Hockey

Ambrì: tanti sforzi, ma il risultato non arriva

I leventinesi vengono battuti in casa 3-2 dal Davos. C'è rammarico per le tante occasioni sciupate

26 ottobre 2019
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L’Ambri si presente con una sorpresa, Zwerger è sul foglio di partita in qualità di tredicesimo attaccante. Manzato torna in porta, rientra anche Ngoy, Pinana finisce in tribuna, pure Egli è assente, non può giocare contro il Davos a causa della clausola inserita nel prestito. I grigionesi schierano a difesa della gabbia Aeschlimann.

Dopo una prima fase di studio il Davos alza il ritmo e si porta in vantaggio al 5’ grazie allo svedese Tedenby, bravo a vincere il duello contro Manzato. L’Ambrì prova a reagire, Trisconi fallisce una buona opportunità. È la prima di diverse conclusioni scagliate, ma Aeschlimann non si fa sorprendere. Solo nel finale di tempo gli ospiti tornano a farsi pericolosi con il solito velocissimo Tedenby, una vera spina nel fianco.

La seconda frazione si apre con un tiro di Bianchi a lato di poco. Al 25’ Hofer sottoporta non centra lo specchio della porta, ma è il preludio al gol dello stesso austriaco che arriva al 26’ al termine di una bella ripartenza. La sfida si fa più dura, Müller e Baumgartner offrono un intermezzo di lotta svizzera. A metà partita Ambrì in powerplay, Hofer sfiora la doppietta. Poco dopo anche Zwerger va vicino alla rete. Al 32’ Ambrì per 38’’ in doppia superiorità numerica, D’Agostini colpisce il palo. Si gioca a una porta sola, Flynn da favorevola posizione spara addosso a Aeschlimann. Chi sbaglia paga, e così alla prima vera puntata Rantakari al 37’ riporta avanti i grigionesi. È una vera beffa e un duro colpo al morale. Sullo slancio Lindgren al 39’ con un pregevole tiro sigla la terza segnatura ospite. Il risultato di 3-1 in favore di Ambühl e soci al 40’ punisce decisamente troppo i ragazzi di Cereda.

Il terzo periodo vede l’Ambrì indossare la tradizionale casacca blu al posto del verde Greenhope (fondazione che raccoglie fondi per combattere il cancro), in effetti le due maglie, quella verdebianca indossata dai locali e quella biancoverde degli ospiti, erano troppo simili e rendevano il lavoro ancora più difficile a arbitri e giocatori. I sopracenerini attaccano, ma Aeschlimann è in serata di grazia e blocca i tentativi di Flynn e Müller. I padroni di casa non mollano e al 54’ trovano il gol che dimezza lo scarto ancora con Hofer, abile a deviare un disco scagliato da Plastino. Bianchi e compagni ci credono e spingono. Al 58’03’’ powerplay locale con conseguente timeout chiamato da Cereda e Manzato a dare spazio a un sesto uomo di movimento, ma la mossa non dà l’esito sperato e così il Davos festeggia la vittoria.