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Le pagelle della Svizzera

Brucia l'eliminazione ai rigori al termine di una buona prestazione. L'errore decisivo di Manuel Akanji, per il resto autore di un'altra grande prova

6 luglio 2024
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4¬ Sommer¬ Sul gol di Saka non ci prova nemmeno e resta fermo sulle gambe. La sensazione, però, è che se anche ci avesse provato, non ci sarebbe arrivato. Nei supplementari compie la sua prima vera parata del torneo su Rice.

4.5¬ Schär¬ Qualche marachella delle sue la combina, ma nel complesso regge benissimo il confronto sia con Kane, sia con Bellingham. Poco preciso nelle occasioni in cui ha l’opportunità di spingersi sul fronte offensivo.

5¬ Akanji¬ Sbaglia il rigore e per lui non è una novità (aveva già fallito tre anni fa), ma a parte questo... piccolo dettaglio propone la quinta prestazione monstre del suo Europeo.

5¬ Rodriguez¬ Ancora una volta intrattabile da braccetto sinistro. Di testa non ne sbaglia una ed è sempre pronto ad andare in aiuto su Saka, specialmente nel primo tempo, quando Aebischer fatica a contenerlo.

4.5¬ Ndoye¬ Nei primi 45’, esterno sulla fascia, fatica a trovare spunti offensivi, preoccupato soprattutto si difendere sulle sgroppate di Trippier. Nella ripresa assume un ruolo più offensivo e in area inglese incide molto di più, fino a servire a Embolo il pallone del vantaggio.

4.5¬ Freuler¬ Prestazione di sostanza. Dopo un incursione molto simile all’azione del vantaggio contro l’Italia, capisce che non è giornata per cercare gloria personale e preferisce limitarsi al lavoro di rottura.

5¬ Xhaka¬ A fine partita ammetterà che il problema all’adduttore lo ha un po’ limitato in fase offensiva. Ciò nonostante, altra grande prestazione del capitano. Dai suoi piedi transitano mille palloni, lo trovi sempre dove ce n’è bisogno. Il perfetto direttore di un’orchestra sinfonica.

4¬ Aebischer¬ Nel primo tempo Saka lo fa ammattire, saltandolo ripetutamente, anche quando Vargas prova a raddoppiare. Il friborghese barcolla, ma non cade e cresce nella ripresa.

3.5¬ Rieder¬ Contrariamente alle ultime due partite, stavolta il neo-acquisto dello Stoccarda passa piuttosto inosservato. Si assume meno iniziative, probabilmente timoroso di farsi trovare fuori posizione in copertura. Presenza piuttosto timida, ma la stoffa rimane, non c’è dubbio.

4.5¬ Embolo¬ All’inizio non batte chiodo. Anzi, è lui che va ripetutamente a sbattere contro Stones. A rigor di logica il primo cambio dovrebbe essere lui, ma Yakin gli dà fiducia e nella ripresa, quando la Svizzera prova ad aumentare la pressione, lui si fa trovare pronto e anticipa Walker per accendere il sogno rossocrociato.

4¬ Vargas¬ Sul fronte d’attacco crea invero poco o nulla e si ritrova spesso a dover retrocedere per dare una mano ad Aebischer nel tentativo di contenere il dribbling di Saka e le folate di Walker, con risultati apprezzabili.

4.5¬ Widmer¬ Entra in partita con il piglio giusto, purtroppo non è un attaccante e lo si vede quando nel finale dei supplementari ha un paio di palloni invitanti sui quali, però, non trova la deviazione giusta.

4¬ Zuber¬ Prova un paio di accelerazioni e di iniziative sulla fascia e quando potrebbe andarsene in campo aperto, Shaqiri lo serve male. Sui titoli di coda dei tempi regolamentari non riesce a girare in porta un pallone invitante.

5¬ Shaqiri¬ Yakin lo manda in campo a una decina di minuti dalla fine pensando soprattutto ai calci di rigore. Lui prova a diventare l’eroe che ti aspetti con un incrocio dei pali colpito direttamente su calcio d’angolo. Sarebbe stato l’ennesimo gol geniale di Shaq e avrebbe regalato alla Svizzera una semifinale niente affatto immeritata. Preciso come suo solito dal dischetto, purtroppo non è servito a cambiare il destino della Nati.

4.5¬ Amdouni¬ L’attaccante ginevrino impegna Pickford con una bella conclusione, poi va a battere – e lo fa molto bene – il quarto rigore.

sv¬ Zakaria e Sierro¬ – Per il centrocampista ginevrino un esordio purtroppo amaro.

5¬ Yakin¬ Anche stavolta manda in campo una squadra equilibrata e con le idee chiare sul da farsi, meno offensiva rispetto a sette giorni prima, ma comunque capace di essere altrettanto (se non di più) pericolosa dell’avversario. Adesso è giunto il momento di parlare di rinnovo.

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