È un Lugano che guarda al futuro con ambizione quello che si presenta al grande pubblico. E Domenichelli blinda Fazzini per cinque anni
«Vogliamo vincere un titolo di campione svizzero; e lo vogliamo fare nei prossimi tre-cinque anni al massimo. In passato abbiamo covato questa ambizione, ma l'abbiamo fatto senza manifestarlo apertamente, celandoci dietro un dito. Ebbene adesso non sarà più così». Sono queste le parole con cui Marco Werder introduce – al Casinò Admiral di Mendrisio – la presentazione del Lugano versione 2021/22. Non fa grandi giri di parole il Ceo dei bianconeri nel parlare della prossima stagione e del futuro a medio termine della società. Per una stagione, quella ormai alle porte, che affonda le sue radici in quella «veramente difficilissima che ci siamo appena lasciati alle spalle. Premesso che il consuntivo lo tireremo in occasione dell'assemblea di ottobre, se non avessimo potuto contare sull'aiuto di tutti i nostri dipendenti, giocatori compresi, dei tifosi e dei nostri sostenitori, oltre che sugli aiuti della Confederazione, il saldo finale sarebbe stato ancora più drammatico. La Confederazione, come dicevo, ci ha garantito un importante sostegno sotto forma di prestiti, ma, appunto, questi andranno restituiti nei prossimi anni, per cui gli strascichi della pandemia avranno inevitabilmente un seguito nelle prossime gestioni. Ragion per cui, pur nella consapevolezza che la tendenza sia positiva in fatto dell'evoluzione della pandemia, anche nell'allestire il budget per la stagione entrante abbiamo dovuto prendere in considerazione il fattore incertezza e abbiamo dunque dovuto agire con prudenza. In termini assoluti, per comporre la rosa 2021/22, Hnat Domenichelli ha avuto a disposizione una cifra del 10 per cento inferiore rispetto alla passata stagione. Ad ogni buon conto la prospettiva di poter nuovamente contare sulla massima capienza della Cornèr Arena (ovviamente con green pass) lascia appunto ben sperare».
Poi, appunto, Werder entra nel dettaglio di quelli che sono gli obiettivi societari a corto-medio termine: «Vogliamo essere un'organizzazione sportiva che mira a crescere, diventando ancora più attrattiva in ogni settore. In fondo la nostra indole è quella di un club ambizioso: non vogliamo sottrarci a questo ruolo, anche perché siamo una società che alle sue spalle ha un grande passato e che ha obiettivi chiari. Vogliamo crescere; ce lo chiedono i tifosi, gli sponsor, ma anche la quotidianità. Vogliamo rendere i nostri tifosi orgogliosi della loro squadra e della loro società. E, soprattutto, vogliamo riportare in pista passione ed emozioni, che in fondo devono essere la benzina nel nostro motore. Per il futuro ci impegneremo a rafforzare quello che definisco il 'Dna' bianconero, già oggi ben presente grazie a circa un terzo tra giocatori, collaboratrici e collaboratori della società formati all'interno della nostra organizzazione. Nel medio termine, come società porteremo pure avanti il progetto di introdurre il concetto di 'Financial Fairplay', importante tanto per il nostro club quanto per tutto il campionato. E, non da ultimo, e lo dico non senza emozione, vogliamo vincere il titolo svizzero».
Un pensiero, quello di Werder citato in apertura, che sposa pure Hnat Domenichelli. «Il titolo? Idealmente lo vogliamo conquistare entro i prossimi tre anni – sottolinea il General Manager del Lugano –. Ci proveremo già quest'anno: se dovesse arrivare tanto meglio, altrimenti ci ritenteremo. E continueremo a lavorare per arrivare fino in cima: la nostra filosofia non è cambiata; l'Hc Lugano è un club che punta sempre un alto. Non ci possiamo né vogliamo più nascondere. Ci sarà pressione, certo, ma avere sulle proprie spalle della pressione è anche un privilegio. Tutti, volenti o nolenti, abbiamo fatto i condi con il Covid. Ha cambiato la nostra e non da ultimo anche le regole dell'hockey. Ma non ha mutato la storia e gli obiettivi del Lugano, una società che punta in alto». Oltre al campionato, la stagione 2021/22 del Lugano fa però anche rima con Champions League: «Dove contiamo di fare più strada possibile. Per riuscirci non faremo investimenti pensati sul corto termine incidendo sul budget, ma daremo e faremo il massimo per restare in corsa per quanto possibile. Anche perché quella europea resta pur sempre una ribalta di prestigio, che permette a tutti, giovani compresi, di acquisire esperienza a livello internazionale».
