I bianconeri si sono qualificati per il penultimo atto imponendosi 4-3 a Thun. Ora si giocheranno un posto in finale in casa con il Lucerna.
Il Lugano è a due vittorie dalla conquista della Coppa Svizzera. I bianconeri si sono infatti qualificati per le semifinali per la prima volta dal 2016 (anno della finale persa con lo Zurigo) imponendosi 4-3 a Thun al termine di una partita dalle mille emozioni, con la squadra ticinese avanti 2-0 e ripresa dai bernesi prima di tornare in vantaggio di due reti e soffrire nel finale il tentativo di nuova rimonta dei padroni di casa.
Per la sfida con la quarta forza di Challenge League (ma a soli cinque punti dalla vetta con una partita da recuperare) Croci-Torti ha scelto di riproporre tra i pali il “portiere di Coppa” Osigwe, davanti al quale si sono schierati Custodio (per ovviare alle assenze forzate di Maric e Hajrizi), Daprelà e Ziegler. A centrocampo Sabbatini e Lovric fiancheggiati da Lavanchy a destra e Yuri a sinistra, con Bottani e Haile-Selassie a supporto dell’unica punta Celar.
E proprio questi ultimi due hanno sbloccato la partita già al 12’, con il primo che ha raccolto di testa il cross di Yuri costringendo il portiere bernese alla respinta, sulla quale si è avventato il centrocampista di origine etiope per l’1-0. La superiorità degli ospiti, apparsa chiara sin dal primo minuto, si è concretizzata nuovamente meno di due minuti più tardi, quando il difensore brasiliano ha trovato il suo primo gol con la maglia bianconera con un bel sinistro incrociato dal limite che ha sorpreso Ziswiler. Al 23’ altra buona occasione per Haile-Selassie (destro a giro a lato non di molto), mentre cinque minuti dopo Osigwe è dovuto intervenire per la prima volta dicendo di no all’ex di turno, Alexander Gerndt. Un campanello d’allarme non ascoltato dal Lugano, che al 32’ ha incassato la prima rete della serata per mano (o meglio testa) di Nicola Sutter, bravo ad anticipare Daprelà sulla punizione ben battuta da Schwizer non lasciando scampo all’estremo difensore dei ticinesi. Un gol che ha dato fiducia ai padroni di casa e allo stesso tempo rallentato Sabbatini e compagni, che hanno forse avuto la colpa di non continuare a spingere per chiudere il match dopo il 2-0.
Chi si aspettava una scossa nei bianconeri dopo i 15 minuti passati nello spogliatoio con il “Crus”, è rimasto deluso visto che la ripresa si è aperta ancora con gli uomini di Carlos Bernegger all’arrembaggio e capaci di trovare il pareggio dopo appena cinque minuti, con Dorn dimenticato da Yuri (altra distrazione ospite) e libero di battere al volo Osigwe sull’assist di Gerndt. Il tecnico momò a quel punto ha provato a rompere l’inerzia inserendo Facchinetti e Rüegg per Yuri e Haile-Selassie (con avanzamento di Custodio a metà campo), raggiungendo perlomeno l’obiettivo di frenare l’impeto dei bernesi far tirare il fiato ai suoi, che non sono però più riusciti a tornare pimpanti ed efficaci come lo erano stati nei primi 20 minuti di partita.
A decidere la partita, come spesso capita in questi casi, è quindi stato un episodio, e pure dubbio: il neo entrato Facchinetti lancia sul filo del fuorigioco Bottani, che entra indisturbato in area dal lato sinistro e mette in mezzo un pallone che l’accorrente Sabbatini deve solo spingere in rete. Ma il “Botta” è partito oltre l’ultimo difensore bernese? Probabilmente sì, ma in Coppa il Var non c’è e il Lugano tira un sospiro di sollievo. Che è diventato ancora più ampio meno di dieci minuti dopo, quando Custodio ha pescato in area Lovric che tutto solo ha messo il 4-2 che è sembrato chiudere la sfida. Sembrato appunto, perché all’84’ l’arbitro Dudic ha visto una trattenuta di Sabbatini in area e ha assegnato il rigore che ha permesso a Gerndt di riaccendere le speranze dei 4’000 della Stockhorn Arena, infrantesi però contro la resistenza di Osigwe (ancora un paio di interventi decisivi) e compagni, che a denti stretti si sono presi la semifinale di Coppa, nella quale ad aprile (tra il 19 e il 21) ospiteranno a Cornaredo il Lucerna.