Lo sloveno attacca 1 km prima di scollinare – nemmeno Vingegaard è in grado di rispondergli – e poi si tuffa in discesa verso il traguardo di Valloire
Una tappa che passerà alla storia quella vinta in modo spettacolare da Tadej Pogacar (Uae): lo sloveno, già vincitore quest'anno del Giro d'Italia, si riappropria della maglia gialla al termine della quarta frazione del Tour de France (partita da Pinerolo, 140 km) grazie a un'azione solitaria e prepotente, lanciata a 1 km dalla cima del Galibier e a circa 20 km dal traguardo posto a Valloire. L'unico avversario che ha provato a resistergli è stato il suo grande rivale Jonas Vingegaard (Visma), ma pure lui a un certo punto – nel corso della discesa in picchiata verso lo striscione d'arrivo – ha dovuto arrendersi alla strapotenza di Pogacar.
A quel punto, il danese ha permesso a chi stava dietro di riprenderlo, nel tentativo – pedalando in gruppo – di limitare i danni. Ma tutto è stato vano, perché lo sloveno ha vinto con 35 secondi di margine su Evenepoel (Soudal), Ayuso (Uae) e Roglic (Bora), e 37" su Vingegaard, vincitore delle ultime due edizioni della Grande Boucle.
«Abbiamo realizzato il piano che avevamo previsto, e ne sono molto felice», ha detto il vincitore. Vincere in solitaria è stato fantastico. «In questa zona mi sono spesso allenato nel passato, conoscevo il percorso a menadito. Ora ho un buon margine in classifica, ma il Tour è tutt'altro che finito: la prossima settimana sarà dura, avremo una crono, e tutto potrebbe cambiare. Comunque ho fiducia».
Dopo la quarta frazione, Pogacar comanda la classifica generale con 45" su Evenepoel, 50" su Vingegaard e 1'10" sul suo scudiero Ayuso, autore martedì di una prova magistrale a favore del capitano della Uae, strepitosa formazione diretta dal ticinese Mauro Gianetti. Mercoledì la carovana si sposterà da Saint-Jean-de-Maurienne verso Saint-Vulbas, per un totale di 177,4 km adatti ai velocisti.