Bianconeri in vantaggio 0-2 soprattutto grazie a un ottimo primo tempo, ma nella ripresa le cavallette reagiscono e nel finale sfiorano il pareggio
Senza soffrire non c’è gusto. Quanto meno per il Lugano che nei finali di partita si trova spesso a dover stringere i denti e aggrapparsi con le unghie a un risultato positivo. È successo anche al Letzigrund, di fronte a un Grasshopper svegliatosi con 45’ di ritardo e incapace di recuperare il terreno perso. Il 2-1 firmato dalla doppietta di Celar e dal gol di Sène rappresenta un risultato preziosissimo per la compagine di Mattia Croci-Torti che in classifica rosicchia due punti al Basilea. E domenica a Cornaredo scenderanno proprio i renani, con la possibilità per i bianconeri di effettuare il sorpasso e portarsi al terzo posto a quattro punti dallo Young Boys secondo.
Meglio non accelerare i tempi, però. Perché a Zurigo, il Lugano ha speso molte energie e da qui a domenica occorrerà riempire il serbatoio di una compagine dall’età media piuttosto elevata. La vittoria del Letzi, tutto sommato ci sta, ma alle cavallette è consentito recriminare per non essere riuscite ad agguantare per lo meno il pareggio. Nel secondo tempo, in effetti, a fare la partita sono stati proprio i padroni di casa, i quali si sono creati tre o quattro ghiotte occasioni, in particolare con Sène e Lenjani, dapprima con un salvataggio di Sabbatini, poi con una conclusione passata a pochi centimetri dal palo della porta di Saipi e, infine, con un altro salvataggio alla disperata di Lovric sull’attaccante senegalese.
Alla luce di come il Grasshopper è tornato in campo dopo la pausa, nello spogliatoio Giorgio Contini deve aver fatto volare i tavolini. Infatti, il primo tempo è stato tutto a favore dei bianconeri, molto più presenti nei duelli (nonostante troppi errori da parte di Sabbatini e Custodio) e bravi nel trovare spazi aperti a centrocampo. Ed è proprio da una palla recuperata da Lavanchy in collaborazione con Bottani che al 17’ il numero 10 ha dato il "la" all’azione del vantaggio con una perfetta apertura per Celar: controllo e conclusione precisa tra le gambe di Moreira.
Che questo Lugano si trovi perfettamente a suo agio quando si tratta di muovere il pallone negli spazi aperti, già lo si sapeva. E nel primo tempo del confronto del Letzigrund ne ha dato ulteriore testimonianza. In particolare grazie a Bottani, molto attivo sia nel recuperare palloni all’altezza del centrocampo, sia a ripartire in transizione e a innescare Celar o gli inserimenti dei laterali, Lavanchy in particolare. Purtroppo, non è stato altrettanto preciso quando al 38’ ha sfruttato uno scambio con Celar per andare alla conclusione da ottima posizione, deviata però in corner dall’estremo difensore zurighese.
Poi, come detto, la metamorfosi nel corso della ripresa, quando è stato il Grasshopper a farsi preferire. Per fortuna, il gol di Sène su calcio d’angolo è arrivato troppo tardi e soprattutto dopo che al 71’ un contropiede di Celar si era concluso con un tiro incrociato che Moreira aveva deviato ma non bloccato. Nel finale i padroni di casa hanno comunque spinto e messo in difficoltà un Lugano che, nonostante i cambi operati da Croci-Torti, è sembrato un po’ sulle gambe. A eccezione di Celar, grande protagonista della serata e capace fino all’ultimo minuto di sacrificarsi in sgroppate a vuoto nella metà campo delle cavallette, non più presidiata dai suoi colleghi bianconeri.
Tutto è bene quel che finisce bene, dunque. Una vittoria che lancia nel migliore dei modi la sfida di domenica a Cornaredo contro il Basilea.
Reti: 17’ Celar 0-1. 71’ Celar 0-2. 77’ Sène 1-2.
Grasshopper: Moreira; Arigoni, Margreitter, Li; Jordão (46’ Lenjani); Bolla (75’ Da Silva), Kawabe (75’ Morandi), Herc (86’ Kacuri), Schmid; Bonatini (46’ Momoh), Sène.
Lugano: Saipi; Daprelà, Maric, Ziegler; Lovric (82’ Rüegg); Lavanchy, Custodio, Sabbatini, Facchinetti (86’ Hajrizi); Celar, Bottani (73’ Haile-Selassie).
Arbitro: Wolfensberger.
Note: 3’039 spettatori. Grasshopper senza Abrashi (squalificato) e Pusic (ammalato). Lugano senza Amoura e Guidotti (infortunati). Ammoniti: 56’ Lenjani. 90’ Maric. 94’ Celar.