Calcio

Super League, si tratta sul format 22+15

La decisione in merito al cambiamento della formula di campionato, prevista venerdì, è stata posticipata a febbraio

23 novembre 2019
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Quale volto avrà, tra poco più di un anno e mezzo, il calcio svizzero d’élite? Si sarà rifatto il look per passare a 12 squadre in Super League, oppure, con la più classica delle mosse gattopardesche, nella speranza che tutto possa cambiare avrà deciso di non cambiare nulla? Lo sapremo, forse, soltanto tra qualche mese, quando a fine febbraio i presidenti dei club di Swiss Football League e di Prima Lega dovrebbero riunirsi in assemblea straordinaria per prendere una decisione in merito al progetto di riforma presentato nel mese di agosto. In un primo tempo, il voto era previsto in occasione dell’assemblea ordinaria di ieri, ma, come spiega Michele Campana, titolare del dossier per il Fc Lugano, si è deciso di aspettare... «In verità, all’analisi del nuovo format è stato dedicato troppo poco tempo, per cui alcuni club si sono risentiti nei confronti della Lega, ritenendo che temi di fondamentale importanza siano stati approcciati con eccessiva precipitazione».

Quali sono gli aspetti controversi? «Sono soprattutto due: lo “spareggio Europa League” tra la vincitrice del “girone salvezza” e la 3ª (o 4ª) del girone per il titolo, e la diminuzione del numero di partite prospettato dal nuovo format. Per quanto attiene allo spareggio, in molti lo ritengono iniquo, nonostante vi sia la consapevolezza di dover trovare una soluzione per mantenere avvincente anche il “girone salvezza”: se si lottasse soltanto per evitare la retrocessione e due squadre si ritrovassero già al sicuro dopo tre partite, ciò rischierebbe di falsare il resto del torneo e togliere interesse alle sfide. Per quanto riguarda il numero complessivo delle partite, una controproposta dell’ultimo minuto ha ipotizzato una formula 22+15 al posto di quella 22+10 finora presa in considerazione. Vale a dire che dopo le prime 22 partite si disputerebbero tre fasi a sei squadre (andata, ritorno, andata) invece di due. Una soluzione che ha trovato ampio sostegno, perché garantisce un buon numero di partite, evita perdite di incassi ed è più attrattiva per le televisioni, ma che presenta un problema legato all’aspetto sportivo: come stabilire chi sarà costretto a giocare due volte fuori casa?».

Quindi... «Quindi di fronte ad alcuni club piuttosto scettici ci si è detti che non esisteva alcun obbligo di votare il nuovo format in assemblea ordinaria. Meglio avremmo fatto a prenderci un paio di mesi per approfondire alcune tematiche, magari con l’ausilio di un gruppo di lavoro che porti avanti l’analisi dei pro e dei contro. Quando saremo pronti, convocheremo un’assemblea straordinaria per passare al voto. Occorrerà la maggioranza dei due terzi: i 10 club di Challenge sono a favore, la vedo dura non trovare quattro società di Super League favorevoli a un passaggio a 12 squadre. È altresì nostra intenzione trovare il consenso più ampio possibile, non vorremmo insomma che la riforma passasse in maniera risicata».

In linea di massima i club sembrano essere aperti al cambiamento, a patto che la nuova formula non sia demenziale... «Una premessa va fatta. Se si desidera aprire il campionato a 12 squadre, non ci sarà mai una formula ideale. Purtroppo 12 non è un numero che permette di disputare un torneo normale, anche per le costrizioni imposte dal calendario Uefa. Devi assolutamente inventarti qualcosa e l’unica soluzione plausibile è rappresentata da una prima parte di stagione con 22 partite e dalla successiva divisione in due gruppi, “girone titolo” e “girone salvezza”. Non vediamo alternative, alla luce degli innumerevoli fattori dei quali occorre tenere conto».

C’è poi la Prima Lega che sembra voler mettere il bastone tra le ruote al progetto... «Si tratta di un falso problema. O meglio, di un problema assolutamente risolvibile. Noi, in quanto Sfl, dobbiamo pensare al bene della Lega ed essere convinti della bontà delle soluzioni adottate. Fatto questo, l’accordo con la Prima Lega si trova. Anche perché bocciare il nuovo format equivarrebbe a danneggiare proprio le compagini di Prima Lega, per lo meno quelle che nutrono ambizioni di promozione in Challenge League. Non credo che Yverdon, Etoile Carouge o Bellinzona si rallegrerebbero di un’eventuale bocciatura».

'Per me è l'unica soluzione, ma giusto frenare'

La decisione sull’aumento delle squadre di Super League a 12 è rinviata a febbraio. Ma qual è la posizione del Lugano? «Se parlo come Michele Campana sono convinto che sia l’unico modo per salvare il calcio svizzero. Occorre rendere il campionato più attrattivo e più dinamico, ricreare interesse attorno al prodotto, includendo se possibile tutte le regioni linguistiche della Svizzera, fornire alle televisioni un format accattivante e che renda di più sottoforma di diritti televisivi. A maggior ragione in un momento in cui l’Uefa sta cercando di tagliare fuori Paesi come la Svizzera dalle competizioni che più contano».

Questo è il parere dell’appassionato Michele Campana, ma quello della società Fc Lugano? «Se chiedi ai miei azionisti, la risposta potrebbe essere un po’ diversa. Il presidente Renzetti, ad esempio, non ha mai fornito un’indicazione chiara su ciò che auspicherebbe. Se la decisione dovesse essere presa nell’assemblea di domani, non so con precisione quale sarebbe la nostra posizione. Sono comunque convinto che la scelta di prenderci qualche mese per riflettere sulle implicazioni a livello di calendario e di armonizzazione con le date Uefa della proposta 22+15 sia stata giusta. La data della prossima assemblea non è stata fissata, ma l’intenzione è di convocarla prima della fine di febbraio».