Proseguono le polemiche sull’organizzazione della finale di Champions League. L’Uefa apre un’inchiesta indipendente
Secondo il ministro degli Interni Gerald Darmanin, dietro il caos della finale di Champions League di sabato scorso ci sarebbero diverse migliaia di biglietti falsi venduti ai tifosi del Liverpool. Ma la "massiccia" frode di cui ha parlato lascia scettici, soprattutto sul versante inglese.
Secondo le autorità francesi, l’esistenza in numero molto elevato di questi biglietti contraffatti è stata rilevata durante il controllo preliminare allo Stade de France, sul lato inglese, gestito dagli addetti allo stadio della Federazione calcistica francese (Fff). «Non è chiaro quanti biglietti fossero contraffatti», ha dichiarato lunedì il ministro degli Interni, senza fornire cifre precise. Ha semplicemente parlato di 30’000-40’000 tifosi del Liverpool presenti sabato intorno allo stadio «senza biglietto o con biglietti falsi».
I 22’000 biglietti in possesso dei Reds erano stati emessi su carta su richiesta del Liverpool e non erano quindi elettronici, il che ha «indubbiamente contribuito» alla frode, secondo Gérald Darmanin. Una penna chimica utilizzata dagli addetti allo stadio sul retro dei biglietti cartacei ha permesso di individuarli.
I tifosi muniti di biglietti falsi non sono riusciti a superare questo controllo preliminare, creando tuttavia un collo di bottiglia che ha costretto il prefetto della polizia di Parigi a togliere il blocco e a lasciare che la folla accedesse ai cancelli dello stadio senza controllo, causando, secondo il ministro, «grande confusione».
Quanti biglietti contraffatti circolavano sabato? È difficile dare una risposta precisa a questa domanda. Il ministro ha affermato che il 70% dei biglietti contraffatti è stato individuato, ma non è stata fornita alcuna cifra precisa sul numero dei tagliandi controllati.
Se, come ha fatto il ministro lunedì, si rapporta questo tasso alla popolazione di tifosi del Liverpool presenti sabato sera intorno allo Stade de France, quasi 60’000 secondo lui, si arriva a più di 40’000 biglietti falsi. «È ancora troppo presto per avere una stima precisa – ha dichiarato l’entourage del ministro –. Si tratta di una stima approssimativa, dovremo aspettare informazioni più precise per averne una più corretta».
Sia come sia, la tesi di una simile frode organizzata al di là della Manica, costituisce per la presunta ampiezza una prima nella storia della vendita di biglietti in Champions League.
«Le autorità inglesi ci avevano avvertito della possibilità di tagliandi falsi, ma non del loro numero», ha dichiarato una fonte vicina al governo.
Alla polizia giudiziaria parigina è stato chiesto di indagare sulla vicenda e la questione dei biglietti contraffatti dovrebbe essere affrontata nell’ambito dell’indagine indipendente aperta lunedì dalla Uefa.
"È una stronzata", ha twittato Gary Lineker, l’ex internazionale inglese, subito dopo la conferenza stampa del ministro. La stampa inglese ritiene generalmente che la tesi di una frode massiccia permetta di scagionare le autorità francesi da ogni responsabilità nel fiasco di sabato sera. «Il vero motivo per cui tante vite sono state messe a rischio in quella notte traumatica a Parigi è dovuto a una combinazione di fallimenti organizzativi da parte della Uefa e della polizia francese», ha dichiarato Ryan Paton, editorialista del quotidiano Liverpool Echo.
Si è anche rammaricato del fatto che il ministro dello Sport, Amélie Oudéa-Castera, che lunedì era al fianco di Darmanin, stia ancora «spacciando la storia del caos causato da tifosi dei Reds con biglietti falsi».
«La spiegazione dei biglietti falsi è una cosa marginale e l’hanno gonfiata perché avevano bisogno di trovare una spiegazione ai loro fallimenti», ha detto il capo di un importante gruppo di tifosi, presente sabato allo Stade de France.
Se i biglietti falsi hanno sempre accompagnato eventi sportivi o culturali, il peso dato loro dalle autorità francesi, per alcune persone presenti alla partita sembra sproporzionato. «Sono tutte bugie dei peggiori bugiardi – ha dichiarato il tifoso del Liverpool Daniel Austin, 27 anni, presente alla partita di sabato e intervistato dall’Afp».
«Prima hanno cercato di dare la colpa ai tifosi del Liverpool, ora stanno cercando di dare la colpa ai biglietti falsi», si è lamentato il giornalista inglese Kaveh Solhekol su Sky Sport.