Domenica al Comunale la seconda sfida stagionale tra i granata secondi in classifica e i rossoblù quarti. Pelloni: ‘Vincere, per staccarli‘
Non che non ve ne siano altri, di motivi di interesse, attorno alla sfida tutta ticinese tra la seconda e la quarta forza del torneo, tuttavia ben sappiamo come la voglia di riscattare un brutto risultato, a maggior ragione in un contesto di rivalità cantonale, sia benzina per i calciatori. Chiasso-Bellinzona dello scorso 18 agosto finì 2-1 per i rossoblù. Non deve quindi sorprendere che i granata siano animati da mire di rivalsa, alle porte del secondo derby stagionale di Promotion League, in calendario domenica al Comunale (fischio d’inizio alle 14.30), sfida che riveste pure un’enorme importanza per le sorti dei rispettivi campionati.
L’Acb insegue il Breitenrain (primo con 40 punti, +6 sulla squadra di Aeby), il Chiasso insegue i granata a -6, a pari merito con lo Stade Nyonnais. Insomma, i primi vogliono vincere per restare agganciati al treno di testa dei bernesi, i rossoblù non possono permettersi di perdere per non restare troppo attardati da posizioni che contano di poter occupare, dall’alto di un potenziale tecnico di primo piano, per la categoria. Al netto del contraccolpo subìto con la retrocessione.
Estremo difensore in maglia granata dal 2017, Ulisse Pelloni è alla quinta stagione in forza al Bellinzona. Esploso nel Locarno, vanta una lunga esperienza in Challenge League. Per quanto negli anni possa essere cambiata, Ulisse conosce anche la realtà di Chiasso, dove ha giocato sei mesi in prestito dall’Aarau. Tanti anche i derby disputati dal 27enne con alcuni trascorsi anche nelle Nazionali rossocrociate Under 20 e 21. «Quell’atmosfera – conferma il portiere classe 1994 – la conosco bene. È però da diversi anni che non disputò un derby in un contesto ufficiale. Il pubblico ticinese, quello granata non fa differenza, carica queste partite di grandi aspettative. Lo si sente, lo si percepisce parlando con i tifosi. I nostri la sentono eccome, questa sfida, anche per il modo in cui si era chiusa quella di andata. Sarebbe bellissimo regalare una bella vittoria ai tanti appassionati che domenica verranno al Comunale e festeggiare con loro a fine partita».
Oltre che un derby, è una sfida di alta classifica. In casa (al Comunale i granata hanno vinto otto partite su otto). «È un match da vincere perché potremmo scavare tra noi e i rossoblù un cuscinetto di 9 punti. Pur mancando ancora tante partite, sarebbe un bel margine nei confronti di una squadra forte che ha ambizioni di pronto ritorno in Challenge League. Dovessero imporsi loro, rilancerebbero in pieno la lotta per le prime posizioni, dalle quali ora sono un po’ staccati. Forse per le conseguenze del contraccolpo della retrocessione che li ha catapultati in un campionato sconosciuto, pieno di insidie, che si disputa a volte su campetti periferici. Detto ciò, il campionato del Chiasso non è certo catastrofico. Davanti hanno trovato un Bellinzona che sta disputando una buona stagione e un Breitenrain che vola».
Sul piano dei risultati e delle prestazioni non tutto è filato per il verso giusto, in casa “Acebe”. La classifica è molto buona, ma non sono mancati i passaggi a vuoto lungo un girone d’andata chiuso con 6 lunghezze di ritardo sul citato Breitenrain, capolista meritevole ancorché un po’ a sorpresa. «Se devo stilare un bilancio, è stata una prima parte di stagione soddisfacente, sul piano dei risultati. Sui 34 punti dopo 16 giornate avrebbero messo la firma in tanti, a inizio stagione. Il +6 su Chiasso e Stade Nyonnais è un bel margine. Nessuno si aspettava però che il Breitenrain virasse a quota 40, senza sconfitte. Sono primi con merito, nulla da dire, anche se vi è un po’ l’incognita circa la tenuta a lungo termine e la disponibilità economica necessaria a un eventuale salto di categoria. Il nostro è stato comunque un cammino positivo, finora. Impossibile pensare di dominare tutte le partite. In alcune si soffre di più e si porta a casa comunque il risultato. Vincere certi incontri senza magari giocare in maniera brillante è sintomo di unione e forza del gruppo. Da altri match siamo forse usciti con un po’ di amaro in bocca, ma complessivamente 34 punti sono un buon bottino. Forse abbiamo raccolto troppo poco nelle partite contro le avversarie più forti. Abbiamo perso quattro partite, contro il Breitenrain, il Chiasso (quarto), lo Stade Nyonnais (terzo) e il Basilea II che, quando ci sconfisse, era al secondo o al terzo posto in classifica. In ottica vittoria del campionato, perdere tutti questi scontri contro le avversarie dirette è penalizzante».
Pelloni ha vissuto dall’interno la crescita e lo sviluppo di una squadra che per tradizione è abituata a guardare in alto. Un club che negli scorsi mesi ha cambiato proprietà, con tutte le conseguenze del caso. La rosa non è stata stravolta, ma i cambiamenti intervenuti non sono stati pochi. «Rispetto alla passata stagione ci sono stati tanti cambiamenti a livello, nell’organico ma anche nella gestione della squadra. Sono stati fatti dei passi avanti nell’organizzazione delle trasferte, del materiale, dell’orario degli allenamenti… Piccoli o grandi che siano, sono accorgimenti che hanno aggiunto qualcosa, contribuendo a un processo di graduale professionalizzazione dell’intera struttura, alla quale hanno contribuito anche i nuovi arrivati che compongono ora un parco giocatori di quasi tutti professionisti. È però chiaro che giocando in questa categoria, se parliamo di calciatori a tempo pieno, non è affatto scontato vivere di calcio Da questo punto di vista salire in Challenge League sarebbe oltremodo importante».
La promozione è un obiettivo o l’Acb preferisce viaggiare a fari spenti? «La società è stata chiara, l’obiettivo è quello del salto di categoria. A differenza delle passate stagioni, in quella in corso non c’è lo squadrone che “ammazza” il campionato. In passato si arrivava in gennaio con una capolista con un margine di vantaggio talmente ampio che rendeva quasi inutile la disputa del girone di ritorno. Inoltre è stata introdotta la novità dei playoff al termine della stagione regolare con le prime sei classificate, ciò che rende la lotta nei piani alti ancora più incerta. Per la prima in classifica potrebbe essere un problema, in quanto sarà chiamata a difendere la propria posizione dalle cinque più immediate inseguitrici. Per le altre può essere una possibilità di tornare in corsa, anche se vi sarà da superare il confronto con le più forti del torneo. Il ragionamento è abbastanza semplice: diventa determinante arrivare al termine delle 30 partite con il maggior numero di punti possibile. A maggior ragione se pensiamo alla marcia del Breitenrain che sembra inarrestabile. A furia di restare in attesa di un loro scivolone… ancora non è arrivato, segno di gruppo unito in cui tutto, al momento, funziona a meraviglia. Basta poco, però, per aumentare o ridurre un margine: una sconfitta, anche solo un pareggio. Ci sono ancora due scontri diretti, uno nel ritorno, uno nei citati playoff».