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‘Ora i Mondiali 2024 sono un obiettivo’

Dopo un anno a San Gallo in A, il 19enne Pablo Mariotti è stato draftato dall’Oulu e convocato in nazionale. È il secondo ticinese dopo Luca Maffioletti

Per Mariotti si prospetta una carriera radiosa
(Ti-Press/Golay)
1 giugno 2023
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La nazionale svizzera inizia con il campo di allenamento a Näfels (da domani a domenica) una nuova campagna mondiale, dopo il deludente torneo casalingo, chiuso ai piedi del podio. Dopo numerosi ritiri e l’insediamento di un nuovo staff tecnico guidato da Johan Schönbeck, si riparte con tanti giovani debuttanti, tra cui il diciannovenne ticinese Pablo Mariotti, da una stagione in forza al San Gallo. «L’allenatore mi ha chiamato prima di inviare la convocazione effettiva ed è stata una cosa inaspettata – racconta Mariotti –, perché non ero a conoscenza di un imminente camp, è un grande orgoglio e una grande emozione. Bene o male però sapevo che prima o poi la chiamata sarebbe potuta arrivare».

Che squadra troverai? «Siamo appunto un gruppo molto giovane, sicuramente c’è tanta qualità, tutti i giocatori sono molto forti, ma l’esperienza internazionale è forse un’incognita. In più l’assistente allenatore (Armin Brunner, ndr) l’anno scorso era il mio allenatore a San Gallo ed è stato convocato anche un mio compagno di squadra, il portiere Lukas Genhart».

Trovare un ticinese a questi livelli non è comunque una cosa da tutti i giorni… «A livello giovanile ci sono stati un paio di ticinesi che hanno giocato in nazionale, tra gli adulti non me ne ricordo». Il precursore e unico precedente è stato l’attaccante classe 1981 Luca Maffioletti, che nei suoi anni al Grasshopper (dopo gli inizi al Bellinzona Unihockey e il salto nella massima lega a Coira) ha vestito la maglia della nazionale rossocrociata in almeno cinque circostanze nel 2006, ma senza mai disputare i Mondiali.

A livello individuale cosa ti aspetti? «Il mio obiettivo per questo campo di allenamento è quello di iniziare a farmi notare bene dallo staff, per trovarmi un posto anche ai prossimi campi. In nazionale infatti in un anno si hanno due o tre occasioni e queste vanno sfruttate al meglio. Il punto di partenza è dunque quello di giocare bene e inserirmi bene nel gruppo».

Quali sono i prossimi appuntamenti internazionali in agenda? «Come ogni anno ci sarà in autunno l’Eft tra le quattro maggiori nazioni, cioè Svizzera, Finlandia, Svezia e Repubblica Ceca, mentre a dicembre 2024 ci saranno i Mondiali. Da quando ho ricevuto questa chiamata, credo che il mio obiettivo per il prossimo anno e mezzo debba essere proprio quello di guadagnarmi un posto per i Campionati del mondo».

Inoltre recentemente sei stato draftato dai finlandesi dell’Ols di Oulu, come hai vissuto quel momento? «È stata una cosa strana, perché in dicembre avevo sentito la notizia della sua introduzione, ma non mi sono più reso conto che era in questo periodo. Ho scoperto tramite dei messaggi di amici di essere stato draftato. Adesso si tratta di attendere che il club prenda contatto con me e poi di capire quali possibilità ci saranno in futuro di andare là. Sicuramente raggiungere la lega più forte al mondo è più facile, avendo una squadra di riferimento. È una squadra che conosco piuttosto bene, perché ha o ha avuto diversi giocatori con cui ho giocato qui in Svizzera, ho pure visto che nell’ultima stagione si è qualificata per i playoff, piazzandosi a metà classifica».

‘Voglio migliorare la concretezza’

Intanto, dopo aver iniziato nelle fila del Verbano ed essere cresciuto nel Ticino Unihockey, sei reduce dalla tua prima stagione in Lna al Waldkirch San Gallo: «Tutto sommato è stata una stagione positiva, abbiamo fatto un buon campionato, chiuso al quinto posto, miglior piazzamento di sempre del San Gallo, superando così l’obiettivo che era il sesto. Nei playoff però speravamo di fare un percorso migliore, invece siamo usciti ai quarti vincendo una sola partita contro il Wiler-Ersingen (poi laureatosi campione svizzero, ndr). In Coppa siamo arrivati vicini all’obiettivo della finale, perdendo solo in semifinale al termine di una partita molto tirata contro il Köniz, altra squadra fortissima. A livello individuale mi aspettavo forse di realizzare qualche gol e punto in più, ma sono comunque contento dei miglioramenti che ho fatto nel mio gioco e a livello tattico. Per l’anno prossimo voglio ritrovare quella concretezza realizzativa che avevo al Ticino Unihockey». Il bottino di 17 gol e 7 assist è in ogni caso di tutto rispetto per un teenager.

E l’anno prossimo ritroverai a San Gallo un ex compagno al Tiuh, il difensore Mattia Gadoni… «Il fatto che io sono qua già da un anno e conosco ormai tutti potrà aiutarlo a inserirsi velocemente, speriamo di fare entrambi una buona stagione».