Calcio

L'era Yakin si apre con un successo sulla Grecia

Al St. Jacob di Basilea la Svizzera s'impone 2-1 grazie alle reti di Zuber e Vargas, ma le incognite per le partite con Italia e Irlanda restano molte

1 settembre 2021
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Buona la prima per Murat Yakin, che nella sua Basilea ha debuttato sulla panchina rossocrociata guidando la Nati al successo 2-1 contro la Grecia in una match complicato in partenza dall'assenza forzata, oltre che degli infortunati Shaqiri, Embolo, Gavranovic e Benito, di capitan Granit Xhaka, risultato positivo al coronavirus e ora in forse anche per gli importanti impegni delle qualificazioni mondiali contro l'Italia (domenica sempre al St. Jacob-Park) e in Irlanda del Nord (mercoledì). A decidere la sfida del St. Jacob in favore di una Svizzera partita bene sia nel primo sia nel secondo tempo ma poi spentasi progressivamente, le reti di Zuber (il migliore in campo) e Vargas, inframezzate dal provvisorio pareggio ospite di Pavlidis.

Primo tempo: Zuber certifica una partenza buona a metà

Contro gli ellenici Yakin ha confermato quanto affermato alla vigilia titolarizzando il portiere del Borussia Dortmund Gregor Kobel, ma a sorpresa ha deciso di offrire una maglia da titolare anche a un altro debuttante, il 23enne dello Young Boys Cédric Zesiger, schierato in difesa a fianco di Eray Cömert e Fabian Schär (solo panchina quindi per Elvedi e Akanji). Costretto anche dalle assenze a rinunciare (per ora) all'idea di proporre una difesa a quattro, il tecnico renano ha schierato Silvan Widmer (a destra) e Ricardo Rodriguez (sinistra) sugli esterni e consegnato le chiavi del centrocampo al trio formato da Djibril Sow, Denis Zakaria e Remo Freuler, mentre per supportare la prima punta Haris Seferovic ha scelto Steven Zuber (esclusi quindi Vargas, Steffen e anche il giovane Zeqiri).

Proprio il giocatore appena prestato dall’Eintracht Francoforte all’Aek Atene ha immediatamente sbloccato una partita che, anche per l’ambiente freddino (appena xxx spettatori sugli spalti), è subito sembrata poco più che una partitella di allenamento, che la Svizzera ha comunque avuto il merito di controllare sin dalle prime battute. Meritato quindi il vantaggio trovato già al 7’, con appunto Zuber che dopo un doppio uno-due con Sow Widmer ha controllato il pallone in area e con un tocco preciso lo ha spedito alle spalle di Vlachodimos.

L’occasione per il raddoppio è poi arrivata sui piedi di un attivissimo Widmer, autore dapprima di una ciabattata dal limite (al 10’) e poi di un errore piuttosto clamoroso attorno al 20’, quando liberato in area da un’invenzione di Rodriguez ha messo a lato qualcosa a metà tra un assist (per Seferovic) e una conclusione. Al 26’ la prima opportunità per gli ospiti (tiro a lato non di molto di Pavlidis) ha come svegliato Tsimikas e compagni e stordito i padroni di casa, i quali dopo aver concesso un’altra conclusione pericolosa sventata da Kobel, al 34’ hanno assistito quasi impotenti al pareggio della Grecia, con il capitano Bakasetas che favorito da un rimpallo ha messo in mezzo per Pavlidis, il quale facilitato anche dalla marcatura troppo leggera di Widmer ha solo dovuto depositare in rete da due passi.

Secondo tempo: Zuber inventa per Vargas, poi ancora il calo

La pausa e i quattro cambi effettuati da Yakin (che ha buttato nella mischia Vargas, Lotomba, Aebischer e Garcia, quest’ultimo al debutto in rossocrociato) hanno rivitalizzato una Svizzera partita bene anche nella ripresa, tanto che dopo un colpo di testa minaccioso di Seferovic al 51’ è arrivato il nuovo vantaggio: rapida ripartenza con Freuler che ha lanciato in profondità Zuber, bravissimo a offrire di prima un pallone al bacio per l’accorrente Vargas, dal canto suo rimasto freddo a tu per tu con l’estremo difensore avversario. Al 57’ ancora Zuber (di gran lunga il migliore in campo) ha impegnato Vlachodimos dopo splendido lancio di Schär. Poi, come nei primi 45’ minuti, la spinta elvetica si è esaurita di colpo e gli uomini di John van 't Schip ne hanno subito approfittato alzando nuovamente il baricentro e sfiorando il nuovo pareggio al 62’ con Pavlidis, che dopo aver aggirato Kobel ha clamorosamente colpito il palo a porta sguarnita in quella che in sostanza è rimasta l'ultima vera occasione del match oltre a un tacco di Zeqiri respinto dal portiere greco all'ultimo secondo di gioco.