La Fifa sanziona la federazione ‘per il comportamento di buona parte dei tifosi’ nel match di qualificazione ai Mondiali contro l’Inghilterra
La Fifa ha inflitto alla Federazione ungherese di calcio (Mlsz) una multa e l’obbligo di giocare una partita a porte chiuse. La decisione è stata adottata in seguito “al comportamento razzista di buona parte dei tifosi ungheresi” contro i giocatori inglesi, a inizio settembre a Budapest.
In occasione della vittoria della Nazionale dei Tre Leoni (4-0) sull’Ungheria nell’ambito delle qualificazioni al Mondiale 2022, alcuni media britannici avevano riportato che dagli spalti si erano levati cori razzisti, in particolare versi di scimmia, che prendevano di mira il centrocampista Jude Bellingham e l’attaccante Raheem Sterling.
La commissione disciplinare della Fifa, che il 3 settembre aveva aperto un’inchiesta, ha condannato la Federazione ungherese a una multa di duecentomila franchi svizzeri e a una partita senza pubblico. In caso di recidiva, gli ungheresi rischiano un secondo match a porte chiuse, con “la condizionale di due anni”.
La giustizia interna della Fifa – spiega in un comunicato – ha preso in considerazione di conto “la gravità degli incidenti constatati”; cui si aggiungono le “parole e i comportamenti razzisti”, il “lancio di oggetti”, l’utilizzo di materiale pirotecnico e il “blocco delle scale”.
Invitata anche dal governo inglese a prendere misure atte a reprimere questi comportamenti, la Fifa dice di condannare “ogni forma di razzismo e violenza, così come ogni altra forma di discriminazione e abuso”; e promette una “tolleranza zero, di fronte a comportamenti deplorevoli nel mondo del calcio”.
Già a luglio la Mlsz era stata sanzionata con tre incontri a porte chiuse (di cui uno sospeso), ma dalla Uefa; per “comportamento discriminatorio dei suoi tifosi” durante i tre match giocati dalla Nazionale a Euro 2020.
Durante l’Europeo, il 19 giugno dalla tribuna dove si trovavano gli ultrà ungheresi erano partiti cori razzisti contro i giocatori di colore della Francia. L’Uefa aveva indagato anche su bandierine e cartelloni omofobi esibiti sempre dai supporter ungheresi nelle altre due partite del primo turno, contro Portogallo e Germania.