui binari ideali l'incontro in casa dello Skelleftea. Che, per inciso, nei primi minuti è la squadra che propone di piÙ, chiamando in causa Schelgel a più riprese. In particolare quando al 2'52" un errore difensivo di Riva permette a Londström di presentarsi tutto solo al cospetto del portiere bianconero, senta tuttavia riuscire a batterlo in backhand (nella circostanza l'estremo difensore bianconero viene aiutato dal palo). Passato lo spauracchio, è la squadra di McSorley a cacciare la testa avanti. E sulla prima penalità fischiata ai padroni di casa (per uno sgambetto di Sundsvik) arriva la rete del vantaggio bianconero. Il tempo di istallare lo special team e il disco finisce alle spalle di Lindvall: Arcobello da dietro la porta serve sulla blu Alatalo, il cui tiro viene corretto davanti alla porta da Thurkauf. Prima della pausa arriva anche il raddoppio, siglato da Carr al termine di un'azione corale in cui ancora una volta ci mette lo zampino Arcobello.
Lo Skelleftea rientra in partita al 22'33", quando Mascherin approfitta di una marcatura non ottimale di Josephs per battere Schlegel. Poi, però, Fazzini mette in scena l''One-man-show'. Al 27'54" trasforma il rigore procurato dall'instancabile Thurkauf (agganciato da Karlsson), e dopo il momentaneo di Sundsvik su ottimo lavoro preparatorio del soluto Mascherin, segna altre due volte: una prima al rientro dalla panchina dei cattivi in contropiede dopo una clamorosa occasione non sfruttata da Lindström e una seconda a fil di seconda sirena, in situazione di superiorità numerica.
È dunque forte del triplo vantaggio che gli uomini di McSorley si presentano in pista per gli ultimi venti minuti. La compagine di Robert Ohlsonn però non molla, e dopo aver accorciato le distanze trovando il gol con Nilsson in superiorità numerica (espulso Fazzini), sfiora in più di una circostanza anche la rete del 4-5, in particolare con Pudas. Ma l'estremo difensore bianconero non capitola più, sebbene gli svedesi nel concitato finale ci provino anche a sei contro cinque. E così il Lugano fa suo il secondo successo (in tre partite) sulla ribalta della Champions League, ancora una volta a spese dello Skelleftea.
Skelleftea - Lugano (0-2 2-3 1-0) 5-3
Reti: 6'00" Thurkauf (Alatalo, Arcobello/esp. Sundsvik) 0-1. 12'52" Carr (Fazzini, Arcobello) 0-2. 22'33" Mascherin (Roos, Sundsvik) 1-2. 27'54" Fazzini (rigore) 1-3. 32'02" Sundsvik (Mascherin) 2-3. 34'56" Fazzini (Arcobello, Schlegel) 2-4. 39'55" Fazzini (Alatalo, Boedker/esp. Granberg) 2-5. 48'41" Nilsson (Pudas, Lindström/esp. Fazzini) 3-5.
Skelleftea: Lindvall; Pudas, Roos; Nilsson, Wilsby; Granberg, Kapla; Forsfjäll; Lindström, Melker Karlsson, Khünhackl; Linus Karlsson, Jonsson, Hugg; Mascherin, Loibl, Sundsvik; Säll, Stenman, Robertsson.
Lugano: Schlegel; Alatalo, Riva; Nodari, Müller; Chiesa, Guerra; Wolf; Fazzini, Arcobello, Carr; Boedker, Morini, Josephs; Herburger, Thurkauf, Bertaggia; Walker, Tschumi, Traber; Stoffel.
Arbitri: Öhlund (Sve), Björk (Sve); Yletyinen (Sve), Persson (Sve).
Note: 1'032 spettatori. Penalità: 4 x 2’ contro lo Skelleftea; 5 x 2' contro il Lugano. Tiri in porta: 34-31 (13-6, 9-18, 12-7). Skelleftea senza Möller; Lugano privo di Haussener e Loeffel (infortunati). Timeout Skelleftea al 58'17". Skelleftea senza portiere dal 57'22" al 58'59" e dal 59'10" fino al termine.