Nel weekend pasquale torna il tradizionale torneo Under18, allargato a 8 squadre per festeggiare la decima edizione
Torna anche quest’anno nella capitale l’ormai tradizionale kermesse primaverile della palla a spicchi - il Torneo internazionale U18 BancaStato Equans - giunto alla decima edizione. In cartellone da venerdì 7 a lunedì 10 aprile, ne parliamo con Fabrizio Pizio, presidente del comitato organizzatore. «Era nato nel 2012 come torneo U13, poi diventò U15 e infine, da quando abbiamo iniziato a gestirlo noi di Basketimeout, l’abbiamo fatto diventare U18 perché volevamo portare a Bellinzona giocatori già impiegati nei campionati esteri di massima serie: e infatti da qui sono passati ragazzi poi diventati protagonisti di leghe importanti, qualcuno addirittura in America».
Per celebrare il 10° anniversario della competizione, il novero delle squadre partecipanti è passato da 6 a 8, divise in due gruppi da quattro: Nazionale svizzera U18, Lugano Tigers, Next Step International Academy (Italia), Fortitudo Bologna, BC Vodno Suns Partizan (Macedonia), KK Sedmica Podgorica (dal Montenegro, detentrice del trofeo), Internationale Basketball Akademie München e Rátgéber Akadémia (Ungheria).
Dal punto di vista tecnico, cosa possiamo dire? «La squadra macedone è considerata fra le migliori 4 compagini giovanili in Europa e nel roster dei tedeschi quest’anno ci sono 6 giocatori molto al di sopra dei 2 metri: squadre così potrebbero giocare tranquillamente in serie A in Svizzera. Il nostro torneo, a livello U18, è fra i migliori d’Europa, tant’è che - se una volta faticavamo a trovare squadre - oggi sono i club stessi che si mettono in fila per partecipare, e siamo costretti a malincuore a scartarne molti. Abbiamo sempre cercato di portare qualità più che quantità: non molte squadre, ma molto forti. L’anno scorso tutte le partite sono state tiratissime, alcune sono finite ai supplementari. Sempre nel 2022 abbiamo fatto anche la gara dei 3 punti e delle schiacciate. Quella delle schiacciate quest’anno l’abbiamo tolta per motivi organizzativi: abbiamo infatti aumentato le squadre da 6 a 8, e dunque serviva spazio per le partite aggiunte. Ci sarà ancora comunque la gara di tiro da 3 punti, che è molto spettacolare».
Oltre ai Lugano Tigers, dalla Svizzera, anche quest’anno ci sarà la nazionale U18: che squadra è la nostra selezione? «Già presente spesso al nostro torneo, è una squadra che nelle ultime due edizioni è giunta dapprima in semifinale e poi in finale. La U18 - che è basata a Losanna - disputa il campionato svizzero di serie B e quest’anno si è qualificata per i playoff, quindi è una buona squadra. E, al contrario di quanto avveniva nel passato, possiede anche giocatori alti e forti fisicamente, un po’ contro la tradizione del nostro basket».
Il programma dice che saranno quattro giornate molto intense, con quattro partite ogni giorno. A livello organizzativo, la macchina come funziona? «L’intero torneo di disputerà al Palasport di Bellinzona, vicino al quale c’è anche il Centro G+S, in cui ospitiamo 5 squadre. Altre due squadre invece, per mancanza di spazio, devono andare in albergo. Gli allenamenti si svolgeranno nella palestra del Liceo. Poter giocare tutte le partite in una sola struttura è molto comodo, anche per i collegamenti streaming e tv».
Accorgimenti tecnici che servono anche a diffondere un po’ ovunque l’immagine della città e della regione, con un potenziale ritorno economico non certo trascurabile anche per chi si occupa dell’accoglienza dei vacanzieri. «Riceviamo infatti un po' di aiuto dalla città e dalle organizzazioni turistiche, specie per quanto riguarda gli alberghi. Noi, per la città e la regione, siamo in effetti un buon veicolo pubblicitario, basti pensare che l’anno scorso per lo streaming delle partite abbiamo avuto quasi 25mila visualizzazioni, quindi i marchi degli sponsor e di chi fa turismo hanno grande visibilità. E poi siamo naturalmente presenti su ogni tipo di social, canali che amplificano ulteriormente il potenziale bacino».
Organizzare un torneo così importante costerà una bella cifra… «Spendiamo circa 45mila fr. Durante il torneo, fra l’altro, organizziamo anche un clinic per gli arbitri (Pizio è responsabile degli arbitri a livello svizzero, ndr). Si tratta di direttori di gara che, potenzialmente, arriveranno in serie A. Da fuori arrivano 3 istruttori Fiba a tenere il clinic: il mattino gli arbitri lavorano sui video, ecc. e il pomeriggio invece dirigono le partite. Non paghiamo dunque gli arbitri per il torneo, ma copriamo tutte le spese per il clinic, compresi ovviamente vitto e alloggio. Gran parte dei 45mila franchi vengono coperti dagli sponsor. Ci sono due sponsor grossi, oltre a una serie di sostenitori più piccoli, e poi riceviamo un sostegno da Sport Torto: grazie a tutti loro riusciamo a organizzare ogni anno un grande torneo. E poi abbiamo alcune decine di collaboratori che mettono a disposizione gratuitamente il loro tempo affinché la manifestazione possa essere realizzata, senza i quali nulla di tutto ciò sarebbe possibile».
E per rientrare un po’ con le spese come si fa? «Abbiamo una lotteria con bei premi, una buvette e alcuni cuochi che, al grottino del Centro G+S, cucinano per chi vuole fermarsi a cena».
Alle edizioni future state già pensando? «Formula invariata per il 2024, mentre nel 2025 - quando ci saranno per la prima volta in Svizzera i Mondiali U19 fra giugno e luglio - organizzeremo un torneo per squadre nazionali proprio in preparazione alla rassegna iridata: il livello tecnico dunque si alzerà ancora di più».