Il tribunale sportivo della Ftc riduce a un anno e mezzo e un anno e dieci mesi le squalifiche per la rissa di ottobre fra Semine e Locarno
Da un massimo di cinque anni e un minimo di un anno e mezzo a un massimo di un anno e mezzo e un minimo di dieci mesi (nel mezzo tre squalifiche di un anno, abbassate da due anni rispettivamente un anno e mezzo). È ciò che ha decretato il tribunale sportivo della Ftc in relazione alla rissa dello scorso mese di ottobre durante la sfida del campionato di Terza Lega fra Semine e Locarno.
Una riduzione importante, almeno nel caso del protagonista principale, che lascia comunque soddisfatto il presidente della Federazione ticinese di calcio Fulvio Biancardi: «Intanto l’impianto giuridico è stato confermato, vale a dire sia il fatto che sia stata accertata la rissa che è il fondamento per le sanzioni, sia la conferma della responsabilità oggettiva delle società, almeno indirettamente. Questi che erano i capisaldi delle nostre decisioni sono stati confermati. Per quanto riguarda la durata delle squalifiche, sappiamo che il tribunale dello sport tende a essere più tenero, ma a parte la riduzione piuttosto importante della sanzione più pesante, le altre riduzioni sono state minime».
Le sospensioni rimangono a ogni buon conto esemplari: «Squalifiche di circa un anno non sono assolutamente da poco, per cui la Federazione non è assolutamente delusa dall’esito del ricorso e delle decisioni del tribunale e ha deciso pertanto di non inoltrare ricorso. E anche le società, a quanto mi risulta, sono rimaste soddisfatte da queste riduzioni di pena». I due club si sono contemporaneamente anche visti restituire i punti di penalizzazione inizialmente inflitti, si arriva così a mettere la parola fine a una vicenda che si spera rimanga un unicum nella storia del calcio ticinese: «Come comitato ci auguriamo che la lezione sia stata imparata dai protagonisti di questa brutta storia e che funga da monito per tutti, non solo nel mondo del calcio».
Infine qual è la spiegazione per queste riduzioni di pena? «Le motivazioni andrebbero chieste al tribunale sportivo della Ftc, in ogni caso è anche una questione di valutazioni: c’è chi valuta in una maniera più severa e chi meno, in questo caso la federazione ha seguito la sua linea e il tribunale la sua. Poi è anche difficile istituire un decalogo secondo cui punire matematicamente i protagonisti, bisogna valutare tutti gli aspetti assieme, come il ruolo dei diversi partecipanti, le questioni soggettive e la situazione del momento».