Quando non subiscono gol, i bianconeri vincono quasi sempre. È successo nelle ultime quattro partite e ora Renzetti sogna di nuovo l'Europa.
Zero più “x” uguale tre. Non sappiamo come siano messi con la matematica dalle parti di Cornaredo, ma questa è l’equazione che sta permettendo ai bianconeri di letteralmente volare in campionato. Lo zero rappresenta i gol incassati, mentre dietro all’incognita si celano quelli realizzati da Sabbatini e compagni. Una formula che se a livello matematico non quadra (o meglio, funziona solo quando la x corrisponde a 3), per il Lugano è risultata vincente in ben dieci occasioni su undici in questa stagione per gli uomini di Tami (8 su 9 in campionato, comprese le ultime 7 vittorie). Lo 0-0 registrato a Cornaredo con lo Zurigo nella seconda giornata di campionato è infatti stata l’unica volta in cui i ticinesi non hanno incassato reti e non sono riusciti a portare a casa la posta piena.
Come dire che tanto si è parlato dei problemi in attacco dei sottocenerini (che effettivamente con 23 gol realizzati in 22 partite hanno di gran lunga il peggior attacco della lega), ma in realtà a fare la differenza finora è stata soprattutto la capacità di tenere gli avversari lontani dalla propria porta. In fondo, basta un gol per vincere le partite: chiedere a Basilea, Sion e Grasshopper, sconfitte proprio con il minimo scarto (1-0) in questo inizio di 2018 da una squadra, quella del presidente Angelo Renzetti, che nel girone di ritorno non ha rivali se non il leader di Super League Young Boys. Aggiungendo anche il 2-0 rifilato in dicembre al Thun in quella che in realtà era già la prima partita del girone di ritorno – esatto, con quello fanno quattro successi di fila e tutti senza incassare gol –, il Lugano comanda assieme ai bernesi la classifica del girone di ritorno a punteggio pieno. Con un ruolino di marcia simile, parlare unicamente di salvezza sarebbe riduttivo, visto che il terzo posto occupato dallo Zurigo è molto, molto più vicino (a 1 punto) che l’ultimo del Sion (a 11).
«Sarebbe peccato guardare indietro, ci faremmo del male – conferma Renzetti –. Bisogna capitalizzare l’entusiasmo e cercare di fare il meglio possibile, raggiungere ancora l’Europa sarebbe eccezionale. In questo senso quattro vittorie senza subire gol significano che una certa solidità l’abbiamo acquisita e ci fanno vedere le cose con un altro colore».
E con un altro colore l’imprenditore locarnese vede oggi anche il tecnico della sua squadra, Pier Tami, che aveva accolto a dire il vero in maniera non troppo convinta la scorsa estate, ma con il quale vorrebbe ora rinnovare il contratto in scadenza a giugno. «Di problemi non ce ne sono. Tami è un allenatore esperto e molto bravo, che qui da noi sta facendo molto bene. Venendo a Lugano ha fatto un passo indietro, ma potrebbe allenare tranquillamente a un livello più alto. Noi ovviamente lo aspettiamo, perché è giusto così».
Quanto a Janko, in campo per la prima volta sabato (ma solo per una decina di minuti), Renzetti si dice «contento che venga inserito poco alla volta, perché abbiamo già avuto esperienze negative con altri giocatori. Una squadra è composta da undici giocatori più i tre che entrano in campo e si è creata una certa alchimia. Diciamo che per il momento Janko è un’arma in più che abbiamo a disposizione, ma bisogna dargli tempo e non caricarlo di troppe aspettative».
Le quattro vittorie consecutive da cui è reduce la squadra di Pier Tami rappresentano il secondo miglior filotto di successi dal ritorno in Super League del Lugano. Meglio i bianconeri hanno infatti fatto l’anno scorso con alla guida Paolo Tramezzani, quando in un incredibile mese di aprile Alioski e compagni avevano centrato cinque successi consecutivi in campionato superando nell’ordine Lucerna, Sion, Thun, Young Boys e Grasshopper. Una serie che i “Tami boys” possono eguagliare già domenica, quando faranno visita al San Gallo. Si era per contro fermato a due il filotto massimo di vittorie centrato due stagioni or sono dalla squadra allenata da Zeman, oltretutto solo grazie alla Coppa Svizzera.
Per trovare l’ultima occasione in cui il Lugano era riuscito a non incassare reti per quattro partite bisogna invece tornare fino alla Challenge League 2010/2011.