I bianconeri superano in rimonta i ginevrini con le reti di Celar (su rigore) e Sabbatini. Croci-Torti: ‘In campo l’entusiasmo e l’energia della Coppa’
E fanno 600. Con il 2-1 di Cornaredo contro il Servette, il Lugano ha conquistato la vittoria numero 600 nella massima divisione svizzera da quando nel 1933 fu istituito il girone unico. Ed è giusto che a timbrare il successo sia stato il capitano della squadra, Jonathan Sabbatini, tra i migliori in campo unitamente al collega di reparto Lovric. Al di là delle ricorrenze storiche, la vittoria contro i ginevrini riveste grande importanza sia a livello di classifica, sia per la consapevolezza di una squadra bianconera che pochi giorni fa aveva festeggiato l’accesso ai quarti di finale di Coppa Svizzera ai danni dello Young Boys e che è sempre più conscia del suo valore sullo scacchiere nazionale. «Prima della partita avevo chiesto ai ragazzi di dimenticare quanto era successo mercoledì e di pensare alle ultime due partite di campionato, con le sconfitte a Zurigo e Basilea – ha esordito Mattia Croci-Torti in conferenza stampa –. Gli unici aspetti che avremmo dovuto ritenere dalla partita di Coppa erano l’entusiasmo e l’energia che la Coppa ci ha lasciato. E sono due aspetti che ho visto in campo, perché tutti hanno giocato con la massima concentrazione dal primo all’ultimo minuto».
È stata una nuova prestazione di sostanza, quella messa in campo da un Lugano che Croci-Torti ha schierato con una difesa a quattro (cambiando comunque modulo con il passare dei minuti). Una prestazione di sostanza che ha consentito di tornare al successo dopo le sconfitte con Zurigo e Basilea. La sfida è stata piacevole e accattivante soltanto nella seconda parte della ripresa, quando le due squadre si sono notevolmente allungate (complici fatica e campo pesante), aprendo spazi importanti alle rispettive partenze. Nel primo tempo, per contro, era stata piuttosto chiusa, con poche occasioni su un fronte e sull’altro, ma con gli ospiti molto bravi nel rendersi pericolosi in velocità, con un trio d’attacco (Schalk, Kyei, Stevanovic) di primissimo ordine. Non a caso sono stati proprio i ginevrini a passare per primi, su una palla banalmente persa dal Lugano su rimessa laterale: la conclusione in diagonale di Kyei è stata respinta da Saipi sui piedi di Imeri, il quale a porta vuota non ha potuto esimersi dall’insaccare il gol del vantaggio. «Il Servette è un’ottima squadra e in passato a Lugano non ci ha mai fatto toccare palla – ha aggiunto Mijat Maric –. Questa volta, invece, si è messo dietro e ha fatto… il Lugano, cercando di speculare sulle ripartenze. Penso si tratti di una constatazione che la dice lunga su quanto rispetto siamo stati capaci di conquistarci nel corso delle ultime stagioni». Croci-Torti non può che confermare… «Di norma il Servette presenta un possesso palla abnorme, mentre oggi alla pausa ci siamo andati con il 65% a nostro favore. Anche nei primi 45’ la squadra ha fatto quel che le avevo chiesto, per quanto in alcune circostanze siamo stati un po’ ingenui e ci siamo fatti infilare per troppa foga: in questo senso, l’azione del gol è emblematica. Nel corso della pausa abbiamo aggiustato alcuni particolari e nella ripresa i ginevrini non ci hanno praticamente più cerato problemi».
In effetti, il Lugano nei primi 45’ ha faticato ad aprirsi spazi in avanti, nonostante il solito gran movimento di Bottani e il lavoro di Abubakar sulla fascia e un assetto molto offensivo, complice un Servette che si è saputo chiudere con ordine. Il pareggio è però giunto alla mezz’ora su calcio di rigore per un fallo di mano di Severin su conclusione da fuori area del solito Bottani. Dopo l’errore di mercoledì di Ziegler, della battuta dagli undici metri si è incaricato Celar che ha piazzato la palla nell’angolino basso alla destra di Frick. «Ha calciato Celar, ma le gerarchie sono stabilite e accettate – ha aggiunto Maric –. Il rigorista sono io, poi il secondo è Ziegler. Ieri dopo allenamento ci siamo fermati a calciare e ho notato che Celar dal dischetto è davvero molto bravo. Dal profilo mentale sta attraversando un buon periodo, soprattutto dopo il gol allo Young Boys. Inoltre, i portieri avversari non lo conoscono e ho pensato che potesse rivelarsi un’importante arma in più».
Nella ripresa i bianconeri hanno mostrato un volto più incisivo e sono andati vicini al gol in due circostanze, dapprima di con colpo di testa mancato di Bottani su uscita a farfalle di Frick, poi con una conclusione a giro di Amoura che ha chiamato il portiere granata alla paratona. Al 78’ l’episodio decisivo, con un cross basso di Lavanchy, deviato in partenza e sul quale è giunto a rimorchio Sabbatini per una conclusione di piatto da centro area che il capitano non ha fallito. «Tengo a sottolineare – ha concluso Croci-Torti – l’importanza del pubblico in queste due partite con ingresso gratuito. Nei momenti difficili la loro presenza è stata importante e spero che gli afflussi di mercoledì e oggi, aggiunti ai risultati ottenuti dalla squadra, invoglino un numero ancora maggiore di persone a venire a vedere una squadra che merita un pubblico caloroso e numeroso come quello che ci ha spinti contro Young Boys e Servette».
Reti: 16’ Imeri 0-1. 30’ Celar (rigore) 1-1. 78’ Sabbatini 2-1
Lugano: Saipi; Lavanchy, Maric, Daprelà, Ziegler; Abubakar (73’ Facchinetti), Lovric, Sabbatini, Lungoyi (56’ Amoura); Celar (90’ Hajrizi), Bottani (56’ Custodio)
Servette: Frick; Rouiller, Sasso, Severin, Clichy (86’ Alves); Imeri (86’ Antunes), Douilin (70’ Nyakossi), Valls (62’ Rodelin); Stevanovic, Kyei, Schalk (86’ Mendes)
Arbitro: Jaccottet
Note: 4’355 spettatori. Lugano senza Osigwe e Guidotti (infortunati); Servette senza Cespedes, Cognat, Diallo, Fofana, Oberlin, Sauthier (infortunati). Ammoniti: 56’ Daprelà. 83’ Sasso. 88’ Maric