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Stalking e tentati abusi: ginnasta sospeso per almeno due anni

Il caso era venuto alla luce nel 2022, e l'atleta, che ricopriva anche mansioni dirigenziali, aveva confessato la maggior parte degli episodi

L’atleta dovrà anche sottoporsi a un coaching cognitivo comportamentale
(Keystone)
20 settembre 2024
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La Camera disciplinare di Swiss Olympic ha annunciato di aver sospeso per (almeno due anni) un ginnasta svizzero che ricopre anche mansioni dirigenziali per minacce all'integrità fisica, tentati abusi sessuali e comportamenti antisportivi nei confronti di alcune atlete. Durante tale periodo di esclusione dall'attività, l'uomo – di cui non è stata rivelata l'identità – non potrà allenare in campo femminile, e il club a cui appartiene lo sospenderà dall'attività.

Il caso era emerso nel 2022, quando Swiss sport integrity – la Fondazione che si occupa di lottare contro il doping, i comportamenti etici scorretti e gli abusi nel nostro Paese – aveva ricevuto segnalazione di possibili violazioni da parte di un uomo che occupava funzioni dirigenziali. La Ssi aveva allora iniziato la raccolta di materiale rilevante per l'indagine, svolgendo diversi colloqui, ed esaminato attentamente i documenti, prima di sollevare dal suo incarico la persona in questione, dopo che era stata ufficialmente avviata la procedura d'indagine, il cui rapporto era poi stato trasmesso nel dicembre dello stesso anno alla Camera disciplinare di Swiss Olympic.

In occasione di un'udienza tenutasi nel dicembre del 2023, l'accusato aveva confessato la maggior parte degli episodi, mostrando consapevolezza delle propria cattiva condotta, e nel luglio scorso era poi stato ritenuto colpevole d'infrazione alle direttive etiche, rendendosi autore di episodi di stalking e di comportamenti inopportuni nei confronti di alcune atlete. Inoltre, dirigendo gli allenamenti in stato di ebrietà, ha pure messo in pericolo la sicurezza delle ginnaste, venendo meno al suo ruolo di modello in seno a un'organizzazione sportiva.

La squalifica dell'atleta durerà per un periodo di almeno due anni a partire dal dicembre del 2023, e la persona in questione – che dovrà accollarsi le spese procedurali, oltre a versare un risarcimento di 6'200 franchi – dovrà dimostrare di aver seguito nel frattempo una ventina di sedute di coaching cognitivo comportamentale.