Dopo il 2-2 a Pristina e le polemiche Xhaka-Yakin, la Svizzera affronta Andorra al Tourbillon. Il c.t.: ‘Con Granit faccia a faccia franco e aperto’
Tre giorni dopo lo "show" di Granit Xhaka nella zona mista dello stadio Fadil Vokrri di Pristina, che ha costretto il direttore delle squadre nazionali Pierluigi Tami a trasformarsi in pompiere, la Svizzera accoglie martedì Andorra a Sion. La debolezza degli avversari fa pensare a una vittoria facile. Ma poiché la vita della squadra svizzera, con un capitano del genere, non sarà mai tranquilla, la sfida del Tourbillon, dove si giocherà con il tutto esaurito, varrà la pena di una trasferta.
La lotta tra Granit Xhaka e Murat Yakin, che va avanti da mesi e che sta lentamente, ma inesorabilmente iniziando a stancare la dirigenza dell'Asf, potrebbe tornare a galla perché l'allenatore dovrà probabilmente gestire il tempo di gioco del suo capitano, chiamato venerdì sera ad affrontare il Bayern Monaco con la maglia Bayer Leverkusen nel primo grande scontro al vertice della Bundesliga. La stretta di mano tra i due uomini dopo l'eventuale sostituzione sarà, ovviamente, oggetto di attento esame.
Anche se il 16 giugno la Svizzera ha dovuto accontentarsi di una striminzita vittoria per 2-1 ad Andorra, non ci sono incertezze in questa sesta partita del girone preliminare di Euro 2024. La Svizzera dovrebbe vincere con un margine enorme, come quattro anni fa quando ha affrontato Gibilterra al Tourbillon. Gli elvetici vinsero per 4-0 grazie ai gol di Denis Zakaria, Admir Mehmedi, Ricardo Rodriguez e Mario Gavranovic. Ma se la vittoria appare scontata, i tre punti non saranno sufficienti dopo la pessima prestazione offerta a Pristina. Oltre al risultato, a Sion sarà fondamentale anche il modo nel quale verrà ottenuto. Tutti vogliono vedere una Svizzera capace di non adagiarsi su un minimo vantaggio, capace di mantenere un ritmo accettabile per 90’ e non soltanto quando costretta dagli eventi. Per riconciliare la Nati con i tifosi rossocrociati, insomma, occorreranno gol, gioco e atteggiamento. Dopo le critiche di Granit Xhaka sulla mancanza di intensità in allenamento durante il raduno della scorsa settimana, è lecito attendersi una Svizzera con molta grinta all'inizio della partita, per chiudere i conti al più presto possibile ed evitare che si insinuino dubbi.
Anche per rafforzare la fiducia in vista della trasferta di Tel Aviv del 12 ottobre. Il viaggio in Israele sarà il punto di svolta della campagna. In testa al girone con 2 punti di vantaggio sulla Romania e 3 su Israele, che martedì ospitano rispettivamente il Kosovo e la Bielorussia, la Svizzera si trova in una posizione estremamente favorevole. Ma potrebbe venir risucchiata qualora qualcosa dovesse andare storto il mese prossimo a Tel Aviv.
Zeki Amdouni, che sabato a Pristina ha deluso, avrà un'occasione d'oro per migliorare le sue statistiche. Con i suoi cinque gol, il nuovo giocatore del Burnley è al secondo posto nella classifica dei marcatori delle qualificazioni, a una lunghezza dal danese Rasmus Hojund, dal belga Romelu Lukaku e dallo scozzese Scott McTominay.
Infine, questa partita segnerà il canto del cigno di Ildefonso Lima Solà. A 43 anni, il difensore andorrano chiuderà la sua carriera internazionale iniziata più di un quarto di secolo fa. Ex centrale del Bellinzona, al Tourbillon farà la sua 137ª apparizione internazionale.
Tre quarti d'ora di confronto “franco e aperto”, a detta dei diretti interessati ha permesso di sotterrare l'ascia di guerra. È il messaggio che ha tenuto a far passare il tecnico rossocrociato, alla vigilia del sesto impegno della Nazionale nelle qualificazioni... «Non ho letto le dichiarazioni di Granit come una critica, bensì come un’esortazione. Gli ho comunque fatto presente come sia inutile lasciarsi andare a simili dichiarazioni davanti alla stampa».
Nel loro faccia a faccia, il capitano e il c.t. sono tornati sulla qualità degli allenamenti... «Siamo entrati nei dettagli, abbiamo studiato assieme i dati degli ultimi allenamenti. D'ora in poi, Granit sarà maggiormente coinvolto nel programma settimanale, tuttavia alla fine decidere non è compito del capitano, bensì del selezionatore. Gli scambi con Granit sono spesso piuttosto focosi, abbiamo tutti e due il nostro bel carattere».
Il tecnico rossocrociato, come ci si poteva aspettare, sente il peso della prestazione di sabato... «In Kosovo non abbiamo disputato la partita che avremmo voluto. Contro Andorra, squadra che ha pure lei imparato a difendere bene, occorrerà essere pazienti. Ho intenzione di apportare qualche cambiamento, così da immettere aria fresca nell'undici di partenza».
Un primo cambio è già stato ufficializzato. Yvon Mvogo sarà per la quinta volta il portiere rossocrociato. Non gli succedeva da 27 mesi... «Era già stato stabilito che Sommer avrebbe disputato solamente la prima partita e che Kobel gli sarebbe subentrato contro Andorra. Purtroppo, Gregor si è infortunato a una coscia, per cui sarà Mvogo a sostituirlo. Yvon se lo merita: è tornato a un ottimo livello dopo l'infortunio che gli era costato il Mondiale in Qatar».