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Fabian Rieder, un jolly tra le carte di Yakin

Il 22enne bernese, appena trasferito allo Stoccarda, in Nazionale ha ricoperto diversi ruoli, ma mai quello preferito: ‘Dove mi mettono, io gioco’

25 giugno 2024
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Stoccarda – Con Leonidas Stergiou e Ardon Jashari è uno dei tre U21 aggregati alla Nazionale da Murat Yakin per gli Europei in Germania. E se l’ex centrale del San Gallo qualche minuto l’ha disputato contro l’Ungheria e contro la Scozia, Fabian Rieder già da tempo gode della fiducia del selezionatore rossocrociato. Per lui si tratta del secondo grande torneo, dopo i Mondiali in Qatar, nel corso dei quali Yakin lo aveva schierato titolare addirittura contro il Brasile. E dopo la Seleçao, la Mannschaft, contro la quale il 22enne bernese ha disputato un’ottima prestazione, dando il via all’azione culminata con la rete del vantaggio di Ndoye… «A livello personale si tratta di un momento molto positivo. E non era scontato, alla luce di una stagione difficile, anche sul piano fisico. Non ero sicuro che avrei recuperato in tempo dall’infortunio al quinto metacarpo per poter essere convocato da Yakin. Invece ce l’ho fatta, sono stato selezionato, ho disputato tutte e tre le partite, oltretutto con la titolarizzazione contro la Germania, ho proposto buone prestazioni e ho sottoscritto un contratto per la prossima stagione con lo Stoccarda. Di meglio, in queste settimane, non avrei potuto chiedere».

Il giovane centrocampista, fino a pochi giorni fa in forza al Rennes, parla volentieri della sua nuova avventura in Bundesliga, dove diventerà compagno di squadra di Stergiou, ma non desidera mettere il carro davanti ai buoi… «Prima di tutto c’è l’Europeo, ma ovviamente non è possibile scordare quella che è la vita quotidiana. Il calcio è il nostro lavoro durante tutto l’anno, per cui ne va curato anche l’aspetto contrattuale. Per fortuna, siamo stati in grado di coordinare alla perfezione tutte le fasi della trattativa. Il fatto di averla chiusa durante l’Euro non rappresenta un fattore di disturbo, anzi mi galvanizza ulteriormente. Le discussioni le ha seguite il mio procuratore per cui ho potuto rimanere concentrato sull’Euro. Per quanto ne so, tutto è stato regolato prima della Scozia, ma ho detto chiaramente di voler conoscere i dettagli soltanto dopo la sfida con gli scozzesi. La notizia mi è stata data a fine partita, ancora allo stadio. Il mio procuratore si è attivato con lo Stoccarda e ha potuto organizzare per giovedì, giorno per noi libero, le visite mediche di rito. Siccome si sono svolte proprio qui a Stoccarda, non ho dovuto sprecare energie e ho avuto tutto il tempo necessario per focalizzarmi sull’impegno contro la Germania. La Bundesliga rappresenta il campionato dei miei sogni e giocare per una squadra come lo Stoccarda, in una città il cui cuore pulsa al ritmo di calcio e che porta allo stadio 60’000 spettatori a ogni partita, mi riempie di gioia».

Da lunedì sera la Svizzera conosce il nome del suo prossimo avversario. Un calcio, quello italiano, con il quale, a differenza di molti suoi compagni di squadra, Rieder non ha mai avuto l’opportunità di confrontarsi… «Abbiamo assistito a una partita molto dinamica e intensa, soprattutto dopo il gol della Croazia. Quella di sabato sarà una sfida da non perdere e sapremo farci trovare pronti. Tuttavia, non dobbiamo incorrere nell’errore di sottovalutare la squadra azzurra, la quale può contare su un numero elevato di buoni giocatori. E non dimentichiamo che gli azzurri sono pur sempre i campioni europei in carica. Prendiamo l’impegno con la massima serietà, ciò nonostante non dobbiamo aver paura. L’Italia è una buona squadra, ma pure noi lo siamo e abbiamo chiuso la fase a gironi con un punto in più. Dopo un passaggio del turno come quello vissuto, saranno estremamente motivati, anche perché nella fase a eliminazione diretta le dinamiche sono assai diverse rispetto a quelle che si creano durante le prime tre partite. Ad ogni modo, le nostre sono state tre buone prestazioni e abbiamo il diritto di avvicinarci alla sfida contro l’Italia con tutta la fiducia di questo mondo».

Fabian Rieder è reduce da una stagione piuttosto difficile. Al Rennes ha collezionato 15 presenze, ma soltanto due nell’undici titolare, senza mai disputare la totalità dei 90’... «È vero, il mio primo anno lontano dalla Svizzera è stato complicato. Oltretutto sono rimasto fermo quasi tre mesi (dal 26 gennaio al 17 marzo, ndr) per la frattura del quinto metacarpo. Ciò nonostante, non posso ritenere la stagione completamente fallimentare. Ho imparato molto anche dalle avversità, è stato importante per adattarmi al ruolo da professionista anche lontano da casa. Credo che in queste tre partite con la Nazionale si sia notato il percorso di maturazione avuto durante l’ultimo anno».

Con la maglia della Nazionale, Rieder si sta ritagliando un ruolo da jolly. Yakin lo utilizza in più posizioni, mai per il momento in quella che il giocatore predilige… «La formazione la fa il mister, dove mi dice di giocare, io gioco. La decisione non spetta a me. Yakin ha senz’altro in mente un piano per affrontare l’Italia e se mi vorrà far giocare accetterò qualsiasi posizione, in caso contrario sosterrò la squadra dalla panchina, pronto a dare il massimo in caso di ingresso in campo. Di formazione sono centrocampista, ma siccome sono anche polivalente, Yakin mi utilizza in diverse posizioni. Posso giocare da 6, da 8 o da 10 e ho pure le caratteristiche per interpretare il ruolo di esterno d’attacco, ad esempio in un 3-4-3 come contro la Germania. Detto ciò, la mia collocazione prediletta rimane quella di centrocampista centrale box to box».

La Svizzera si avvicina dunque con molte luci e poche ombre all’ottavo di finale di sabato a Berlino. Al momento, tutti sono in perfetta salute e soltanto Widmer è sicuro di non poter essere della partita in quanto squalificato. Un’assenza che pesa, ma forse non quanto quella di Riccardo Calafiori, ex Basilea e ora compagno di squadra di Freuler, Ndoye e Aebischer al Bologna…