CURLING

Le Filippine valgono oro. Ma c’è un perché

Prima, storica medaglia per i curler di Manila ai Giochi asiatici, in Cina. Ma sono tutti svizzeri con doppia cittadinanza, e adesso sognano le Olimpiadi

Marc Pfister dà le direttive ai suoi compagni durante la finale
(Keystone)
14 febbraio 2025
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Per la prima volta nella loro storia, le Filippine hanno conquistato una medaglia in uno sport in cui, è il men che si possa dire, sono ben lontane dall’essere protagoniste. Tuttavia, c’è un motivo piuttosto chiaro alla base dell’exploit ai Giochi asiatici di Harbin, in Cina, dove hanno ottenuto uno storico oro: quella squadra è composta dai fratelli Marc ed Enrico Pfister, da Christian Haller e Alan Frei, tre bernesi e uno zurighese che (eccezion fatta per Haller) giocano a curling sin da quand'erano bambini, e tutti e quattro – beninteso – hanno la doppia cittadinanza svizzera e filippina.

Guidati da Marc Pfister (il cui nome completo è Marc Angelo Otida Pfister), trentacinquenne skip che con i colori rossocrociati aveva preso parte a tre edizioni dei Mondiali e a un Europeo, i quattro in Cina hanno sbaragliato la concorrenza, battendo nell’ordine Giappone, Cina e, in finale, Corea del Sud. Il progetto, nato due anni or sono, ha un obiettivo ambizioso: riuscire a qualificare le Filippine alle Olimpiadi dell’anno prossimo a Milano e Cortina, ma per riuscirci i due Pfister, Haller e Frei dovranno riuscire a superare indenni i due tornei asiatici di qualificazione che si svolgeranno nell’autunno e nell’inverno prossimi.