Fasel ventila l'eventualità. 'Ma questa variante farebbe slittare di un anno tutti i tornei, e le conseguenze sarebbero tuttavia importanti'
Dopo la possibilità di portare l'edizione del 2020 dei Mondiali in Russia, ventilata dal presidente della IIhf René Fasel qualora il Consiglio federale dovesse mantenere in vigore anche per le prossime settimane la limitazione a un massimo di 1'000 persone per le manifestazioni su suolo elvetico, spunta pure un'altra strada. Ed è quella che potrebbe veder posticipati al 2021 i Campionati del mondo a Zurigo e Losanna. Ma per questo scenario, ha ricordato Fasel dalle colonne del Tages-Anzeiger, la decisione dovrà essere avallata durante il congresso della Federhockey internazionale. "Se tutti i tornei saranno scalati di un anno le conseguenze non sarebbero poche – osserva il presidente –. Non da ultimo, la Svezia e Danimarca si ritroverebbero a organizzare i Campionati del mondo nel 2026 anziché, come previsto ora, un anno prima, ossia nell'anno olimpico. E non so se le due Federazioni sarebbero d'accordo".
L'Iihf dovrà rendere note le sue intenzioni al più tardi entro il 15 aprile. In caso di annullamento o di spostamento in un altro Paese della manifestazione, le conseguenze finanziarie per gli organizzatori svizzeri sarebbero comunque tutelati da una polizza assicurativa contro simili eventualità dettati da forza maggiore per una copertura fino a 22 milioni di franchi (250 mila franchi il costo della polizza).