L'Uefa rinuncia a provvedimenti contro le società che avevano dato vita alla Super Lega. Europei, undici le sedi, Siviglia sostituisce Bilbao, Dublino rinuncia
Il Comitato esecutivo dell'I'Uefa ha deciso di non prendere sanzioni sportive nei confronti dei 12 club interessati dal progetto Super Lega. Ulteriori azioni verranno però valutate in futuro. Tra le possibili sanzioni figuravano l’esclusione di Manchester City, Chelsea e Real Madrid dalla semifinali di Champions League in programma settimana prossima.
L'istanza europea ha così optato per una sorta di linea morbida giustificata dalla repentina marcia indietro di Juventus e compagnia circa un progetto annunciato in pompa magna domenica sera e praticamente defunto già nella giornata di lunedì, di fronte alla reazione di alcuni governi, di molto personaggi che nel calcio contano, dei tifosi di pressoché tutte le squadre coinvolte nel tentativo di rivoluzione, infine di gran parte dei club principali sodalizi delle leghe più importanti, tra i più fervidi accusatori, non a caso postulanti pesanti sanzioni (esclusione dai campionati e dalle competizioni Uefa e Fifa in primis) che l'Uefa ha però deciso di non adottare, anche per non incorrere in controcausa per danni. Quantomeno, per il momento. Già, perché il presidente dell'Uefa Ceferin mercoledì aveva comunque promesse ai club dissidenti che ci sarebbero state delle conseguenze: resta da capire se di ordine giudiziario, disciplinare o sportivo.
A margine della riunione, l'Uefa ha altresì fornito la lista a questo punto definitiva delle undici città che ospiteranno i Campionati europei di calcio (11 giugno-11 luglio). Monaco, nel cui impianto in un primo tempo si pensava che il pubblico non potesse avere accesso, è stata confermata città ospitante. La federazione tedesca (Dfb) ha infatti fatto sapere attraverso un comunicato che "nonostante l'attuale situazione negativa a livello pandemico, in Germania si prevede un miglioramento nel mese di giugno. Uno scenario con una capacità minima di 14'500 spettatori a Monaco per gli Europei è considerato realistico". Le autorità della città di Monaco sono però meno ottimiste e non garantiscono che l'Allianz Arena possa ospitare il pubblico. Così si è espresso il sindaco Dieter Reiter: «Al momento attuale non è possibile fare alcuna promessa circa la presenza degli spettatori». In Germania, tra l'altro, il Parlamento ha appena approvato una legge che attribuisce ancora più potere al governo centrale per casi legati alla crisi sanitaria.
La sede basca di Bilbao sarà sostituita da Siviglia, città nella quale si svolgeranno, come da programma, le tre partite della Spagna del Gruppo E (contro Svezia, Polonia e Slovacchia) e l'ottavo di finale del 27 giugno. Salta, per contro, Dublino, i cui tre incontri inseriti (sempre Gruppo E) verranno delocalizzati a San Pietroburgo. L'ottavo di finale del 29 giugno previsto a Bilbao verrà invece disputato a Wembley. "Partiamo con il 50 per cento della capienza garantita. È il limite imposto dall'Uefa, se ci sarà un cambiamento, sarà per un aumento", aveva dichiarato il presidente del comitato organizzatore russo Alexeï Sorokine. Il quale ha poi aggiunto che «confidiamo che il terreno resista alle sollecitazioni di tante partite ravvicinate che il campo. La città sarà pronta ad accogliere anche l'arrivo di squadre e tifosi supplementari».
Considerata "unilaterale" e per questo contestata, la decisione dell'Uefa di escludere Bilbao (per le norme in termini di accesso al pubblico giudicate eccessivamente severe) ha indotto gli organizzatori baschi a pensare a una causa legale per recuperare l'1,2 milioni di euro già spesi. Intanto però la federcalcio spagnola ha definito un successo di valore inestimabile aver confermato una propria sede».
Va ricordato che in un primo tempo la rassegna continentale studiata dall'allora presidente Michel Platini avrebbe dovuto comprendere tredici sedi, ma Bruxelles venne accantonato alla fine del 2017 a causa delle difficoltà per la realizzazione di un nuovo stadio.
Il presidente Aleksander Ceferin si è detto felice di poter "garantire un ambiente sicuro e improntato alla festa, con spettatori presenti a ogni partita. L'apertura al pubblico era diventata una condizione per lo svolgimento della competizione, malgrado l'emergenza sanitaria non ancora superata. "Ci aspetta molto lavoro - ha reso noto via Twitter l'ex stella della Polonia Zbigniew Boniek, vicepresidente Uefa -. Si ricomincia, con centri d'allenamento, viaggi e tutta la logistica".
Le sedi: Roma, Amsterdam, Baku, Bucarest, Budapest, Copenaghen, Glasgow, Londra, San Pietroburgo, Siviglia e Monaco.