CALCIO

Con Andorra tutto facile? Occhio all'inciampo

La Svizzera affronta domani la selezione pirenaica nel quadro delle qualificazioni a Euro 2024. Sette anni fa aveva rischiato la figuraccia

15 giugno 2023
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“Mind the gap”, occhio al divario è la litania che tutti i turisti imparano a riconoscere a ogni singola fermata della metropolitana di Londra. Un avvertimento a prima vista inutile, ma probabilmente necessario se a distanza di decenni (è stato “inventato” nel 1968) non è ancora finito nel dimenticatoio. E allora, per quanto possa apparire superfluo, vale la pena indirizzare lo stesso consiglio anche alla Nazionale svizzera, impegnata venerdì sul campo di Andorra. Certo, la selezione pirenaica non può a priori rappresentare uno spauracchio per una Svizzera abbonata alle fasi finali della Coppa del mondo (le ultime 5 consecutive) e dei Campionati europei (4 delle ultime 5). Gli andorrani occupano il 153° posto della classifica Fifa, dietro al Botswana, ma comunque davanti alle... Maldive: con la Svizzera il divario è enorme, ma proprio come accade nella metro londinese, è il caso di rendere tutti attenti a evitare l'inciampo. Affermare che tra le due squadre non può esserci paragone sembra del tutto logico. Tuttavia, nel calcio moderno ogni risultato è direttamente legato all’attitudine con la quale la squadra favorita decide di affrontare l’impegno. E allora, i rossocrociati non possono non ricordare quanto successo il 10 ottobre 2016, nelle qualificazioni per i Mondiali in Russia. Quella sera, la Svizzera aveva sfiorato la figuraccia per antonomasia (ben peggio della sconfitta di Zurigo contro il Lussemburgo). Su un campo in sintetico di infima qualità, i rossocrociati si erano salvati soltanto grazie a una parata di Roman Bürki nei secondi finali dei tempi di recupero. Sarebbe stato il gol del 2-2, risultato ben più umiliante del 6-1 subito sei mesi fa dal Portogallo. Granit Xhaka, Ricardo Rodriguez, Fabian Schär, Nico Elvedi, Denis Zakaria, Xherdan Shaqiri e Haris Seferovic, tutti iscritti sul foglio partita di venerdì, e in campo anche sette anni fa, faranno bene a ricordare con quale spirito erano usciti dagli spogliatoi quel giorno, così da non ripetere l’errore. In queste qualificazioni, la Svizzera punta a un filotto di dieci vittorie in dieci partite e non è certo il caso di perdere punti contro una formazione che nemmeno in sogno può tener testa ai rossocrociati.

D’altro canto, nella classifica del gruppo I, Andorra non figura all’ultimo posto a zero punti. La compagine di Jesus Luis Alvarez de Eulate, detto Koldo, è infatti andata a strappare un inaspettato pareggio a Pristina contro il Kosovo. Un 1-1 che, unito al tutto sommato onorevole 0-2 incassato contro la Romania, dovrebbe far sì che nessun elvetico si immagini di iniziare le per altro meritate vacanze già sulle montagne andorrane. Nei cinque giorni trascorsi a Tenero, Murat Yakin ha senza dubbio saputo catechizzare i suoi sull'importanza di una sfida dal risultato, come detto, apparentemente scontato. Anche per “lanciare” al meglio l’appuntamento di lunedì sera alla Swissporarena di Lucerna contro la Romania, per quello che potrebbe già essere, in caso di successo, un allungo decisivo verso il primo posto e la qualificazione diretta alla fase finale dell’Europeo in Germania. Nonostante tutto, però, il c.t. basilese ha previsto un turnover che dovrebbe garantire un po’ di riposo ad alcuni elementi troppo spesso sollecitati. Uno su tutti, ovviamente, Manuel Akanji, reduce dal “treble” con il Manchester City, destinato a sedersi in panchina dopo aver raggiunto i compagni soltanto martedì in tarda serata. Chi, per contro, dovrebbe essere regolarmente in campo, anche alla luce di quanto visto durante gli allenamenti di Tenero, dovrebbe essere Zaki Amdouni, attaccante capace in questo 2023 di trovare con estrema facilità la via del gol: il ginevrino, tra l’altro, è andato a segno sia contro la Bielorussia, sia contro Israele e tutti sperano possa trovare la giusta complicità con un Xherdan Shaqiri voglioso di riscatto. Assente dalle convocazioni di marzo e confinato oltre Atlantico con un Chicago Fire mestamente al penultimo posto della Eastern Conference, con appena 3 vittorie in 17 partite e due lunghezze di vantaggio sull’Inter Miami, XS vuole riprendersi in mano la Nazionale elvetica e pesare, come ha sempre fatto, sui destini della squadra. Nonostante le sue presenze negli ultimi anni siano diventate a intermittenza, quando il gioco si fa duro il piccoletto di Basilea è sempre pronto a giocare. E lo ha fatto anche all’ultimo Mondiale, servendo a Breel Embolo il pallone della vittoria contro il Camerun, poi firmando di persona l’1-0 e mettendo il piede negli altri due gol del 3-2 contro la Serbia. Contro Andorra il suo innegabile talento potrebbe non essere necessario, ma dall’alto dei suoi 112 “caps”, contro la Romania da lui ci si aspetta una prestazione di spessore.