Riconosciuto colpevole di ripetute minacce dal Tribunale penale di Basilea Città il calciatore della nazionale
Il Tribunale penale di Basilea Città ha condannato oggi il calciatore della nazionale svizzera Breel Embolo a una pena pecuniaria di 45 aliquote giornaliere da 3’000 franchi con la condizionale per minacce ripetute. La condanna riguarda fatti avvenuti nel maggio del 2018. Stando a quanto riferito dal suo avvocato al termine del processo, Embolo è intenzionato a presentare ricorso.
L'accusa aveva chiesto che all'imputato venisse comminata una pena pecuniaria di 60 aliquote giornaliere da 3’000 franchi con la condizionale, mentre la difesa aveva chiesto l'assoluzione del suo assistito. Embolo non era presente al momento della lettura della sentenza.
La presidente del tribunale si è basata sui racconti dei testimoni, che «hanno descritto chiaramente che l'aggressività proveniva da Embolo». Ha poi aggiunto che «ha usato la sua posizione sociale per incutere paura» e proferito frasi come «sai chi sono io?». I fatti al centro del processo sono quindi avvenuti per «motivi banali» e per «l'orgoglio ferito» del calciatore.
Il calciatore ha chiesto un risarcimento a causa del ‘pregiudizio mediatico’ e del ritardo del processo, ma la richiesta è stata respinta. Gli è stata concessa invece una riduzione del numero di aliquote giornaliere, dal momento che la presidente del tribunale ha ammesso che il processo è durato due anni di troppo. Sulla condanna non ha praticamente avuto peso un decreto d'accusa per reati legati al codice stradale nei confronti di Embolo.
I fatti al centro del processo
La vicenda da cui è scaturita la condanna del calciatore, all'epoca dei fatti 21enne, si è svolta nel quartiere Steinenvorstadt di Basilea, dove Embolo si trovava in compagnia di due amici. Il gruppetto si è scontrato con due uomini, si legge nell'atto d'accusa. Nei confronti di uno, Embolo ha esternato minacce quali «vi anniento, non sapete chi sono io?», mentre all'altro ha detto «farò pestare pure te, figlio di puttana».
In tribunale, Embolo ha dichiarato di essere sceso dalla sua auto per chiedere spiegazioni, in seguito alle provocazioni ricevute da uno dei due uomini. «Non posso escludere di aver detto qualche parolaccia, ma non sono sceso dall'auto per fare del male a qualcuno o per minacciarlo», ha sottolineato.
Condannato anche l'amico di Embolo
Durante la lite uno dei suoi accompagnatori ha dato improvvisamente un pugno in faccia a uno degli antagonisti, rompendogli il setto nasale, scrive ancora il ministero pubblico.
Questo secondo imputato chiamato a processo, un amico del calciatore, è stato condannato a 10 mesi di prigione con la condizionale per lesioni corporali semplici e altri reati secondari. Ha anche ricevuto una pena pecuniaria di 25 aliquote giornaliere da 40 franchi senza condizionale e dovrà risarcire la persona che ha ferito con 3’000 franchi.