Lo ha annunciato martedì a Barcellona, al termine dell'esperienza negli Emirati Arabi Uniti
Andrés Iniesta, 40 anni, appende gli scarpini al chiodo. «Il calcio giocato, per me, ormai sarà solo un ricordo», ha detto martedì a Barcellona visibilmente emozionato il centrocampista spagnolo, reduce da un'esperienza agonistica negli Emirati Arabi Uniti. «Non potrò comunque restare lontano dal pallone», ha aggiunto Iniesta. «Il calcio è la mia vita, e continuerà a esserlo. Ora devo continuare a formarmi, sto per completare il corso per allenatori. Dunque, tornerò presto, dall'altra parte della barricata».
El Blanquito Iniesta ha giocato 16 anni nella prima squadra del Barcellona, il club in cui si è formato, facendo tutta la trafila alla Masia. In seguito, ha militato per cinque stagioni in Giappone, con la maglia del Vissel Kobe, e infine – come detto – per un'ultima annata si è esibito all'Emirates Club. L'iberico è da tutti considerato uno dei più grandi giocatori dell'intera storia del Barça e della Selezione spagnola: con Xavi e Messi è stato l'emblema del gioco spumeggiante e collettivo dei blaugrana, che ha spopolato e dominato a livello continentale dal 2008 al 2015. Nel Barcellona ha disputato in tutto 674 match, vincendo la bellezza di 32 trofei, fra cui 4 Champions League e 9 campionati spagnoli. Pilastro anche della Nazionale iberica – 130 presenze per lui con la maglia delle Furie Rosse –, ha alzato al cielo la Coppa del mondo nel 2010 e ha vinto due edizioni degli Europei, nel 2008 e nel 2012.
Originario di Albacete (Castiglia-La Mancia), con un suo gol regalò alla Spagna l'unico titolo Mondiale conquistato fin qui dagli iberici: avvenne il 10 luglio del 2010 a Johannesburg, in Sudafrica, al minuto 116' della finale giocata contro l'Olanda.