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‘Vogliamo un trofeo e un posto in Europa’

Contro il Lucerna, senza Sabbatini, non ci sarà più nessuno della semifinale del 2016. ‘La squadra sarà al top’, assicura il capitano.

19 aprile 2022
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La Coppa Svizzera ripropone giovedì la sfida tra Lugano e Lucerna, che l’anno scorso, allo stadio dei quarti di finale, aveva promosso i lucernesi poi vincitori, ma che nel 2016, alle semifinali come adesso, aveva sorriso ai bianconeri, che avevano ottenuto l’accesso all’ultimo atto (poi perso 1-0 contro lo Zurigo) grazie alla doppietta di Donis. Allora era già presente Jonathan Sabbatini (mentre Mattia Bottani non era stato schierato), per cui con la squalifica del capitano non ci sarà più nessuno della semifinale vincente: L’anno scorso abbiamo giocato una buona gara, ma alla fine l’avevamo persa con due episodi, e delle occasioni per pareggiarla. E in una partita secca conta solo il risultato, ma ogni volta è diversa. Nel 2016 invece avevamo vinto, dimostrazione che ogni partita fa storia a sé. Nel calcio si parla tanto di ciò che è accaduto prima, nelle ultime partite, ma alla fine conta poco, così come le nostre ultime due partite. Con il Lucerna in stagione non abbiamo mai perso, ma ciò non vuol dire che noi arriviamo meglio di loro, oppure che loro che sono in un buon periodo di forma siano meglio di noi, in realtà siamo alla pari, così come lo sarebbe stato contro qualsiasi avversario».

Questa volta la semifinale si disputa in un Cornaredo i cui seggiolini saranno interamente occupati, per provare a spingere la squadra verso la finale… «speriamo che giocare in casa ci dia quel qualcosa in più. Sicuramente sarà bello giocare in uno stadio molto caldo, per la squadra sarà una motivazione in più. Inoltre la Coppa rappresenta la possibilità di vincere un trofeo, cosa che non succede tutti gli anni».

‘Dura rimanere fuori’

A occupare uno dei suddetti seggiolini ci sarà però anche l’uruguagio, squalificato: «In Coppa è sempre dura stare fuori, per qualsiasi giocatore, in quanto è un torneo particolare che riserva sempre sorprese e in cui può accadere di tutto. Soprattutto non è facile a livello di emozioni non potere aiutare i compagni in caso di bisogno, io dovrò aiutarli da fuori, ma abbiamo tanti giocatori che non hanno bisogno dei miei consigli da capitano, sono sicuro che la squadra è consapevole dell’importanza della partita e che si presenterà al top».

In stagione il bilancio degli scontri diretti parla di tre vittorie ticinesi e un pareggio, a cui hanno fatto seguito per gli uomini di Croci-Torti due sconfitte contro Sion e Losanna: «Contro il Lucerna è vero che stavamo vincendo 2-0, ma la loro rosa è importante e hanno fatto un mercato degno dei primi posti. Per loro è importantissima la Coppa, in generale non stanno avendo un buon campionato e quindi sanno che la Coppa potrebbe aprire loro le porte delle coppe europee. Bisogna poi sottolineare che con due squadre alla pari il pubblico potrà e dovrà rappresentare un aiuto per vincere. Con il Sion penso che abbiamo pagato qualche episodio e degli errori individuali, ma bisogna anche rendere merito al Sion di averci reso, con la sua compattezza, la partita difficile. Hanno fatto ciò che noi avevamo fatto a Sion, quando poi commetti delle ingenuità si complica tutto, perché contro i vallesani, così come contro di noi è difficile recuperare lo svantaggio. Noi poi non siamo bravissimi nel palleggio, anche se siamo maturati negli ultimi anni, ma abbiamo altri punti di forza che ci sono stati controllati. Contro il Losanna invece, pur non giocando bene, l’attitudine c’è stata. Inizialmente la partita stava andando bene, poi bisogna dire che avevamo un "undici" praticamente nuovo, con diversi giocatori in ruoli diversi, anche gli automatismi ne hanno risentito. È però solo un problema delle ultime due partite».

Intanto, se sei anni fa la Coppa per il Lugano, allora allenato da Zdenek Zeman, rappresentava un bonus nel mezzo della lotta salvezza, ora le coordinate sono decisamente cambiate: «Per la società l’obiettivo è sempre stato quello della salvezza, ma noi siamo sempre scesi in campo per vincere sapendo che, indipendentemente dal livello degli avversari, sarebbe potuto succedere tutto. Inoltre è ormai da tre anni che il gruppo è questo e abbiamo raggiunto una buona consapevolezza. Ciò ha fatto sì che anche i risultati arrivino, visto che ci conosciamo bene, gli automatismi funzionano, per cui si è creata una sintonia importante».

L’occasione è quella buona, dunque, per "regalare" a Mister Croci-Torti la prima vittoria dal compimento dei quarant’anni: «Non pensiamo tanto a quello anche perché il campionato che stiamo facendo penso sia già un ottimo regalo. La nostra ambizione è quella di ottenere un posto in Europa, che sia attraverso il campionato, oppure la coppa, meglio però se con un trofeo in tasca».