Il lungo viaggio di rientro del Lugano dopo le fatiche di Europa League dura 5 ore più del previsto e con un epilogo tragicomico
Ha assunto i contorni del tragicomico il viaggio di ritorno del Lugano (con giornalisti e una cinquantina di tifosi al seguito) da Malmö. Lo sciopero dei trasporti inscenato in Italia ha evidentemente toccato l'aeroporto di Milano Malpensa, costringendo dapprima i bianconeri a una sosta più lunga del previsto nel piccolo scalo svedese: la partenza, programmata per le 13.30, è stata posticipata più volte, fino ad avvenire attorno alle 16.20, dopo un'ulteriore ora di attesa già stipati nel piccolo charter (un centinaio di posti). Ma il bello (si fa per dire...) doveva ancora venire, con il 'sequestro' a bordo del velivolo proseguito per un'altra oretta in quanto non si trovava una scala per far scendere i passeggeri. Trovata la scaletta risolto il problema? Nemmeno per sogno, perché il mezzo arrivato ovviamente non funzionava ed è stato necessario attenderne un altro. E da affrontare c'era ancora il sempre delicato recupero dei bagagli, che ha evidentemente preso il suo tempo, ma vista la situazione tutti a quel punto erano già contenti di aver ritrovato la propria valigia e poter seppur con non meno di cinque ore di ritardo, tornare a casa...