Formula 1

Tentarono l'estorsione a Schumi, ora rischiano il carcere

Due tedeschi, padre e figlio, arrestati per un presunto ricatto ai danni della famiglia dell'ex campione: minacciavano di pubblicare documenti sul darknet

Schumi e Corinna ad Abu Dhabi, nel 2011
(Keystone)
24 giugno 2024
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Due cittadini tedeschi della Renania Settentrionale rischiano cinque anni di prigione se verranno giudicati colpevoli di estorsione nei confronti della famiglia di Michael Schumacher, l'oggi cinquantacinquenne ex campione del mondo di Formula 1 che da più di dieci anni si sta sottoponendo a delle cure nella sua villa di Gland, nel Canton Vaud, dopo aver subito danni cerebrali irreversibili a causa di un incidente sugli sci in Francia, a Méribel, nel dicembre del 2013. Da allora, praticamente non sono più emerse informazioni relative al suo effettivo stato di salute.

Secondo l'accusa promossa dal Ministero pubblico della città tedesca di Wuppertal, i due – un padre cinquantatreenne e suo figlio di trent'anni – avrebbero affermato a dei collaboratori degli Schumacher di essere in possesso di documenti che la famiglia dell'ex campione non avrebbero voluto che venissero divulgati, minacciando di pubblicarli nel darknet, il lato oscuro di internet, se non avessero ricevuto in cambio alcuni milioni di euro. La coppia di malviventi era stata rintracciata la scorsa settimana nel parcheggio di un supermercato di Francoforte, e i due erano stati arrestati dalla polizia. Nulla si sa sul tipo di documenti in questione, se non che i due avevano effettuato alcuni invii alla famiglia di Schumi per provare la veridicità di quanto stavano affermando. Il giorno del loro arresto, mercoledì scorso, i domicili dei due soggetti, la loro abitazione secondaria e l'ufficio del padre a Costanza sono stati perquisiti dagli agenti, che hanno prelevato alcuni supporti informatici che sono attualmente al vaglio degli inquirenti.