Hockey

Il Lugano cade ma non si fa male: è secondo posto

I bianconeri costretti alla resa sul ghiaccio di Ginevra dopo un avvio di pomeriggio a dir poco infernale. Nei quarti affronteranno Bienne o Rapperswil

Linus Omark indica la via, e il Servette la segue (Keystone)
5 aprile 2021
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Nei quarti dei playoff il Lugano dovrà vedersela con Bienne o Rapperswil. È questo il verdetto dopo l'ultima trasferta di regular season dei bianconeri, in cui Serge Pelletier riesce a recuperare anche Dominic Lammer all'attacco, in un settore offensivo in cui Troy Josephs deve giocare al centro al posto dell'ammalato Herburger, mentre in difesa, al posto di un secondo ammalato, Thomas Wellinger, fa il suo ritorno Eliot Antonietti. Contro il Ginevra di Patrick Emond che, fresco di conferma per due ulteriori stagioni, annuncio arrivato proprio nel giorno di Pasqua, sa di non essere più padrone del proprio destino nella disperata corsa a un posto diretto ai playoff, ma in ogni caso è costretto a vincere per continuare a sperare, in attesa dai risultati dalle piste di Zugo e Langnau. Che, alla fine, daranno loro ragione.

E l'inizio per i bianconeri è a dir poco infernale. Per colpa di due penalità differite nella medesima azione, prima sul conto Bürgler (trattenuta) e poi su quello di Riva, per un aggancio del difensore ticinese davanti alla gabbia difesa da Sandro Zurkirchen la cui prima respinta si trasforma in un comodo assist per Omark, che apre le marcature al 3'01''. Come se non bastasse, poco dopo la ripresa delle ostilità (con Bürgler sulla panchina dei cattivi) Sannitz si fa a sua volta buttare fuori per uno sgambetto: il risultato è 1'46'' a 3 contro 5, con il solito Omark che non si fa pregare per raddoppiare al 4'19''. E non è finita lì: al 6'02'', quando i ticinesi sono infine sul ghiaccio in 5, il giovane Vouillamoz trova il modo per infilare tra le gambe di un tentennante Zurkirchen il disco del 3-0. A quel punto, senza sorpresa, un Pelletier che ha tutta l'aria di non essere felice chiama tutti a rapporto. Il Lugano prova subito a reagire, e Morini riesce infine a confezionare la prima occasione ospite, ma per il resto è un monologo ginevrino. L'impressione, però, è che almeno a qual punto l'emorragia si sia fermata. Poi, quando Omark si fa spedire a sua volta in panchina per aver trattenuto il bastone di Riva, i bianconeri riescono infine a passare, in un powerplay macchinoso ma poi concretizzato grazie a un'iniziativa di Lammer, il cui gran tiro di polso sul primo palo non dà scampo a Descloux. Poi, poco dopo, un'altra infrazione, stavolta sul conto di Vouillamoz (sgambetto, al 13'47''), potrebbe permettere al Lugano di riaprire del tutto la partita, invece il Servette si salva. Anzi: al 16'29'' si portano addirittura sul 4-1, dopo una respinta delle assi di fondo su uno slap dalla 'blu' di Guebey toccata da Winnik o addirittura dallo stesso portiere, che finisce la sua corsa in porta. Tuttavia, nel finale di un primo tempo in cui gli arbitri fischiano davvero di tutto, i bianconeri hanno però la grandissima occasione di cambiare faccia alla partita, ma Fazzini e compagni non riescono a sfruttare 1'49'' a 5 contro 3, per le infrazioni di cui si macchiano Moy al 16'33'' e Fehr al 16'44''.

E in un secondo tempo che non assomiglia per nulla al primo, né sul piano delle reti, né su quello del ritmo, agli uomini di Patrick Emond basta una conclusion per dare la svolta definitiva a un pomeriggio ormai sostanzialmente svuotato d'interesse, con Zurkirchen che nell'occasione non può nulla sul disco scagliato da Tyler Moy che si spegne nel 'sette', al ventitreesimo minuto spaccato. Il Lugano continua a essere impreciso ma non si arrende e prova a reagire, anche se sul risultato di 5-1 è davvero dura sperare di ottenere ancora qualcosa. In ogni caso, dopo aver già sfiorato di un niente il 5-2 con Josephs, i bianconeri riescono ad agguantare una seconda rete al 52'58'', grazie a Nodari, che non riesce però ovviamente a evitare la quarta sconfitta in sei partite contro i Granata. Sconfitta che, però, non avrà alcuna conseguenza per i bianconeri: grazie alla sconfitta del Losanna a Rapperswil, i ticinesi difendono infatti il secondo posto dall'assalto vodese, e così nei quarti se la vedranno con la squadra vincitrice del duello pre-playout tra gli stessi sangallesi e il Bienne, al meglio di tre partite, da mercoledì.