Pier Tami, direttore delle squadre nazionali, si è espresso in merito alle difficoltà della Svizzera e al futuro di Murat Yakin sulla panchina elvetica
Cosa riserverà il futuro alla Nazionale svizzera dopo le recenti modeste prestazioni nelle qualificazioni a Euro 2024? Pierluigi Tami, direttore delle squadre nazionali, si è espresso martedì sera dopo la sconfitta in Romania.
Come riassumeresti questa campagna di qualificazione?
L'obiettivo principale è stato raggiunto, parteciperemo alla fase finale in Germania. Ma non posso nascondere che negli ultimi mesi ero preoccupato. Quando abbiamo ufficialmente staccato il biglietto, ho tirato un sospiro di sollievo. La squadra sta attraversando una fase difficile, non siamo più efficaci e abbiamo perso la nostra solidità. Dopo un ottimo inizio contro Bielorussia e Israele (5-0 e 3-0, ndr), con una sola eccezione abbiamo sempre subito almeno un gol. Quello che succede tra le due aree è buono, ma siamo stati inadeguati in entrambi i sedici metri del campo.
Una mancanza di solidità che deve far riflettere...
Le quattro partite di marzo e giugno sono state davvero buone, compreso il pareggio per 2-2 con la Romania. I due gol subiti a fine partita potevano essere considerati un caso. Poi abbiamo visto che nel calcio tutto può accadere rapidamente. Da settembre in poi è mancata la sicurezza e la determinazione, e dovremo analizzarne i motivi. Ne parleremo con Murat. Per la prima volta la Svizzera era nettamente favorita nel suo girone. Dobbiamo ammettere che non siamo stati all'altezza delle aspettative. Le nostre prestazioni in campo non sono state all'altezza dello status assegnatoci.
Dopo queste prestazioni, si può dire che la Svizzera andrà agli Europei con Murat Yakin?
Murat Yakin ha un contratto che dura fino alla fine degli Europei. Ora dobbiamo chiederci come prepararci al meglio per questa competizione. Vorrei che Murat mi spiegasse cosa è andato storto alla fine delle qualificazioni e come intende rimediare. Solo allora potremo prendere delle decisioni.
E se si arrivasse alla conclusione che Yakin non è più l'allenatore giusto per questa squadra?
All'inizio ero io a volere assolutamente Murat Yakin. Con lui abbiamo ottenuto molti risultati. Abbiamo battuto l'Italia nelle qualificazioni per la Coppa del mondo, cosa che nessuno pensava fosse possibile. Nella Nations League, dopo tre sconfitte abbiamo tenuto testa a Portogallo e Spagna, guadagnandoci la salvezza contro la Cechia. Infine, ci siamo qualificati per gli Europei come volevamo. Il bilancio parla da solo. Ma non dobbiamo sottovalutare l'evoluzione negativa della squadra. Se l'analisi dimostrerà che è tutto frutto del caso, lo accetteremo. Ma ne dubito. Cercheremo fino in fondo di dare una risposta a questa domanda.