Il General Manager bianconero si sofferma poi sulla rosa 2021/22: «Per comporre la squadra abbiamo seguito due fattori fondamentali. Da una parte abbiamo voluto porre l'accento sui giovani prodotti del nostro settore giovanile, e mi sento di poter dire che con ben tredici giocatori inseriti nel roster siamo riusciti nel nostro intento, mettendo così a frutto i grandi sforzi fatti in questo senso negli anni passati. Avremo dunque la possibilità di vedere i frutti concreti di un lavoro che spesso viene fatto nell'ombra. E finalmente vedremo questi giovani salire sulla ribalta della prima squadra. Un altro fattore che abbiamo tenuto presente nel comporre i ranghi della prima squadra è quello legato alla repentina evoluzione della National League, che quest'anno conterà tredici squadre e che con tutta probabilità l'anno prossimo diventeranno addirittura quattordici. E cambierà, verosimilmente, pure il numero di stranieri schierabili... Ci sono poi i pre-playoff, che rimescolano un po' tutte le carte, rendendo ancora più aleatorio il piazzamento al termine della stagione regolare in funzione della volata per il titolo. Insomma, di fattori da tenere in attenda considerazione nell'allestire il puzze della squadra ce ne sono parecchi, e ognuno di loro è appunto stato oggetto di profonda riflessione».
Nonostante il budget ridotto del dieci per cento, Domenicheli in sede di campagna-acquisti i suoi bei colpi li ha comunque messi a segno. Come quelli, fra gli altri, di Mirko Müller, Santeri Aalatalo, Samuel Guerra, Daniel Carr, Troy Josephs, Yves Stoffel e Calivn Thürkauf, senza ovviamente dimenticare coach Chris McSorley. E un ulteriore colpo lo annuncia in sede di presentazione: «Sono particolarmente felice di poter annunciare il rinnovo, per le prossime cinque stagioni, del contratto di Luca Fazzini». Ancora al capitolo roster, da segnalare che Villa, Ugazzi, Näser e Werder salteranno i prossimi impegni in Champions League e inizieranno la loro stagione in forza ai Rockets.
«È bello ritrovarci finalmente tutti insieme, senza troppe restrizioni – si compiace dal canto suo la presidente bianconera Vicky Mantegazza –. E, soprattutto, è bello ritrovare e rivivere le emozioni allo stadio; sul ghiaccio e sulle tribune. Il 22 giugno ho festeggiato i miei primi dieci anni da presidente dell'Hc Lugano, e oggi come dieci anni fa a darmi la carica per portare avanti questa mia mansione è una grande passione. È dal 1978 che la mia famiglia ha a cuore questa società; non sono però in questa posizione perché sono figlia di mio padre, ma perché credo in questa squadra e credo nei valori della nostra società. Siamo ambiziosi, certo, ma sono anche consapevole che se lottiamo tutti assieme, possiamo raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. Ogni mattina, quando mi alzo, ad animarmi è la voglia di fare il massimo per i colori del club».
Marco Mantegazza, Head of Marketing, fa infine il punto alla situazione sul fronte della campagna abbonamenti: «Una campagna particolare, ovviamente ancora segnata dalla pandemia. A oggi abbiamo venduto 4'120 tessere stagionali, cifra più contenuta se paragonata alle stagioni pre-covid. Contiamo comunque di incrementare il numero di abbonamenti venduti nei prossimi giorni, visto che tradizionalmente per le tessere spalti i giorni più caldi sono quelli a ridosso della stagione. Qualora il numero complessivo di tessere vendute dovesse restare inferiore alle stagioni precedenti, cercheremo di incrementare la vendita di biglietti per le singole partite. Siamo sicuri che dal ghiaccio arriveranno fortissime emozioni, e in serbo abbiamo anche diverse iniziative volte a portare il maggior numero di persone alla Cornèr Arena». Marco Mantegazza, in chiusura snocciola un'ultima cifra: quella relativa alla nuova capienza dello stadio del Lugano: «Che, dopo tutti i lavori di miglioria, è stata aggiornata a 6'733 posti».