Oggi cinquantasettenne, l'ex stella dei pesi massimi interpreta sé stesso nel film Bunny Man. ‘È una nuova opportunità per conquistare il mondo’
Non vedeva l'Italia da più di vent'anni, Mike Tyson. Ma è proprio dalla vicina penisola che potrebbe sbocciare la nuova vita di Iron Mike, un passato da cattivo del ring e – chissà – un futuro da attore affermato. Per ora si sa soltanto che l‘ex pugile campione dei pesi massimi si trova a Torino per girare alcune scene di Bunny Man, il film in cui Tyson interpreterà se stesso e che verrà realizzato al 95% in produzione virtuale. «Stiamo ridefinendo i limiti della creatività cinematografica per offrire al pubblico un'esperienza unica – dice il produttore del film, Andrea Iervolino –. Siamo orgogliosi di avere nel cast una leggenda come Mike Tyson, che sicuramente contribuirà a rendere Bunny Man ancora più speciale».
Non si tratta certo di una prima sullo schermo (piccolo o grande che sia) per l'oggi cinquantasettenne ex pugile newyorkese, ma dopo alcune comparsate in alcune pellicole, ora Tyson dice di voler prendere sul serio la carriera di attore, tenuta a battesimo da una pellicola che narra le gesta di un supereroe dall’identità segreta che indossa una maschera da coniglio, spinto dalla sete di vendetta dopo il suicidio della sorella. «Voglio restare vicino all'industria del cinema – dice Tyson – Da pugile ero considerato l'uomo più cattivo del mondo, ma col pugilato ho chiuso, e nella mia nuova vita al cinema punto a essere il migliore: la vedo come un’opportunità per conquistare il mondo attraverso un’altra forma d’arte».
Tyson, però, non riesce a nascondere un po’ di amarezza, guardando al presente. «Le nuove generazioni non sanno che ero un pugile. Ora il campione è Fury, e merita di esserlo», aggiunge, rispondendo a chi gli chiede chi sia il migliore sul ring, dopo quel match esibizione di Riad, nell'ottobre scorso, in cui il campione inglese dei pesi massimi Wbc era riuscito a battere ma solo ai punti Francis Ngannou, ex campione del mondo di arti marziali miste che era alla sua prima sfida da boxer. «Francis è una grandissima persona – conclude Tyson –. Se decide di fare qualcosa, può riuscirci. Quello che amo di lui è la sua umiltà ».