Prima medaglia iridata rossocrociata ai Mondiali da poco iniziati a Trondheim (Norvegia); deludente la gara degli svizzeri
Seconda medaglia mondiale in carriera per Nadine Fähndrich, che giovedì nel primo pomeriggio, a Trondheim, ha conquistato il bronzo nella gara sprint a tecnica libera, competizione che ha visto imporsi la svedese Jonna Sundling e mettersi invece al collo l'argento la norvegese Kristine Skistad.
Giunta terza nella propria semifinale, la lucernese ha poi interpretato al meglio l'atto conclusivo, cominciato dall'intero gruppo a velocità molto sostenuta. Immediatamente, l'elvetica si è agganciata alle due grandi favorite, creando insieme a loro un divario su tutte le inseguitrici. Molto solida su una neve assai molle ma a lei gradita, la 29enne fondista di punta rossocrociata ha terminato la gara a soli 79/100 dall'argento.
Per Fähndrich si tratta della prima medaglia mondiale a livello individuale, giunta 4 anni dopo aver conquistato quella d'argento a squadre in quel di Oberstdorf (Baviera). Nel corso della corrente stagione, la lucernese aveva già mostrato di far parte del novero delle migliori, salendo ben 4 volte sul podio e vincendo in Val di Fiemme nell’ambito del Tour de ski.
«Ho cercato di restare concentrata e di non strafare», ha riassunto felice l'elvetica. «Quest'inverno mi sento molto sicura sugli sci. Nel passato, invece, ho avuto diverse delusioni». Fähndrich raccoglie dunque i frutti della decisione di continuare a lavorare in privato, col suo coach Ivan Hudac, il cui contratto con Swiss-Ski la scorsa primavera non era stato prolungato. «Per me era chiaro che questa sarebbe stata la miglior soluzione. La scorsa estate mi sono subito sentita bene, e sapevo che – per raggiungere un grande risultato – sarebbe stata soltanto una questione di tempo».
In campo maschile, invece, non sono giunte soddisfazioni. Noe Naeff e Janik Riebli, che è caduto prima dell'ultimo rettilineo, sono infatti stati eliminati nei quarti di finale. Fuori dai giochi che contavano anche Valerio Grond, che mirava a un posto in finale. Non ce l'ha fatta per poco, lasciando al ceco Michel Novak – al fotofinish – l'ultimo biglietto utile per l'accesso all'atto conclusivo.
Senza sorpresa, il titolo iridato è andato a Johannes Klaebo: sulle nevi di casa, il norvegese si è messo al collo la quarta medaglia d'oro consecutiva nello sprint. Argento per l'italiano Federico Pellegrino e bronzo al finlandese Lauri Vuorinen.