Hockey

Ticino Rockets fermi a due terzi del guado

Il vice allenatore Sébstien Reuille: 'Non è facile da gestire una pausa nel bel mezzo del post-season'

Sébastien Reuille (Keystone)
11 marzo 2020
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Fermi a due terzi del cammino. Mentre in National League il 'timeout' imposto dal Consiglio federale per far fronte all'emergenza coronavirus è caduto esattamente a cavallo tra la stagione regolare e l'inizio di rispettivamente playoff e playout, in Swiss League tutto è stato 'congelato' nel bel mezzo del post-season: dopo i quarti di finale dei playoff per il titolo cadetto e dopo quattro dei sei turni previsti del torneo contro la retrocessione.

'Questa pausa forzata è ancora più anomala per noi, perché arrivata quando la squadra era già entrata in modalità playoff'

E proprio in quest'ultimo torneo, i Ticino Rockets stanno vivendo questi giorni nella doppia incertezza. «Da un lato la corsa per la salvezza ci costringe a dover sudare fino all'ultimo, e dall'altro non sappiamo se e quando il torneo riprenderà - sottolinea l'assistente allenatore dei Rockets Sébastien Reuille -. Già anomala di suo, una pausa così per noi lo è ancora di più, perché arrivata appunto a torneo per la salvezza già iniziato: noi, praticamente, eravamo già in modalità payoff. È una situazione non facile da gestire, perché devi cercare di mantenere il ritmo e il feeling con la competizione per parecchi giorni senza la possibilità di giocare partite ufficiali. Tanto più che, se guardo alle stagioni passate, in questo periodo avevamo quasi già finito di giocare, mentre ora siamo ancora nel pieno del ballo del post-season». In più c'è anche l'incognita del calendario... «Esattamente. La nostra prossima partita per la salvezza dovremmo giocarla settimana prossima, ma ancora non sappiamo che giorno di preciso...  In questi giorni la data degli ultimi due incontri è già spostata due volte, costringendomi a rivedere più volte i piani di allenamenti, occupazione pista e quant'altro. E dovrò farlo nuovamente una volta che sarà definita la nuova scaletta».

Una settimana cruciale per l'hockey svizzero

Tutto dipenderà da cosa decideranno prima il Consiglio federale circa lo svolgimento delle manifestazioni, e segnatamente gli eventi sportivi, dopo il 15 marzo, e in subordine quali decisioni scaturiranno dall'assemblea straordinaria dei delegati convocata subito dopo che saranno note le direttive da Berna. «Sarà una settimana cruciale per il futuro dell'hockey svizzero, su questo non vi sono dubbi.  Venerdì 13, dopo che sarà nota la decisione del Consiglio federale, ci troveremo nuovamente e faremo la nostra scelta. Speriamo che sia una data che ci porterà fortuna...».

Avanti tra l'incertezza generale

Come li hanno trascorsi questi giorni i ragazzi? «Settimana scorsa la squadra si è allenata quasi a doppio carico, allenandosi fino a due volte al giorno. Esercizi ma anche qualche partitella tra di noi per non perdere il ritmo e l'adrenalina. Questa settimana, dopo una serie di allenamenti volti a mantenere la forma, giovedì sarà consacrato alle sedute individuali, dove ciascuno lavorerà su un programma personalizzato. Poi, in attesa che si ricominci a giocare per partite ufficiali, ci terremo allenati disputando un'amichevole. Dopodiché, a inizio settimana prossima, inizieremo a preparare la partita contro il Sierre. Sempre che il campionato riprenda...».

Con un occhio alla finale di MySPorts League

Prima il Sierre e poi lo scontro diretto contro il Winterthur dell'ultima giornata (che in classifica precede i ticinesi di 5 punti) alla Raiffeisen BiascArena, partite che, per ora si sa solo che dovrebbero essere giocate settimana prossima, ma quando, con esattezza non è dato a sapere (come pure 'se' effettivamente così sarà). E come lo vivono questo momento i giocatori, dal profilo psicologico? «Beh, non è facile da gestire. A regnare è l'incertezza generale: i giocatori vivono nel dubbio, non sanno come si andrà avanti. E, non da ultimo 'se' si andrà avanti... Più d'uno si è rivolto a me per chiedere lumi, ma, in fondo, non è che possa dire loro granché, non ne so molto più di loro... Per noi allenatori, la priorità adesso è quella di tenere i ragazzi caldi. Noi, invece, questo problema non l'abbiamo proprio, anzi! In questi giorni ho fatto tra Biasca e la Svizzera interna (destinazione Zurigo o Berna) con una frequenza di due volte la settimana per i meeting della Lega. E, in aggiunta, sempre che ci sia data la possibilità di accedere alla pista, io e Alex (Reinhard, l'allenatore dei Rockets, ndr), andremo a vedere la finale di MySports League tra Martigny e Basilea - tanto i romandi quanto i renani sono interessati a salire in Swiss League, e i loro dossier hanno già ricevuto l'avallo della Lega per l'eventuale salto di categoria -, per capire la forza della squadra che si ritroverà di fronte l'ultima classificata del nostro ranking round». Già, perché solo infilando due vittorie nelle ultime due partite e una concomitanza doppia sconfitta del Winterthur eviterebbe ai Rockets l'insidioso spareggio con il campione della Lega amatori... «Dobbiamo prepararci al seguito, ma questo non vuol dire che ci siamo ormai rassegnati all'ultimo rango nel torneo di piazzamento. Ad ogni modo prima dello spareggio ci sono ancora due partite e non è detta l'ultima parola: il cammino è tutto in salita, ma non siamo definitivamente condannati. Basta guardare a cosa è successo nelle ultime giornate di National League nella corsa all'ottavo posto per rendersene conto... Ma, chiaramente, la prima partita sarà decisiva: ho fiducia nei nostri mezzi, ma a questo punto dobbiamo evidentemente sperare che anche l'Evz Academy faccia il suo dovere e batta il Winterthur». Sempre posto che il campionato ricominci per davvero. Altrimenti, uno degli scenari che potrebbe verificarsi potrebbe essere quello della salvezza a tavolino... «Certo, ma non è l'unico e non ci sono nemmeno garanzie che andrebbe effettivamente così qualora non si riprendesse a giocare. Potrebbe anche succedere che decidano la nostra retrocessione senza giocare lo spareggio, ma francamente è un'eventualità che fatico a credere che diventi realtà. Ad ogni modo non è il caso di perdersi in simili speculazioni, anche perché in quell'eventualità sono molti gli scenari che verrebbero presi in considerazione. E, semmai, lo si farà solo nella seduta del 13 marzo, non prima». Scenari di cui ieri i delegati hanno discusso a Egerkingen, rimandando comunque ogni decisione a dopodomani.

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