I bianconeri all'esordio in Conference League contro il Bodö/Glimt. Croci-Torti: ‘Dobbiamo cogliere questa opportunità che ci siamo conquistati sul campo’
L’ultima vittoria del Lugano in Europa è datata 7 dicembre 2017, con il 2-1 all’Arena Nationala di Bucarest contro la Steaua (reti di Daprelà e Vecsei). Da lì in avanti, sette sconfitte e tre pareggi tra fase a gironi e qualificazioni. Come dire che è giunto il momento di invertire la rotta e tornare a festeggiare un successo sul palcoscenico continentale. La prima occasione che si presenta a Mattia Croci-Torti e ai suoi ragazzi è rappresentata dall’esordio nel gruppo D di Conference League, domani sera al Letzigrund di Zurigo, contro il norvegesi del Bodö/Glimt. L’urna di Monaco non è stata particolarmente benevola con i bianconeri, ai quali ha contrapposto anche il Besiktas e il Bruges, che sono le due favorite per l’accesso alla fase a eliminazione diretta. Ciò nonostante il tecnico ticinese è convinto che la sua squadra possieda le carte in regola per fare bella figura anche in Europa… «Prima dell’impegno in Coppa Svizzera con il Lancy, sapevamo di avere, in appena 25 giorni, sette partite molto pesanti, perché in Coppa volevamo andare avanti e in campionato desideriamo rimanere il più in alto possibile. Poche ore fa pensavo a dove mi trovavo due anni fa: se mi avessero detto che giovedì avrei diretto il Lugano in Europa, non ci avrei creduto. E invece siamo qui e dobbiamo vivere questa opportunità non come un sogno, ma come qualcosa che ci siamo conquistati e meritati. Siamo qui per metterci in mostra, io, i giocatori, la società: per dimostrare che pur se piccoli possiamo costruire qualcosa di grande».
Competizioni di questo livello è importante approcciarle con la dovuta dose di ambizione. E il Lugano, nel suo piccolo, è una società ambiziosa… «Su questo tema ho ricevuto fin troppe domande. L’importante è che da parte mia, dello staff e dei giocatori il focus non muti. Desideriamo ottenere il miglior risultato possibile e siamo pronti a prendere partita dopo partita nel tentativo di giocarcele tutte fino in fondo. Sulla distanza delle sei partite non siamo certamente la squadra più forte. Anzi, potremmo dire che sulla carta siamo la più debole, ma a noi non interessa, proseguiamo per la nostra strada, con l’intenzione di battere il Bodö, per me la compagine che pratica il miglior calcio. Lo seguo con attenzione da quel 6-0 alla Roma: è una squadra che pratica un bel calcio, gioca senza pressione e proverà a metterci in difficoltà utilizzando l’arma della manovra e non delle individualità come farà il Besiktas o della spropositata forza fisica che è prerogativa soprattutto del Bruges. Non sarà facile, ma chiunque scenderà in campo lo farà per vincere. Non parliamo di obiettivi societari, ma prendiamo un impegno dopo l’altro, cercando di ottenere il miglior risultato possibile».
Campionato, Coppa Svizzera, Conference League: per Croci-Torti non esiste una graduatoria delle priorità… «Abbiamo vissuto sulla nostra pelle il piacere di vincere la Coppa, sappiamo l'importanza di rimanere il più in alto possibile in Super League, tuttavia questa competizione ce la siamo conquistata e non abbiamo alcuna intenzione di fare la figura della Cenerentola. Al momento attuale, tutta la mia attenzione è dedicata al Bodö/Glimt, da venerdì mattina faremo lo switch per concentrarci sullo Young Boys e su un avversario che al Wankdorf non battiamo più da tanto tempo (dal 23 aprile 2017, per la precisione: 2-1 con reti di Sadiku e Alioski, ndr)».
I bianconeri potrebbero pagare la carenza di esperienza in partite internazionali… «Di certo l'esperienza è un aspetto che ha la sua importanza quando si calcano palcoscenici di questo livello. Abbiamo una squadra giovane, non possiamo scordarlo, una squadra che per crescere e migliorare ha diritto all’errore. Tuttavia, dovrebbero servirci da lezione le due partite contro l’Union Saint-Gilloise: se desideriamo essere competitivi, sappiamo di non poterci permettere gli stessi errori commessi contro i belgi. Inoltre, siamo un gruppo che ha una sua filosofia, non è nel nostro stile posizionare un pullman davanti alla nostra area, per cui cercheremo di giocare con quelle che sono le nostre caratteristiche. Detto ciò, va da sé che, a seconda di chi ti trovi davanti, qualcosa può essere aggiustato, perché non tutti gli avversari ti attaccano nella stessa maniera. Nonostante possibili peccati di gioventù, ho piena fiducia nei miei giocatori e nella loro capacità di portare a termine una prestazione di grande qualità».
Il Bodö/Glimt è abituato a giocare sul sintetico. Considerate le difficoltà che ogni volta il Lugano incontra nel dover scendere in campo sull’erba artificiale del Wankdorf, pure i norvegesi potrebbero trovarsi a mal partito sul fondo naturale del Letzigrund… «Bisognerebbe chiedere a Wicky se in Super League lo Young Boys si trova ogni due settimane ad affrontare un problema simile. Tuttavia, il Bodö è una squadra che ha accumulato esperienza internazionale, che gira regolarmente l’Europa e ha quindi acquisito una certa abitudine all’erba naturale. Detto ciò, cercheremo di approfittare del primo quarto d’ora, quando loro dovranno adattarsi a rimbalzi e velocità della palla differenti. Tuttavia, ho ispezionato il terreno da gioco e purtroppo le condizioni del Letzigrund sono molto diverse da quelle che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni. Non lo si può definire un buon campo da calcio, ma questo non deve rappresentare un alibi. Dovranno adattarsi loro, ma dovremo farlo in fretta pure noi».
Per quanto riguarda la formazione, il Lugano dovrà rinunciare agli infortunati Mahou, Valenzuela e Osigwe, così come allo squalificato Hajdari. Al momento della conferenza stampa pre-partita (17.30) i biglietti venduti erano 982.