Lugano pronto alla nuova stagione. Il presidente Renzetti: ‘Tra me e il tecnico nessuna incomprensione, non mi interessa distruggere ciò che ho costruito’
Se quello terminato il 3 agosto è stato il campionato più bislacco della storia (pausa dovuta al lockdown e sprint finale al ritmo di tre partite a settimana), quello che scatterà domani è senza dubbio più "normale", ma avrà comunque un che di anomalo, con partite in dicembre e gennaio e una pausa invernale molto corta. Il Lugano la stagione 2019-20 l'aveva chiusa in crescendo, con 21 punti nelle ultime 13 partite post lockdown e il quinto posto in classifica a due punti dai preliminari per l'Europa League. I bianconeri si presentano al via del nuovo campionato con l'obiettivo consueto, quello di garantirsi una permanenza in Super League che dura da sei anni. Cammin facendo, poi, si potrà eventualmente ricalibrare la mira e puntare ad altri traguardi. Ma prima di tutto c'è da iniziare con il piede giusto, con i primi tre punti a Cornaredo, dove i bianconeri non perdono dal 10 novembre 2019 (11 risultati positivi)... «Abbiamo tutti voglia di riprendere a giocare – conferma Maurizio Jacobacci –. E contiamo ovviamente di ricominciare da dove avevamo lasciato a inizio agosto. Il fatto che si ritorni a giocare al ritmo di una partita a settimana permetterà di lavorare sull'aspetto tattico, in precedenza limitato al minimo indispensabile alla luce dello scarso tempo a disposizione tra un impegno e l'altro».
Contro il Lucerna, in panchina ci sarà anche l'ultimo arrivato, il lettone Marcis Oss, ex Xamax... «Lo abbiamo ingaggiato per due motivi – precisa il presidente Renzetti, pure lui presente alla conferenza stampa –. In primo luogo, voleva assolutamente venire da noi e rappresentava un impegno finanziario sostenibile, dal quale oltretutto potremmo svincolarci a dicembre. In secondo luogo, un quarto centrale era indispensabile per una squadra che vuole giocare con tre difensori. Senza dimenticare che la sua prestanza fisica ci sarà preziosa sia in difesa, sia sulle palle ferme offensive, dove potremmo schierare in contemporanea Maric, Oss e Covilo. Insomma, Oss rappresentava l'opportunità ideale per una nostra esigenza».
Il centrale lettone integra una rosa il cui scheletro è rimasto per lo più avariato rispetto alla passata stagione. Qualche petalo pregiato, però, potrebbe andarsene prima della fine del mercato (5 ottobre). Un'eventualità che on toglie il sonno a Jacobacci... «Adesso il gruppo a disposizione è questo, non faccio calcoli sul futuro. Cercherò di utilizzare tutti i giocatori a disposizione, tenendo conto delle loro qualità, in modo da mettere in campo il miglior undici possibile. Se poi qualcuno partirà, ne terremo conto a tempo debito».
Ma al capitolo "uscite" la situazione sembra non volersi sbloccare. Come conferma, con un sorriso, Renzetti... «Da Lugano non se ne vuole andare nessuno, stanno tutti troppo bene. E non capiscono che a star male è il loro presidente...».
Sul fronte offensivo, il Lugano si aspetta molto da due giovani: l'uruguaiano Ardaiz e il ginevrino Lungoyi, quest'ultimo messosi in evidenza nel finale della passata stagione... «Dobbiamo tenere presente che la concorrenza è molto forte – precisa il tecnico bianconero –, per cui se Ardaiz vuole giocare deve rubare il posto a Gerndt. Deve crescere e spero lo possa fare in tempi brevi. Lo stesso discorso vale per Guidotti in mezzo al campo: deve dimostrarsi migliore di Sabbatini, Custodio o Lovric. Il fatto che sia stato convocato con la U21 può rappresentare per lui uno stimolo supplementare. Anche Lungoyi è alle porte della U21, ma non deve sedersi sugli allori. È arrivato in punta di piedi, ha lavorato bene, si è fatto valere, ha imparato in fretta e ha dimostrato di possedere qualità. All'inizio, però, nessuno lo conosceva, mentre adesso tutti gli avversari sanno chi è e come poterlo contrastare. Da lui mi aspetto una crescita che lo porti a capire che a volte per poter andare in profondità e sfruttare la velocità occorre prima appoggiarsi su un compagno. Lungoyi cerca spesso l'uno contro uno, quasi troppo, ma è comunque meglio troppo che mai. Adesso, però, deve trovare continuità e capire che modificando qualche dettaglio del suo gioco potrà compiere un passo avanti importante nella sua crescita calcistica».
Per quanto riguarda gli uomini ai disposizione, «Baumann è ancora alle prese con l'infortunio alla clavicola, mentre Macek sta curando un risentimento muscolare al polpaccio e non abbiamo nessuna intenzione di affrettare i tempi del recupero, mentre Oss è reduce da un lungo periodi di inattività e in settimana si è limitato a un lavoro individuale. Sarà comunque presente in panchina».
L'inusuale presenza del presidente alla conferenza stampa pre partita, ha uno scopo ben preciso: allontanare le voci su presunti dissapori tra lui e il tecnico Maurizio Jacobacci... «Sono qui per puntualizzare che il tentativo di stampa e televisioni di mettere il presidente contro l'allenatore non ha alcun fondamento. Nutro sentimenti di stima e di riconoscenza nei confronti di Jacobacci. Sono presidente da dieci anni e tutti mi conoscono, sanno che sono vulcanico, ma non metterei mai a repentaglio gli equilibri della squadra solo per criticare le scelte dell'allenatore. Sono una persona schietta, ma non stupida. Ammetto di essere tifoso e di vivere in maniera emozionale le partite, ma non distruggo quello che ho costruito. Spingo con tutte le forze per far stare in piedi il Lugano e non mi verrebbe certo in mente di farmi male da solo».
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Jacobacci: «Posso solo confermare quanto detto dal presidente. Con lui ho un ottimo rapporto, ci sentiamo almeno tre volte alla settimana ed è sempre informato sul lavoro che stiamo portando avanti. Certo, lui ha le sue idee, ma è giusto così, ognuno vede il calcio alla sua maniera. Il responsabile della squadra, però, sono io e io prendo le decisioni, nella speranza che siano quelle giuste. Il presidente non si è mai intromesso in questioni tattiche o di gestione dei singoli giocatori».
È un gran bell'esordio quello che attende il Chiasso. Questo pomeriggio i rossoblù di Baldo Raineri saranno impegnati al Lipopark di Sciaffusa. L'ultima e la penultima dello scorso campionato di Challenge League sono reduci da due prestazioni di spessore in Coppa Svizzera. Una settimana fa al Riva IV i ticinesi avevano estromesso nientemeno che lo Zurigo, mentre i renani avevano portato il Lugano fino ai supplementari, cedendo soltanto quando i rigori sembravano alle porte. Se dalla squadra di Yakin era lecito aspettarsi di più rispetto alla deludente stagione scorsa, in virtù degli ottimi innesti operati sul mercato (su tutti Da Costa e Rodriguez dal Lugano), la prestazione del Chiasso contro i tigurini è stata davvero sorprendente e andrà confermata immediatamente per capire se davvero Raineri saprà proiettare i rossoblù verso un campionato diverso dagli ultimi vissuti sul fondo classifica. Il tecnico chiassese non potrà contare sugli infortunati Almeida, Berzati, Marzouk, Cyzas, Dixon, Keller e Tonelli.