Formula 1

In Australia l'alba rossa della Ferrari, vince Sainz

Red Bull e Verstappen subito ko, doppietta del Cavallino con Leclerc che arriva secondo

Carlos Sainz
(Keystone)
24 marzo 2024
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La Formula 1 si è risvegliata sottosopra. Nel Gran Premio dell’altro mondo, corso sul circuito australiano di Melbourne, ha vinto Carlos Sainz su Ferrari, precedendo il compagno di squadra Charles Leclerc. La svolta è arrivata prestissimo nella notte, quando a pochi metri dal via la Red Bull di Max Verstappen ha accusato un problema: una scodata in curva 3 lo ha costretto a un recupero funambolico che gli ha fatto perdere velocità; il sorpasso di Sainz è arrivato sul rettilineo che precede la doppia veloce di curva 9 e curva 10. Un giro dopo, il campione del mondo ha alzato bandiera bianca, un surriscaldamento anomalo del freno posteriore destro lo ha costretto al ritiro. Il cestello del freno è esploso mentre l’olandese già prendeva la via del box, facendo saette di fuoco e nuvole di carbonio nero. Sarebbe stata vera gara anche se l’olandese non avesse avuto il guaio meccanico? La Ferrari era in palla sul passo fin dal venerdì, era l’auto con meno graining, i riccioli di gomma che creano una superficie irregolare sugli pneumatici. Con minore usura delle coperture Pirelli, Sainz ha chiesto attraverso la radio di adottare una strategia differente: allungare la prima sezione di gara e aprire un gap da gestire nella seconda parte della corsa. La gestione della gomma è stato un problema di tutti, compresa la Red Bull: Sergio Perez lo ha scandito a chiare lettere, arrendendosi all’evidenza, una rimonta dalle retrovie sarebbe stata impossibile.

Una prima parte di gara in spinta, una seconda parte in controllo. Il pomeriggio australiano di Sainz è sembrato fin troppo tranquillo. È stata sicuramente più interessante la gara di Leclerc. Subito dopo il via il monegasco è sembrato in difficoltà, stretto com’era a sandwich dalle McLaren di Lando Norris e di Oscar Piastri. Le distanze erano così ravvicinate che a ogni azzardo corrispondeva un uguale rischio: se Leclerc provava ad attaccare Norris in frenata, ecco che Piastri si avvicinava nell’accelerazione successiva. Alla fine la gara l’hanno fatta gli uomini dai box: Leclerc è rientrato per il cambio gomme piuttosto presto, al decimo giro; alla McLaren hanno tenuto Piastri in marcatura sul monegasco, mentre Norris cercava di avvantaggiarsi in pista. Una volta tornato in pista, Leclerc è stato formidabile nel liberarsi del traffico dei piloti di secondo livello, creando così i presupposti per il sorpasso su Norris. Alla McLaren hanno cominciato a pasticciare con le strategie: prima hanno chiesto a Piastri di rinunciare alla propria posizione per favorire il compagno; poi lo hanno richiamato ai box in colpevole ritardo. Buon per la Ferrari che sigla la prima doppietta dal Gran Premio del Bahrain del 2022, l’ultimo uno-due in terra australiana risaliva a vent’anni fa.

Anche Verstappen ha infranto diversi record con il suo ritiro: andava a punti da quarantatré gare di fila, erano due anni che la sua Red Bull non aveva un problema tecnico. Quel che è più grave per l’olandese è che il campionato, morto e sepolto per tutti, ora si riapre: Leclerc ha quattro punti di ritardo dal campione del mondo nella classifica piloti, gli stessi che ha la Ferrari dalla Red Bull nell’altra classifica. A Maranello sono convinti di avere una buona mano: in galleria del vento sarebbe pronta una versione estrema dell’aerodinamica della SF-24, una monoposto senza guizzi, così era stata giudicata dopo la presentazione di febbraio. In realtà la nuova Ferrari si sta rivelando una macchina solida, che ha perso qualcosa in termini di trazione e maneggevolezza, ma che ha guadagnato in termini di stabilità nelle curve veloci e in frenata, storicamente i punti di forza della Red Bull. Anche la casa austriaca promette un’evoluzione consistente che le permetterà di aprire di nuovo il gap, staremo a vedere.

Non riesce a ritrovarsi la Mercedes. Lenta e a tratti inguidabile, la W15 è ora piegata dai problemi meccanici. Noie al motore hanno fermato la corsa di Lewis Hamilton al sedicesimo giro. L’inglese aveva tentato l’azzardo, era partito con gomme più soffici, smarcandosi dalle scelte degli avversari. All’ottavo giro era già ai box per il cambio gomme ed è tornato in pista nelle retrovie della corsa. Peggio è andata al suo compagno George Russell, in lotta con la sua macchina per tutto il Gran Premio e con Fernando Alonso nelle fasi finali. Russell si è macchiato dell’ennesimo errore di guida negli ultimi giri, che sia stato o meno indotto da una furberia del pilota che lo precedeva poco conta. Mercedes sembra avere lo stesso problema patito dalla Ferrari lo scorso anno, una ristrettissima finestra di utilizzo degli pneumatici: basta un grado di differenza nella temperatura della pista per guadagnare o perdere tutta l’aderenza, e non c’è setup meccanico che tenga. Inoltre la piattaforma aerodinamica sembra estremamente variabile da curva a curva, difficilissima da dominare per i piloti. Toto Wolff, per il terzo anno di fila, se la prende con gli ingegneri e il simulatore, ma sarebbe ora di addossarsi delle responsabilità.

Ancora un problema durante il cambio gomme distrugge la gara di Valtteri Bottas in casa Sauber. Durante l’inverno è stata apportata una modifica alla tecnologia che assiste i meccanici durante le operazioni ai box, ma è evidente che ha peggiorato la situazione anziché dare un vantaggio. I tecnici dicono di aver individuato il problema, tra dadi di serraggio e pistole ad aria compressa, ma che ci vorrà ancora qualche Gran Premio per risolverlo. Non è la situazione ideale per i due piloti che vedono vanificare i propri sforzi. Bottas al sabato aveva miracolosamente portato in Q2 la sua monoposto, eliminando l’idolo locale Daniel Ricciardo e l’ottima Haas di Nico Hulkenberg. Sauber non è l’unico team nei guai per il proprio materiale. Nel weekend il bubbone è scoppiato in casa Williams: durante le prove libere Alex Albon ha messo a muro la propria monoposto, distruggendo il fondo dell’auto. La fabbrica non ha fornito al team ricambi a sufficienza e Logan Sargeant ha dovuto cedere la sua monoposto al primo pilota, restando appiedato.

L’appuntamento è tra quindici giorni in Giappone, su una pista estremamente tecnica che ha visto Verstappen trionfare nelle ultime due edizioni. Nelle prime tre gare dell’anno non si è solo corso per la vittoria, si sono raccolti dati, che sono stati analizzati dai computer in fabbrica. I responsi arriveranno sotto forma di ali, fondi e sospensioni nuovi. Gli aggiornamenti sono attesi quasi per tutti a inizio maggio, per il Gp di Miami. Ora che la Red Bull è più vicina, qualcuna tra le scuderie di testa tenterà l’azzardo, portando novità anche a Suzuka?