Hockey

Matt D'Agostini decide il derby

L'Ambrì batte meritatamente il Lugano 3-2. Grande protagonista della serata è il canadese, autore di una doppietta

TiPress
23 novembre 2019
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I leventinesi sono più pericolosi e sfruttano le amnesie difensive del Lugano. Ai bianconeri non basta un'ottima prova di Zurkirchen. Lugano che perde Chorney, uscito malconcio dopo una carica di Upshall (penalità di partita). 

L’Ambrì può contare nuovamente su Fora, ma deve fare a meno dell’infortunato Hofer. Sempre fuori anche Sabolic. In porta c’è Conz. Il Lugano ripresenta invece la formazione che ha battuto la sera prima il Rapperswil, Fazzini è il nuovo topscorer dei bianconeri.

L’inizio è di marca biancoblù, Upshall dopo 1’21’’ segna la prima rete. In sostanza è il primo tiro in porta. Il Lugano tenta subito la reazione, ma il tiro di Haussener viene deviato da Conz. La sfida è vivace e spigolosa, diverse le scaramucce nei primi istanti di gioco. Al 6’ arriva il pareggio, Klasen da posizione defilata trova l’angolo “impossibile” e beffa Conz. La contesa è veloce, poche le interruzioni, all’11’ Rohrbach colpisce il palo. Al 13’ primo powerplay della serata, Chorney si fa penalizzare, il Lugano si difende però con ordine. I leventinesi ci provano poi al 19’, la conclusione di Trisconi trova pronto alla risposta Zurkirchen, mentre poco più tardi sull’altro fronte è Chorney a sparare a lato. L’ultimo brivido è per i bianconeri, dopo un’uscita sbagliata di Zurkirchen, D’Agostini da due passi non riesce a concretizzare. Il risultato di 1-1 dopo 20’ sta un po’ stretto ai locali, il gioco è in effetti equilibrato, ma i sopracenerini hanno avuto le occasioni più ghiotte.

Il secondo periodo si apre con l’Ambrì nuovamente in superiorità numerica, D’Agostini spara due volte a lato. I bianconeri sono invece cinici, malgrado l’uomo in meno sul ghiaccio ripartono e con Romanenghi realizzano il secondo punto.  Al 24’ occasionissima per Fora, l’ex capitano ruba il disco a Klasen e si presenta solo davanti a Zurkirchen, autore di una grande parata. I biancoblù con le ripartenze sono sempre pericolosi, al 26’ è Dal Pian a impensierire l’estremo difensore luganese. Dopo 27’ terzo powerplay di serata per i padroni di casa, i quali non riescono però a impensierire il portiere avversario. Al 33’ prima superioritâ numerica per il Lugano, espulso Upshall. Stavolta è l’Ambrì a ripartire, ma Dal piano solo davanti a Zurkirchen non ha il necessario sangue freddo. Nella circostanza netto l’errore di Loeffel. Poco dopo al 36’ Egli esulta convinto di avere pareggiato, ma su di lui pende una penalità differita e quindi nulla di fatto. Nel conseguente powerplay è Lammer e fallire il possibile 3-1. A 1’27’’ dall seconda sirena Zwerger grazie all’ennesimo buco della difesa ospite si presenta minaccioso dalle parti di Zurkirchen, ancora una volta bravissimo a neutralizzare il tentativo nemico. Nel frangente Vauclair incassa una 2’ + 10’ di penalità a causa di una carica alla testa proprio ai danni di Zwerger. A 5 contro 4 Upshall e Flynn vanno vicini alla rete, ma la gioia è solo rinviata. Un errore di Chorney permette a D’Agostini di realizzare il 2-2.  Il pareggio è più che meritato per l’Ambrì. Il Lugano nel complesso lamenta tante falle difensive.

In entrata di terza frazione è ancora il complesso di Cereda a premere, Goi dalla corta distanza impegna Zurkirchen. Al 45’ terza penalità personale contro Upshall. Questa volta è una penalità di partita. La carica del canadese mette KO Chorney, colpito alla testa. Poco dopo fuori anche Sannitz, A 4 contro 4 è Plastino a sfiorare il vantaggio. Al rientro di Sannitz, nuova penalità ospite, stavolta è Loeffel il punito. Il Lugano spreca in sostanza la penalità di partita ricevuta da Upshall. La sfida si gioca ora perlopiù in zona neutra, le opportunità da rete diventano meno frequenti, una delle poche viene sfruttata da Matt D’Agostini. Il topscorer con un tiro rasoghiaccio infila Zurkirchen al 54’07’’. Kapanen chiama il timeout e toglie il portiere già al 57’21’’, l’assalto finale però non dà frutti e in fondo l’Ambrì non deve nemmeno soffrire troppo. La Valascia può dunque festeggiare.