L'ultima amichevole prima di Euro 2024 si chiude con un 1-1 contro l'Austria. Rossocrociati bene nel primo tempo, più in difficoltà nella ripresa
La Svizzera si è congedata dal suo pubblico con un pareggio nell’ultima amichevole prima di partire per la Germania, dove sabato 15 esordirà contro l’Ungheria. Una partita dai due volti, con un primo tempo favorevole ai padroni di casa e una ripresa nella quale a mostrare le cose migliori è stata l’Austria. Su un fronte e sull’altro, a dire il vero, le emozioni sono state scarse, ma è comprensibile che nella testa di tutti i giocatori scesi in campo ci fosse anche la volontà di non infortunarsi a pochi giorni dall’appuntamento continentale. Infortunio che, però, è sempre dietro l’angolo, come ha sperimentato sulla sua pelle – anzi, sulle sue gambe – Steven Zuber, costretto a uscire prima della pausa per un guaio muscolare al polpaccio. Per lui, a questo punto, gli Europei potrebbero essere a rischio.
Una prestazione, quella dei rossocrociati, che qualche perplessità l’ha destata, soprattutto alla luce delle difficoltà incontrate nell’uscita palla sul pressing austraico (a inizio partita e nella ripresa). Buoni i movimenti sul fronte offensivo, per quanto le conclusioni siano arrivate con il contagocce. L’assenza di una vera punta segnatamente Embolo continua però a farsi sentire.
Domenica la Nazionale usufruirà dell’ultimo giorno di libertà, poi lunedì partirà in pullman alla volta del campo base di Stoccarda, dove affinerà la preparazione all’esordio di sabato a Colonia.
Murat Yakin conferma la difesa a tre che così bene ha fatto in questo inizio di 2024, con Rodriguez al posto di Schär, uscito acciaccato martedì nella sfida con l’Estonia. Come paventato in sede di presentazione, il c.t. ha scelto di lasciare in panchina Shaqiri per far spazio a Zuber, a sinistra di un terzetto offensivo completato da Ruben Vargas e Zeki Amdouni, tornato titolare dopo l’ottima prestazione offerta contro i baltici.
L’ultimo test inizia subito con il piede sbagliato per la Nazionale di Murat Yakin. Un servizio mal dosato di Ndoye permette una ripartenza all’Austria, con Baumgartner che supera in modo troppo facile Elvedi e si invola verso Sommer, per poi batterlo con un tocco alla sinistra del portiere. Gol evitabilissimo, che mette fine a tre “clean sheet”, favorito sì dal goffo intervento di Elvedi, ma pure dell'imprecisione di Ndoye, entrato male in partita con tre o quattro appoggi sbagliati.
La reazione della Svizzera si fa attendere e soltanto al 16’ si crea un’occasione per il pareggio, con lo strappo di Ndoye sulla sinistra e il cross dal fondo, sul quale sia Amdouni, sia Widmer arrivano con una frazione di ritardo. Al 26’, però, arriva il pareggio, invero un po’ a sorpresa. Vargas va nell’uno contro uno contro Daniliuc, rientra sul destro e calcia un pallone che Lindner ferma, ma non trattiene: Widmer è lesto da due passi a raccogliere la respinta e a mettere il porta il pallone del pareggio.
Sul fronte opposto, Mwene prova a ridare il vantaggio all’Austria con una conclusione a giro sul palo lontano, dove però Sommer si fa trovare pronto. La partita continua a farla la Svizzera, ma è chiara la difficoltà di trovare gli spazi per andare alla conclusione, anche perché Amdouni svaria molto e spesso in mezzo all’area non c’è nessuno. Buono, comunque, il giro palla dei rossocrociati, i quali tuttavia faticano negli ultimi 20 metri contro un’Austria schierata in massa al limite dell’area di rigore. Al 40’ Amdouni prova ad incunearsi in mezzo all’area tra Seiwald e Trauner, ma viene fermato all’ultimo momento. Prima della pausa, però, Yakin è costretto a un primo avvicendamento: fuori Zuber e dentro Aebischer.
Il primo tempo si chiude sul risultato di 1-1. Buona prestazione complessiva dei rossocrociati, i quali hanno fatto la partita, nonostante il gol incassato subito in apertura.
La seconda parte del confronto inizia per la Svizzera con gli stessi undici che avevano chiuso il primi 45’, ma sono subito gli austriaci a farsi pericolosi con Laimer che arriva davanti a Sommer: in questo caso, però, la diagonale di Elvedi è perfetta e la palla finisce in corner. Gli uomini di Ragnick provano a tenere più alto il loro baricentro e a contrastare, come fatto a inizio partita, l’uscita palla dei rossocrociati, un esercizio nel quale Sommer e compagni stanno dimostrando qualche difficoltà di troppo. La pressione austriaca dà i suoi frutti e la Svizzera non riesce più a impostare a centrocampo, limitandosi a lanci lunghi dai quali, tuttavia, non nasce nemmeno una ripartenza degna di questo nome. Al 53’, comunque, cross di Rodriguez, Widmer fa da torre, ma la sfera attraversa l’area austriaca senza che Akanji e Amdouni riescano a intervenire. Il pallino del gioco, tuttavia, l’hanno in mano gli ospiti, molto più presenti nel recupero palla e che mettono sotto pressione la difesa elvetica, senza per altro mai trovare la via che porta a Sommer.
All’81’, però, l’Austria va vicino al gol della vittoria con Gregoritsch, la cui conclusione da ottima posizione è bloccata a terra dall’estremo difensore svizzero. È l’ultima emozione di una partita che non verrà ricordata per la sua spettacolarità, ma che ha comunque proposto una Svizzera solida e, relativamente ai primi 45’, propositiva nella fase di possesso palla. Giudizi che, però, lasciano il tempo che trovano: da sabato prossimo in Germania tutto sarà completamente diverso…
Reti: 5’ Baumgartner 0-1. 26’ Widmer 1-1
Svizzera: Sommer; Elvedi, Akanji (76’ Stergiou), Rodriguez (76’ Zesiger); Widmer, Freuler, Xhaka (76’ Sierro), Ndoye; Zuber (42’ Aebischer), Vargas (66’ Okafor); Amdouni (66’ Shaqiri).
Austria: Lindner; Daniliuc (46’ Posch), Lienhart (67’ Wöber), Trauner (67’ Danso), Mwene; Seiwald, Laimer (77’ Seidl); Baumgartner (46’ Grillitsch), Kainz (46’ Wimmer), Schmid; Gregoritsch.
Arbitro: Maria Caputi (Italia)
Note: 18’731 spettatori (tutto esaurito). Svizzera senza Schär (scelta precauzionale), Embolo e Zakaria (convalescenti). Ammoniti: 57’ Xhaka. 79’ Stergiou. 82’ Seiwald. 91’ Wimmer