Spagna e Inghilterra domenica si giocano un posto nella storia grazie, fra l’altro, alla presenza di giocatrici del Barcellona: ben undici fra le due rose
Erano trentadue e ne sono rimaste solo due e, perlopiù, europee. Il Mondiale è alle sue battute conclusive, eppure Spagna e Inghilterra sono intenzionate a scrivere una nuova (importante) pagina di storia riportando il trofeo nel Vecchio continente. Nelle ultime edizioni, infatti, era stato praticamente impossibile sottrarre dalle mani statunitensi questa fascia a spirale a custodire un pallone bronzeo. L’ultimo atto in programma domenica a mezzogiorno allo Stadium Australia di Sydney rispecchia tuttavia la classe superiore manifestata da entrambe le formazioni nel corso della rassegna nella terra dei canguri.
La ‘Roja’ ha confermato appieno la sua predilezione a mantenere il possesso della palla, mostrando più cinismo e famelicità nella sedici metri rispetto alle precedenti apparizioni in grandi tornei. Aitana Bonmatí e compagne hanno sciorinato in più occasioni carattere da vendere, mettendo in difficoltà la compostezza di qualsiasi difesa. La minima perdita di posizione ha infatti quasi sempre concesso spazio a un contropiede micidiale. E questo è da ricondurre soprattutto all’imprevedibilità e alla velocità di Salma Paralluelo: costretta ad asciugarsi le lacrime della mancata convocazione all’ultimo Europeo causa infortunio, la natia di Saragozza ha lavorato alacremente per ripagare la fiducia incondizionata riposta nei suoi confronti. Lasciata definitivamente l’atletica per concentrarsi sul mondo del pallone, l’astro nascente del Barcellona si è assicurato la possibilità di coronare la prima stagione da professionista mettendo in bacheca il suo terzo mondiale (da aggiungere a quello U17 e U20). Un’altra giovane capace di mettersi in luce è stata Cata Coll, titolare in occasione degli ottavi di finale al cospetto della nostra rappresentativa; sicura con mani e piedi, la 22enne riesce a rompere le linee nemiche anche in situazioni di pressione.
Da non dimenticare il contributo apportato delle senatrici, fra cui spicca un’altra blaugrana (domani saranno undici), Irene Paredes. Il difensore centrale ha trascorso un periodo complicato, condizionato dalla morte del padre. Ma, coadiuvata dalla compagna di squadra Ona Batlle, ha reso la retroguardia spagnola invalicabile tant’è che in quattro dei sei incontri finora giocati non ha ricevuto ammonimenti. Le premesse erano tutt’altro che rosee a causa dell’ormai arcinota disputa interna, iniziata a seguito della sconfitta allo stadio dei quarti di finale dello scorso Europeo rifilata proprio dalle cosiddette Leonesse. Un conflitto interno che sembra essere stato almeno parzialmente messo alle spalle (il selezionatore non è mai stato inquadrato nel corso dei festeggiamenti in compagnia delle sue giocatrici) per il bene della squadra. Questa serie di risultati ha dunque fatto appassionare un’intera nazione solo a metà. Non tutti riescono a “seguire il cuore. E sperare che la Spagna vinca... Le ragazze sono fantastiche, ma qualche membro dell’entourage non merita di laurearsi campione del mondo”, ha evidenziato Vero Boquete riferendosi all’assenza di alcune delle migliori giocatrici.
La stima riposta nei confronti della propria selezionatrice è invece assoluta in casa Inghilterra: Sarina Wiegman ha la capacità di infondere fiducia a tutte le sue giocatrici, imparando a conoscerle anche fuori dal rettangolo da gioco. L’olandese è stata in grado di conquistare l’accesso alla finalissima in ogni manifestazione a cui ha partecipato. Non stupisce dunque la chiamata degli Stati Uniti, che hanno posto fine alla deludente era Vlatko Andonovski. O l’accostamento alla nazionale maschile. Sì, perché il suo palmarès parla chiaro: eletta tre volte miglior allenatrice dalla Fifa (a cui sarà verosimilmente candidata anche la prossima edizione) ha permesso dapprima al Paese d’origine, i Paesi Bassi, e poi all’Inghilterra di issarsi sul tetto d’Europa. Le Leonesse hanno inoltre messo nel carniere l’Arnold Clark Cup e la prima storica Finalissima, incassando dal 2021 solo una sconfitta. Da mediocre giocatrice si è trasformata in una selezionatrice di successo, mentalità inculcata pure alle squadre che allena. La 53enne, confrontata anch’essa a molte defezioni (su tutte Leah Williamson, Beth Mead e la pensionata Ellen White) ha dimostrato in più occasioni di avere molte frecce nella sua faretra: com’è stato il caso del lieve infortunio di Keira Walsh (altra giocatrice del Barça assieme a Lucy Bronze) e della sospensione rimediate da Lauren James. L’Inghilterra ha palesato solo a sprazzi il suo reale potenziale, ma si è comunque regalata la possibilità di conquistare di nuovo la Coppa del mondo dal lontano 1966.
E, questo, grazie a Lauren Hemp: l’attaccante del City era attesa già in occasione dell’ultima rassegna europea, eppure è stato necessario attendere qualche mese prima che si prendesse tutta la scena di un grande palcoscenico. La 23enne ha sfruttato la propria forza e capacità di condurre indisturbata il pallone, ma la sua rinascita è da ricondurre anche e soprattutto ad Alessia Russo. Una coppia dinamica e complementare dotata di un’intuizione pressoché telepatica, punto di forza delle Leonesse. Il nuovo sistema si addice infatti a entrambe: pressing, molta corsa e imprevedibilità. Questa iniezione di fiducia è stata riscontrata anche in Ella Toone. La giocatrice del Manchester United è stata chiamata a rimpiazzare la precedentemente citata James, facendo il pieno di autostima in un baleno. E la sua parabola ascendente rispecchia quella della squadra... Possono essere messe alle corde, ma riescono quasi sempre a trovare una soluzione. La centrocampista ha ‘insinuato’ una bella patata bollente a Wiegman dato il rientro dell’asso del Chelsea, scontata la sospensione. La finale al cospetto della Spagna potrebbe offrire la piattaforma ideale a far prosperare James, ma allo stesso modo togliere Toone potrebbe mutare le relazioni (di forza) ormai consolidatesi in seno alla squadra. Qualunque sia la scelta potrebbe essere la decisione che permetterà o meno all’Inghilterra di sollevare il trofeo. L’incontro sarà dunque una partita a scacchi.
Una statistica curiosa: le inglesi hanno conquistato l’Europeo battendo in amichevole 4-0 la Svizzera. E anche la Spagna ha rifilato un 5-1 (con quattro gol di scarto) alla nostra rappresentativa... Che sia un talismano? Da segnalare che quest’oggi (alle 10) Svezia e Australia giocheranno la finale per il terzo posto.