La competizione per nazioni, così come la Champions League, non corrono al momento alcun rischio dovuto alla pandemia
Per il momento, l'Uefa non ha intenzione di modificare i piani per l'Euro e per la Champions League, nonostante la crisi di Covid-19 che sta invece mettendo a dura prova altre discipline, quali il rugby, la Formula 1 e lo sci. «Per quanto concerne l'Euro – inizialmente previsto nell'estate 2020 e poi posticipato di un anno, dall'11 giungo all'11 luglio 2021 – non è cambiato nulla », ha precisato un portavoce dell'istanza europea. L'Uefa ha dunque intenzione di svolgere la manifestazione in 12 città di 12 nazioni... «Da qui al 5 marzo decideremo, città per città , tra quattro opzioni: 100% di spettatori negli stadi, dal 50 al 100%, dal 20 al 30%, oppure le porte chiuse». In tutti i casi verranno applicate severe precauzioni sanitarie.
Per quanto riguarda le competizioni per club, con la Champions League che il 16-17 febbraio inizierà , con gli ottavi di finale, la fase a eliminazione diretta, al momento non sono direttamente minacciate, a differenza, ad esempio, delle coppe europee di rugby. L'Uefa precisa che l'aspetto della vaccinazione degli atleti farà parte della riflessione sul protocollo medico delle sue competizioni, «anche se al momento è troppo presto per prendere una decisione».